PRO VERCELLI SERIE C - Mohamed Mallahi, attaccante classe 2000, è alla prima stagione in Italia in carriera
Che cosa succede quando un subentrato accende la miccia e ribalta l’inerzia del match? Semplice: lo spettacolo decolla. Domenica 5, nella sfida Pro Vercelli-Dolomiti Bellunesi, è andato in scena un poker bianco che ha il nome e il talento di Mohamed Mallahi scritto a caratteri cubitali. L’attaccante esterno olandese classe 2000, arrivato in estate dall’Helmond Sport e legato ai bianchi con un biennale, è entrato, ha strappato, ha colpito: doppietta e 4-0 in cassaforte. Sul tabellino anche un momento da incorniciare per il centrocampista classe 2006 Angelo Burruano: 1° gol tra i Professionisti. E ora, chi lo ferma più?
MALLAHI, CURRICULUM DA VIVAIO D’ELITE E FAME DA GRANDE Non parliamo di un nome qualsiasi. Cresciuto nel vivaio prestigioso dell’Utrecht, Mallahi ha scalato le gerarchie fino al debutto in prima squadra, timbrando pure un gol in Eredivisie. Poi una stagione al Roda e il passaggio all’Helmond, dove ha fatto legna nella «Serie B olandese»: 45 presenze, 3 gol e 4 assist. Numeri che a luglio hanno convinto la Pro Vercelli a puntare forte su di lui. E non finisce qui: con le giovanili Oranje ha messo insieme 37 presenze e 2 reti tra Under 17, Under 18, Under 19 e Under 20. Un bagaglio internazionale che pesa eccome, soprattutto quando la partita chiede personalità.
L’IMPRONTA OLANDESE DI MICHELE SANTONI A Vercelli c’è un filo rosso che porta ad Amsterdam. Le Bianche Casacche sono dirette da Michele Santoni, tecnico che il calcio dei Paesi Bassi lo conosce come le sue tasche per aver lavorato anni nell’Ajax. Un maestro ideale per un’ala come Mallahi: veloce, tecnica sopraffina, uno contro uno da sgasata in corsia e la giocata che spezza l’equilibrio quando il pallone scotta. Un jolly tattico vero, da calare nel momento giusto per cambiare l’inerzia. Chi ama il calcio sa: quando l’esterno salta l’uomo, il resto è domino.
DOMENICA 5: PRO DOMINANTE, GOL PESANTI Contro la Dolomiti Bellunesi, la Pro Vercelli ha messo il piede sull’acceleratore e non l’ha più tolto. Il 4-0 finale fotografa la supremazia territoriale e mentale. Burruano, classe 2006, ha rotto il ghiaccio: primo sigillo tra i Professionisti e sorriso largo come il campo. Poi il raddoppio di Comi già nel primo tempo. Infine Mallahi dall’alto della sua freschezza: entra, strappa, punisce due volte, manda in tilt la linea avversaria e chiude la pratica. Quando la palla gira così, è come vedere una squadra che gioca a memoria, palla avanti e pedalare.
DA DRUOGNO ALLA RIBALTA: CONTINUITÀ E FIDUCIA Mallahi si è aggregato alla Pro sin dal ritiro di Druogno a luglio. Lì si sono visti i primi lampi, qui si è accesa la luce definitiva: quello che prima erano sprazzi, oggi è sostanza che fa punti e morale. E le prospettive? Le carte in regola per vederlo incidere anche dal 1’ minuto ci sono tutte. Con un biennale in tasca e la fiducia di Michele Santoni, l’olandese può diventare l’arma non tanto segreta quanto letale della Pro Vercelli.
IDENTITÀ, CRESCITA, AMBIZIONE La Pro Vercelli ha pescato con intelligenza: prendere un talento in rampa come Mallahi a luglio significa costruire oggi ciò che domani può diventare patrimonio tecnico. E affiancare la crescita di una squadra che ha molti giovani al suo interno, con gol pesanti significa cementare un progetto. La direzione è chiara: ritmo alto, corsie vive, qualità nelle scelte. Perché quando i Leoni giocano così, l’avversario vede la partita correre come un contropiede ben orchestrato. Ed esce sconfitto dal campo.
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