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Mondiali Under 20

È alto più di 2 metri e gioca in Ungheria: il gigante ucraino che studia Haaland e scuote il Mondiale

Il classe 2005 è andato a segno all'esordio con la Corea del Sud: 204 centimetri di pura potenza

oleksandr pyschur

foto instagram @pyshchur_11

Chi è quel centravanti che, appena entra in area, fa sembrare gli altri come birilli davanti a una palla da bowling? È Oleksandr Pyschur, 204 centimetri di potenza e istinto, il riferimento avanzato dell’Ucraina al Mondiale Under 20. Un ragazzo classe 2005, già 20enne, che non si limita a sognare: studia, osserva, assimila. Chi? Erling Haaland, il manuale vivente del gol del ventunesimo secolo. E mentre Argentina e Stati Uniti dettano legge come protagoniste assolute di questo avvio di torneo, il gigante ucraino si è ritagliato un corridoio d’attenzione tutto per sé, a sportellate e colpi di testa. Vi pare poco?

UN GIGANTE TRA I BAMBINI: 204 CENTIMETRI CHE SPOSTANO GLI EQUILIBRI
In un contesto giovanile dove la differenza di struttura è spesso una voragine, Pyschur è un’anomalia che salta all’occhio: 204 centimetri, leve infinite, spalle larghe, e soprattutto una presenza in area che manda in tilt le retroguardie poco attrezzate. Difese come Panama o Corea del Sud hanno già assaggiato cosa significa marcare un riferimento così: il duello fisico diventa un tornello, l’area si popola di ombre, i palloni alti diventano coltellate dall’alto verso il basso. Non è un fulmine nell’allungo, vero; ma dentro i sedici metri sa “riempire” lo spazio come si riempie il secondo palo su un cross teso: con i tempi giusti, la postura corretta, la capacità di leggere i buchi difensivi.



DEBUTTO E BIS: MOVIMENTI DA NUMERO 9 VERO
All’esordio mondiale, Pyschur non ha solo timbrato: ha indirizzato. Prima si è smarcato per svuotare l’area e aprire l’autostrada al gol iniziale dell’Ucraina; poi, ricevuta palla a 40 metri, ha cambiato lato con sensibilità tecnica insospettabile per un profilo così massiccio; infine ha preso l’ascensore su un cross d’oro e, lassù, ha deciso come un giudice di gara: per i coreani, verdetto senza appello. Nella seconda uscita del Girone B, il suo lavoro in area ha acceso il lampione: accetta il contatto, prende posizione, si fa “abbracciare” nel cuore dei sedici metri e dalla sua iniziativa nasce la dinamica che porta al calcio di rigore. È il repertorio del centravanti che non aspetta il pallone, ma se lo va a prendere e, nel frattempo, condiziona la partita come un regista occulto.

LA STELLA POLARE: HAALAND, I 9 GOL DEL 2019 E L’EREDITÀ
Niente paragoni azzardati, per carità: le somiglianze con Haaland, per ora, sono soprattutto fisiche e legate a certi contenuti in area. Ma qui la traccia è chiara: Pyschur studia il norvegese “con minuzia nei particolari”, guarda le partite al City, scompone i suoi movimenti, ne imita i tempi d’attacco, le traiettorie, la fame. L’innamoramento nasce in un punto preciso della mappa del tempo: il record dei 9 gol in una singola partita al Mondiale Under 20 del 2019. Una sliding door che cambiò il modo di guardare ai giovani e, dettaglio non secondario, edizione vinta proprio dall’Ucraina. Destini che si intrecciano tra Norvegia e Ucraina: per Pyschur, ricostruire quel filo significa darsi un obiettivo, misurare la strada, affinare l’istinto. E se le movenze, per ora, ricordano più da vicino Artem Dovbyk nella sua versione Girona — quella che mandava in confusione la Liga — il messaggio resta: il ragazzo ha materiale da centravanti moderno, con il classico mix di fisico e letture.



L’ESAME PARAGUAY: MISMATCH ANNUNCIATO, MA L’ANTICIPO È L’ANTIDOTO
Ora, però, arriva lo scontro al vertice. Ultima giornata Ucraina-Paraguay per blindare il passaggio e ipotecare il primato. Dall’altra parte ci sono Balbuena e Quintana, centrali rispettivamente da 178 e 185 centimetri. Vi basta fare la somma con i 204 di Pyschur per intuire il mismatch? Sulla carta, sì: sono centimetri che pesano come un centrimetro sotto la traversa. Ma il calcio, si sa, non è solo alto-basso; è tempo e anticipo. Occhio, infatti, all’uso dell’anticipo secco e alla rapidità dei paraguayani come deterrenti: se tagliano la linea prima che Pyschur possa “costruire il palazzo” con corpo e braccia, lo costringeranno a ricezioni più sporche e a duelli sul breve. È la prova del nove: quanto regge la sua pulizia tecnica se il pallone gli arriva addosso a velocità doppia? Lo scopriremo venerdì sera (calcio d'inizio alle 22:00), quando il verdetto del Girone B farà da spartito a un’altra serata in cui monitorare i progressi dell’attaccante ucraino.

IL CONTESTO MONDIALE: ARGENTINA, STATI UNITI E L’ECO AZZURRA
Dentro un Mondiale U20 che fin qui ha due locomotive — Argentina e Stati Uniti — la storia di Pyschur, che gioca nel Gyor in Ungheria, è il vagone che attira gli sguardi per dimensioni e personalità. E in controluce passa anche l’eco azzurra: «Abbiamo commesso delle ingenuità, ma i rigori dati a Cuba sono inaccettabili», ha tuonato Italia Under 20, Nunziata. È lo stesso torneo, lo stesso palcoscenico, la stessa fiera di dettagli che separano la gloria dalla delusione. In questa cornice, l’Ucraina sonda ogni corsia per esaltare il suo nove: cross dal fondo, palloni sporchi, duelli spalle alla porta. Una squadra che ha nelle spalle di Pyschur una piattaforma di lancio, senza rinunciare alla coralità.



COME GIOCA DAVVERO: MENO SPRINT, PIÙ OCCUPAZIONE DELL’AREA
Nel pronti-via Pyschur non ti brucia in campo aperto: non è il centometrista che ti lascia sul posto. Ma appena la gara si restringe attorno ai sedici metri, ecco il suo habitat: riempie l’area, interpreta gli spazi male occupati dalla retroguardia, decide quando staccare e come farlo. E poi c’è il gioco “a muro”: ricezione, protezione, scarico pulito. Il gesto che fa lievitare la manovra come il lievito in una pizza che cresce al punto giusto. Se gli avversari pensano di gestirlo solo con lo scontro fisico, rischiano di ritrovarsi alle spalle la palla e davanti il suo sorriso. Se, invece, lo anticipano con tempi chirurgici, possono sporcarne la catena di montaggio. È il cuore della sfida tecnica che lo aspetta con Paraguay, e oltre.

DETTAGLI CHE CONTANO: TESTA ALTA, BRACCIA GIUSTE, FAME BUONA
C’è una sequenza che lo racconta meglio di mille statistiche: movimento a svuotare l’area per il primo gol dell’Ucraina al debutto, cambio gioco dai quaranta metri con discreta sensibilità, poi stacco feroce e colpo di testa risolutivo. Dentro questi tre fotogrammi c’è il profilo del centravanti che fa cose giuste in momenti diversi: ti muove la difesa, ti alza la qualità del possesso, poi ti mette il timbro. A scuola da Haaland, sì, ma con il taccuino aperto anche su Dovbyk, versione Girona. Gli appunti? Tempi di taglio, postura del corpo, primo contatto col difensore. Dettagli che, a questo livello, sono l’ago della bilancia. Il Mondiale Under 20 è un laboratorio. Qui un 2005 può sembrare un adulto tra ragazzini, ma il passo decisivo è trasformare i centimetri in certezze. Venerdì, contro il Paraguay, capiremo se Pyschur saprà attaccare non solo la porta, ma la partita nella sua complessità: anticipo, letture, pazienza. Il resto lo farà quella “fame buona” che, a certi livelli, fa tutta la differenza tra chi osserva Haaland e chi, un giorno, prova a camminare davvero sulle sue orme.

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