Serie D
07 Ottobre 2025
OLBIA SERIE D - Giancarlo Favarin allena il club gallurese dallo scorso mese di agosto
Il 6 ottobre 2025, dopo una pesante sconfitta per 1-6 nel derby di Serie D contro il Latte Dolce, l'Olbia Calcio ha deciso di rompere il silenzio con un gesto clamoroso: lo sciopero. Non si tratta solo di un gesto sportivo, ma di un grido di allarme lanciato da una squadra che denuncia il vuoto e il silenzio di una proprietà assente che mette a rischio il futuro stesso del club storico.
UN ATTO DI DISPERAZIONE
La lettera aperta firmata collettivamente dai giocatori allenati dall'esperto tecnico Giancarlo Favarin esprime un sentimento di profonda amarezza ma anche di rispetto verso la città e i tifosi: «Dopo mesi di silenzio, crediamo sia giunto il momento di parlare», scrivono, evidenziando come l’unico scopo finora sia stato lavorare con serietà e impegno. Il gesto dello sciopero, la mancata partecipazione all’allenamento di martedì 7 ottobre, nasce dalla necessità di rimuovere il muro di incomunicabilità dalla società e ottenere risposte chiare e urgenti.
LA SQUADRA IN PRIMO PIANO
La protesta è soprattutto un’accusa molto chiara: la squadra denuncia infatti il «silenzio di una proprietà assente e inoperosa» che lascia l’intero ambiente nel limbo, nonostante il clima pesante e i rischi per la partecipazione al campionato di Serie D. Nel frattempo, a sostenere la squadra restano saldi i tifosi, i dipendenti del club e i volontari del Comitato locale, che hanno creato un legame prezioso con i calciatori, evitando che si sentissero soli.
LA RICHIESTA: RISPETTO
L’appello finale della squadra è un monito sincero: «Chiediamo alla proprietà di riparare al danno fatto, di avere rispetto per chi lavora e soprattutto per una città che vede 120 anni di storia calcistica lasciati morire». Dietro a questo sciopero c’è molto più di una difficoltà economica o gestionale, c’è un rapporto di passione tradito, un patrimonio immobiliare e identitario che rischia di essere disperso.
LE RIPERCUSSIONI SUL CAMPIONATO E IL FUTURO
IL CONTESTO E LE IMPLICAZIONI
La scelta di interrompere momentaneamente l’attività sportiva è un gesto di estrema gravità, ma anche di coraggio e coesione. L’Olbia, storica società della Serie D, si trova oggi in una situazione delicatissima: lo sciopero della squadra è dunque un segnale chiaro e inconfondibile che riguarda non solo il presente, ma anche il futuro del club e della comunità che lo sostiene. Questo caso si inserisce in un contesto più ampio di tensioni nel calcio dilettantistico italiano, dove la mancanza di fondi e di stabilità societaria spinge sempre più team a manifestare dissenso attraverso azioni drastiche, a volte addirittura rinunciando a scendere in campo.