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Juventus, è un vero e proprio suicidio! Subisce due gol nel recupero e butta la vittoria col Lecce

Pacia e Sanchez a tempo scaduto salvano i salentini: a Padoin non bastano i gol di Rizzo, Lopez Comellas e Merola

Juventus, è un vero e proprio suicidio! Subisce due gol nel recupero e butta la vittoria col Lecce

foto juventus.com

Ci sono partite che cambiano pelle in un battito. Per un’ora la Juventus di Padoin sembra padrona del proprio destino: ritmo alto, linee strette, qualità tra le linee, la scia della vittoria di Interello ancora calda sulla schiena. Poi, quando il traguardo è lì, a vista, il finale diventa assurdo: il Lecce spinge con l’orgoglio di chi non accetta il verdetto, trova due gol in pieno recupero e porta via da Vinovo un 3-3 che sa di impresa e di iniezione di fiducia (dopo il pari con la Lazio). Alla Juve resta un pareggio che brucia come una sconfitta, perché lo spartito era scritto e la melodia giusta; a ribaltarla sono stati quei minuti in cui le energie nervose calano, le letture si sporcano, e l’avversario sente l’odore del sangue. Il calcio, a volte, è semplicemente spietato.

LO SCATTO DELLA JUVE

La gara si accende presto sull’asse Djahl–Mazur: il primo ricama da destra un cross perfetto, il secondo entra coi tempi giusti ma il colpo di testa è centrale e il portiere giallorosso sventa. L’inerzia è comunque bianconera: la Juve occupa bene l’ultimo terzo e al 34’ sfonda da palla inattiva. Su corner, Boufandar attacca lo spazio e prolunga sul secondo palo dove Rizzo è puntuale: piatto mancino e 1-0. Passano due minuti e Lopez ha la palla del raddoppio, ma da ottima posizione non inquadra lo specchio: è l’ultimo brivido di un primo tempo in controllo. La ripresa si apre con il colpo che sembra indirizzare la notte: 48’, imbucata verticale di Mazur, controllo e botta di Lopez che sbatte sotto la traversa e oltre la linea: 2-0. Il Lecce prova a restare attaccato al match e al 50’ serve un gran riflesso di Nava per deviare sul palo la conclusione di Di Pasquale. La Juve potrebbe chiuderla al 62’: prima Elimoghale poi Contarini sfiorano il tris. E come spesso accade, alla prima finestra utile gli ospiti rientrano: al 68’ Gorter accorcia (2-1) e rimette corrente nella serata. La risposta bianconera è da squadra matura: 72’, attacco alla profondità, Merola s’infila alle spalle della linea e, davanti al portiere, non sbaglia: 3-1. Vinovo respira, la Juve sembra avere di nuovo la strada in mano.

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IL RIBALTONE DEL LECCE

Ma il finale cambia ogni cosa. Il Lecce alza il baricentro, mette freschezza e centimetri, e costringe la Juve a difendersi più bassa del previsto. Le seconde palle diventano oro giallorosso, i cross aumentano, la pressione si fa continua. Al 90’ arriva la fessura: Pacia trova il corridoio giusto e insacca il 3-2. È l’innesco emotivo che trasforma gli ultimi minuti in un assedio. La Juventus prova a congelare, ma perde campo e pulizia; il Lecce ci crede, spinge in ampiezza, riempie l’area con uomini e convinzione. Al 94’ la partita deflagra: palla viva nella trequarti, combinazione rapida e il 2006 Francisco Esteban Sanchez piazza la rasoiata del 3-3 che gela Vinovo e accende la panchina giallorossa. Triplice fischio: i pugliesi portano a casa un punto di carattere e di morale; la Juve, avanti 3-1 a venti dalla fine, fa i conti con un blackout di gestione che azzera la festa. Il bilancio, per Padoin, è una lezione scritta in stampatello: ottimo impianto di gioco, produzione offensiva abbondante (gol di Rizzo, Lopez e Merola), ma negli ultimi dieci minuti servono gambe fresche, malizia e gestione del ritmo. Il Lecce, invece, esce dal campo con la certezza di avere una squadra che non muore mai: dopo la Lazio, un altro pari pesante, ottenuto contro un avversario di alto livello e in uno stadio dove in pochi rimontano. Il campionato, intanto, prende appunti: a Vinovo si è visto un pezzo di romanzo, e i colpi di scena non sono finiti.

IL TABELLINO

JUVENTUS-LECCE 3-3
RETI (2-0, 2-1, 3-1, 3-3): 34' Rizzo (J), 4' st Lopez Comellas (J), 23' st Gorter (L), 27' st Merola (J), 45' st Pacia (L), 50' st Esteban (L).
JUVENTUS (4-2-3-1): Nava 6.5, Bamballi 6.5, Bassino 6, Rizzo 7 (25' st De Brul 5.5), Grelaud 6 (9' st Contarini 5.5), Boufandar 6.5 (25' st Milia 5.5), Mazur 6.5, Djahl 6 (9' st Leone 6), Merola 7, Elimoghale 6 (31' st Keutgen sv), Lopez Comellas 7.5. A disp. Huli, Biggi, Finocchiaro, Durmisi, Tiozzo Pagio, Borasio. All. Padoin 5.5.
LECCE (4-1-4-1): Penev 5.5, Kozarac 5.5 (13' st Rashidi 6), Pehlivanov 6 (40' st Longo sv), Pacia 7.5, Dalla Costa 6, Gorter 7, Laerke Hjalte 5.5, Di Pasquale 6.5, Milojevic 5.5 (20' st Vescan-Kodor 6), Onyemachi 5.5, Esteban 7. A disp. Lupo, Spinelli, Perrone, Longjean, Persano, Marrocco, Margheriti, Palmieri. All. Schipa 6.5.
ARBITRO: Cappai di Cagliari 6.5.
ASSISTENTI: Di Meo di Nichelino e Decorato di Cosenza.
AMMONITI: Boufandar (J), Elimoghale (J), Esteban (L), Longo (L).

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