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Dopo il Milan ecco la terra del petrolio, il tecnico dice di sì all'offerta per tentare un ribaltone da manuale

L'ex centrocampista succede ad un Campione del Mondo, l'obiettivo è quello di invertire subito la tendenza

SAUDI PRO LEAGUE AL-ITTIHAD - SERGIO CONCEICAO

SAUDI PRO LEAGUE AL-ITTIHAD - Sergio Conceicao dopo l'esperienza con il Milan va ad allenare in Arabia Saudita

Chi meglio di un allenatore abituato alle tempeste per raddrizzare la rotta quando il mare è agitato? Sérgio Conceição riaccende i motori e riparte dall’Arabia Saudita, con un accordo biennale per guidare l’Al-Ittihad. La notizia corre veloce come una ripartenza in campo aperto: il tecnico portoghese, reduce dai 6 mesi sulla panchina del Milan nella passata stagione, subentra all’esonerato Laurent Blanc (ex Campione del Mondo con la Francia nel 1998) per tentare un ribaltone da manuale. Compito facile? Neanche per sogno. È una panchina bollente, in un club che non vive un momento positivo né in campionato né nella Champions asiatica. Ma proprio qui si misura il carattere di chi non ha paura di giocare palla tra i piedi nella propria area. 



UN BIENNALE PER CAMBIARE L’INERZIA
La fotografia è chiara: accordo biennale, fiducia immediata e una missione che somiglia a una partita da vincere andando oltre il 90’. L’Al-Ittihad cerca il cambio di passo e lo affida a un profilo dal pedigree robusto. Conceição si presenta con una valigia piena di esperienza e una mentalità abituata a mettere ordine in fretta. Dalla panchina del Milan — 6 mesi intensi nella passata stagione — a un progetto lontano dall’Europa: scelta di coraggio? Più che altro una scommessa calcolata, con l’obiettivo di costruire nel medio termine e di invertire subito la tendenza.

LA STAFFETTA CONLAURENT BLANC
Subentrare a Laurent Blanc non è un dettaglio. Quando ti siedi al posto di un tecnico di quel calibro, erediti tanto: responsabilità, aspettative e, soprattutto, una squadra che ha bisogno di ritrovare certezze. L’esonero di Blanc è la cartolina di un momento complicato. E qui entra in scena Conceição, chiamato a mettere subito ordine come un mediano davanti alla difesa: linee corte, idee chiare e identità da ritrovare. Il cronometro corre, la classifica pesa, la Champions asiatica incombe: è il classico trittico che non ammette distrazioni.



DALL’EUROPAALL’ARABIA: LA PARTITA FUORI DAL CAMPO
Cosa significa, davvero, ripartire dall’Arabia Saudita? Significa misurarsi con ritmi, contesti e pressioni differenti. È un cambio di campionato e di panorama mediatico, ma non di ambizione. L’Al-Ittihad vuole risalire la china: per farlo servono timing, intensità e la capacità di parlare la lingua dello spogliatoio in fretta. È come entrare a partita in corso: devi capire in un attimo dove scotta, dove servono raddoppi, chi deve prendersi la responsabilità dell’ultimo passaggio. Il bello — e il difficile — è tutto qui.

IL MOMENTO NO E LA CURA CONCEIÇÃO
Quando una squadra non gira né in campionato né in Champions asiatica, non basta «cambiare modulo»: bisogna cambiare inerzia emotiva. Conceição dovrà alzare l’autostima del gruppo, ristabilire gerarchie e ribadire principi semplici: compattezza senza palla, linee di passaggio pulite, convinzione nelle seconde palle. E poi dettagli, quei dettagli che fanno la differenza tra una traversa e un gol: attenzione sui piazzati, letture nella gestione dei vantaggi, lucidità nella zona calda della partita. In altre parole, servono fondamentali solidi per tornare a macinare campo.



SEI MESI DI MILAN NEL BAGAGLIO
I 6 mesi vissuti al Milan nella passata stagione restano un tassello importante del suo percorso. San Siro non perdona, e impari in fretta a convivere con l’occhio della critica e il peso della tradizione. È un apprendistato di alto livello: pressioni quotidiane, ogni gara come un esame, ogni scelta passata al setaccio. Tutto materiale che ora può tornare utile sulla nuova panchina: preparazione delle gare e gestione della tempistica dei cambi, lettura dei momenti della partita, comunicazione interna. Cose che non vedi dal divano, ma che fanno la differenza in panchina. Conceição dovrà scegliere rapidamente la sua spina dorsale, individuare i leader, stabilire rotazioni che garantiscano gamba e lucidità. Niente rivoluzioni per il gusto di farle: solo interventi chirurgici, dove servono e quando servono.

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