Serie C
08 Ottobre 2025
JUVENTUS NEXT GEN SERIE C - Diego Pugno, attaccante classe 2006, ha segnato la sua prima rete tra i Professionisti domenica 5 al Ravenna
Nel panorama calcistico italiano, in costante ricerca di volti nuovi e talento autentico, un nome inizia a farsi largo con decisione: Diego Pugno. Attaccante classe 2006, sta attirando le attenzioni di tifosi, addetti ai lavori e osservatori per la sua crescita esplosiva e per un talento che sembra andare oltre la media. Il suo percorso, ancora agli inizi ma già ricco di tappe significative, racconta di un ragazzo che ha saputo guadagnarsi tutto con lavoro, determinazione e un'innata qualità tecnica che lo rende una pedina sempre più interessante nel progetto Juventus.
GLI ESORDI
La storia calcistica di Pugno comincia in provincia, nel club del suo paese. Inizia a farsi notare tra le fila del Borgaro, prima di approdare al Torino, dove resta per un breve periodo, per poi tornare alla base. È in seguito che arriva la chiamata della Juventus, che lo inserisce nel proprio settore giovanile. Il salto nella cantera bianconera è uno spartiacque. Diego brucia le tappe, passando rapidamente dalle giovanili all’Under 16, poi all’Under 17, fino alla Primavera, dove nella stagione 2024/2025 esplode definitivamente, con 29 presenze e 11 reti sotto la guida di Francesco Magnanelli. Non solo gol, ma anche personalità e impatto sulla squadra: dimostra di avere quella fame agonistica che distingue i buoni giocatori dai potenziali campioni.
L'ESPERIENZA IN SERIE C
L’estate successiva segna un altro passo fondamentale. La Juventus decide di premiarlo con il passaggio ufficiale alla squadra Next Gen, il progetto bianconero che milita in Serie C e funge da ponte tra il vivaio e la prima squadra. Inizia così la sua avventura tra i professionisti. Ed è proprio in questa fase che Pugno mette a segno il suo 1° gol nel calcio dei grandi domenica 5 ottobre, realizzando una rete nella partita persa 4-2 contro il Ravenna, una giornata amara per la Juventus Next Gen, ma indimenticabile per il giovane talento, che può finalmente dire di aver lasciato il segno tra i professionisti.
IL DEBUTTO IN SERIE A
Ma l’evento che ha realmente portato Pugno sotto i riflettori nazionali è avvenuto il primo dicembre 2024, quando il ragazzo ha fatto il suo debutto in Serie A. In un pomeriggio che non dimenticherà mai, entra in campo nella gara contro il Lecce, subentrando a Francisco Conceição. Pochi minuti, è vero, ma bastano per coronare anni di sacrifici e per fargli toccare con mano il livello più alto del calcio italiano. Lui stesso ha definito quel momento «senza parole», sottolineando quanto profonda sia stata l’emozione di vestire la maglia della prima squadra in un match ufficiale.
IL RUOLO DI ATTACCANTE
Il suo stile di gioco racconta molto della sua identità calcistica. Pugno è un attaccante moderno, capace di svariare su tutto il fronte offensivo, ma con una chiara predisposizione alla finalizzazione. Ama partire da lontano, dialogare con i compagni e inserirsi con tempi perfetti. È rapido, ha un buon controllo di palla e un dribbling secco che gli permette spesso di liberarsi dell’avversario diretto. In area mostra freddezza, quella lucidità tipica dei numeri nove di razza. In molti, osservandolo, hanno fatto paragoni importanti, ricordando le movenze e il fiuto del gol di attaccanti italiani del passato.
ATTITUDINE AL LAVORO
Al di là delle qualità tecniche, ciò che colpisce davvero in Pugno è la sua mentalità. Si allena con i grandi con l’umiltà di chi vuole imparare e l’ambizione di chi sa di poter arrivare. Osserva, ascolta e mette in pratica, lasciandosi ispirare da profili già affermati come Kenan Yildiz, un altro giovane che sta percorrendo il suo stesso sentiero verso la definitiva affermazione. Il confronto quotidiano con giocatori esperti e strutturati, unito al lavoro con staff tecnici di altissimo livello, lo sta aiutando a crescere in maniera completa, sotto ogni punto di vista. In un calcio italiano che fatica spesso a far emergere nuovi attaccanti di qualità, il classe 2006 rappresenta una ventata d’aria fresca. Ha la tecnica, la testa, la fame. Ma, soprattutto, ha il tempo dalla sua parte.