Mondiali Under 20
05 Ottobre 2025
ITALIA-ARGENTINA UNDER 20 • Mattia Liberali, fantasista classe 2007 scuola Milan e oggi al Catanzaro (foto figc.it)
A volte il Mondiale è una strada che non sceglie la via più breve. L’Italia di Carmine Nunziata cade di misura contro l’Argentina, si scopre fragile per un lampo, ma non smarrisce la rotta: il pass per gli ottavi arriva lo stesso, messo al sicuro dal successo dell’Australia su Cuba. È un avanzare di nervi saldi e dettagli, di palloni sporchi e respiri trattenuti: al fischio finale, gli Azzurrini stringono i denti, guardano il tabellone del girone e capiscono che il viaggio continua. Non è poesia, è competizione pura: chi sa soffrire rimane in strada. E l’Italia, nella notte cilena, ha sofferto col capo alto.
La partita nasce tattica e diventa presto una prova di pazienza. L’Italia parte bene e al 5’ colpisce forte: Liberali trova spazio in area e spara da vicino, Barbi respinge di riflesso. È il segnale che gli Azzurrini ci sono, che la pressione alta e le rotazioni delle mezzali possono fare male. L’Argentina sale a ondate, sceglie il lato sinistro per pungere e al 21’ sfiora il vantaggio con un tiro-cross di Soler: parabola velenosa, traversa che vibra e brividi sulla schiena di Nunziante. La squadra di Nunziata non si scompone, anzi costruisce l’episodio chiave della prima frazione: 38’, Verde vince un contrasto con Soler, palla bassa in mezzo per Riccio che in scivolata fa 1-0. È il gol che potrebbe cambiare il racconto, ma l’Argentina chiede il check: l’arbitro vede fallo di Verde e annulla. La sensazione è di un primo tempo a elastico, in cui l’Italia ha alternato ordine e intraprendenza, e l’Albiceleste ha risposto con qualità sul lato palla e conduzioni aggressive tra le linee.
Nella ripresa il piano si affina ma la ferocia dei dettagli decide la notte. L’Italia costruisce bene a destra, ribalta a sinistra e al 15’ libera al tiro Benjamin: mancino secco, potente, ma troppo dritto sul primo palo e palla a lato. L’Argentina capisce che deve alzare il volume e lo fa con la catena mancina: 19’ sfondamento di Andino, taglio di Carrizo sotto porta e deviazione alta di un soffio. L’equilibrio si rompe al 29’: Gorosito centra la difesa Azzurra con una percussione verticale, taglia in due il blocco e batte Nunziante per l’1-0. Il finale è una rincorsa lucida: l’Italia resta fedele al suo 3-4-1-2, cerca profondità con Okoro, qualità tra le linee con Liberali, prova a occupare l’area con più corpi. Manca solo l’ultimo tocco, quello capace di piegare la partita dove non vuole andare. Il triplice fischio mette il timbro su una sconfitta che non fa deragliare il percorso: con 4 punti (vittoria sull’Australia, pari con Cuba), gli Azzurrini chiudono secondi e si prendono gli ottavi.
È una qualificazione che vale più delle cifre: racconta di un gruppo che sa reggere i momenti storti, che crea le condizioni per far male e che, pur con margini evidenti di crescita nell’ultimo terzo, ha un’identità leggibile. Ora comincia un altro Mondiale: partite a eliminazione diretta, energie da dosare, cambi che spostano, palle inattive da capitalizzare. Contro l’Argentina non è bastata la partenza con Liberali, non è bastata la fiammata di Benjamin, non è bastato il gol “giusto” per un fuorigioco mentale annullato al 38’: ma è bastato esserci, con ordine, coraggio e testa. L’Italia non ha acceso i fuochi d’artificio; ha acceso il semaforo verde. E nei tornei lunghi, spesso, è la luce più importante.
ITALIA-ARGENTINA 0-1
RETI: 29’ st Gorosito (A).
ITALIA (3-4-1-2): Nunziante; Verde (23’ st Sardo), Natali, Corradi; Idele, Berretta, Riccio (23’ st Mannini), Benjamin (42’ st Cama); Liberali (37’ st Sala); Konate, Okoro (37’ st Romano). A disp. Seghetti, Siviero, Mosconi. All. Nunziata.
ARGENTINA (4-2-3-1): Barbi; Fernandez (18’ st Gorosito), Pierani, Ramirez, Soler; Andrada, Delgado; Carrizo, Montoro (26’ st Prestianni), Andino (26’ st Silvetti); Sarco (18’ st Subiabre). A disp. Busso, Gomez, Villalba, Rodriguez Pagano, Acuna, Perez. All. Placente.
ARBITRO: Keylor Herrera.
AMMONITI: Okoro (I), Idele (I), Soler (A).