Premier League
08 Ottobre 2025
GIANLUIGI DONNARUMMA (CREDIT FOTO, IL FATTO QUOTIDIANO)
Chi non farebbe la stessa scelta? Sei uno dei portieri più richiesti d’Inghilterra, hai appena chiuso una stagione-monstre con il Burnley, ti chiama il Manchester City, e davanti a te sembra aprirsi un’autostrada verso la porta dell’Etihad Stadium. Poi, all’improvviso, il mercato fa la sua sterzata, e quella porta… te la chiude in faccia. Domanda retorica: c’è qualcosa di più crudele di una parata del destino all’ultimo secondo? James Trafford lo ha imparato a proprie spese ma senza avere colpe, perchè l'arrivo di Gianluigi Donnarumma rimescolerebbe le gerarchie, seppur appena nate, in qualunque club.
Trafford arrivava da un’annata che definire brillante è poco: con il Burnley dello scorso anno ha subito appena 16 gol in Championship, numeri da cassaforte blindata, impreziositi da un clamoroso 85% di parate, tutte fondamentali nella vittoria del campionato della squadra di Scott Parker. Il Newcastle strizza l’occhio, i Magpies gli offrono uno scenario intrigante e la prospettiva di giocare la Champions League per la prima volta. Minutaggio, crescita, grande palcoscenico: il tipo di sliding door che può cambiare una carriera.
E invece l’imprevisto. Ederson accelera l’addio e sceglie il Fenerbahce in Turchia: cambiamento che crea un vuoto improvviso, ma anche una tentazione da top club. E il City, che nel frattempo non parte bene in campionato: tre punti nelle prime 3 gare di Premier League tra cui il ko interno con il Tottenham, complice anche una papera dello stesso Trafford. A questo punti Pep Guardiola non esita: coglie l’opportunità di ingaggiare Gianluigi Donnarumma, in uscita dal PSG. E qui la geometria della porta si fa stretta: di fronte a Trafford si piazza quello che è probabilmente il miglior portiere al mondo, uno che ai massimi livelli ci gioca da un decennio pur avendo appena 26 anni. Come si dice? Pali, traversa e… Donnarumma.
L'italiano prende il suo posto, e il giovane inglese scivola in panchina. A oggi, Carabao Cup e FA Cup sembrano le uniche fonti credibili di minutaggio, salvo infortuni o crolli improvvisi di forma del nuovo numero uno. Le voci di corridoio non stanno a guardare: si parla già di una possibile partenza in prestito a gennaio, e l'inizio pressochè perfetto di Donnarumma non fa che acuirle: 6 gare disputate e 3 volte porta inviolata, tra cui il debutto nel derby di Manchester vinto 3-0 sullo United.
Il presente per Trafford - almeno in Premier League e Champions - dice panchina, il futuro immediato parla la lingua delle coppe nazionali. Da qui a gennaio, il calendario sarà una bilancia: a ogni prestazione, l’ago potrà muoversi. Le voci su un prestito non arrivano a caso: sono il riflesso di un bisogno fisiologico, quello di affondare i guanti nel gioco vero. Sullo sfondo, la natura del City: una squadra che, davanti a un bivio, sceglie sempre la soluzione da fuoriclasse. Con Donnarumma in porta, la concorrenza diventa montagna. E per scalarla servono pazienza, coraggio e la lucidità di scegliere il sentiero giusto.