Eccellenza
09 Ottobre 2025
BISCEGLIE ECCELLENZA - Nicola Citro, attaccante classe 1989, in carriera vanta 6 stagioni in Serie B e 2 in Serie C
Un momento quasi sospeso, l’aria densa di attesa allo stadio, il silenzio rotto all’improvviso da un nome che evoca gol e promozioni: Nicola Citro. Il Bisceglie Calcio 1913 non si è limitato a scommettere su un nome qualsiasi, ma ha puntato su un attaccante con una storia fatta di scalate graduali e determinazione tra i livelli del calcio italiano. Diventa quindi davvero competitiva la squadra allenata da Pino Di Meo.
UN PASSATO CHE PARLA CHIARO
Nato nel 1989 a Fisciano, in provincia di Salerno, Citro porta con sé un curriculum di tutto rispetto. La sua carriera è un percorso di crescita che parte dalla Promozione con la Sanseverinese, passando per diversi campionati minori, fino a toccare i livelli più alti del calcio professionistico. La stagione più luminosa? Senza dubbio quella del 2017-2018, quando da protagonista con il Frosinone ha contribuito alla storica promozione in Serie A, giocando 34 partite e segnando gol chiave (4 in tutto) contro squadre come Ternana, Novara e Venezia. Dopo l’esperienza in Serie A, Citro ha continuato a lasciare il segno tra Serie B, Serie C e Serie D, vestendo le maglie di Trapani, Venezia, Bari, Pistoiese, Casarano, Matera e Brindisi. Con il Bari in particolare ha fatto parlare di sé, segnando gol decisivi per il ritorno dei biancorossi in cadetteria, incluso un memorabile gol al 92’ contro la Virtus Francavilla.
UNA SCOMMESSA PER IL BISCEGLIE
La chiamata del Bisceglie arriva nel momento ideale per un giocatore che vuole dimostrare ancora la sua concretezza sul campo. Il club nerazzurro, reduce da un avvio di stagione con poche reti su azione, ha accolto con entusiasmo l’ingaggio di Citro, deciso a mettere la sua esperienza al servizio della squadra e del tecnico Pino Di Meo. In un campionato come l’Eccellenza pugliese, dove la freschezza e la tecnica dei giovani si confrontano con la fisicità e l’astuzia dei più navigati, l’arrivo di Nicola Citro rappresenta una scelta tanto pragmatica quanto ambiziosa. Il direttore sportivo Danilo Dammacco e la dirigenza hanno espresso fiducia in un attaccante capace di trasmettere al gruppo la giusta mentalità e la concretezza necessaria per affrontare una stagione ricca di sfide.
COSA ASPETTARCI DA CITRO
L’obiettivo è chiaro: ridare efficacia al reparto offensivo, alimentare le speranze di vittoria in ogni partita e trovare quella continuità sotto porta che finora è mancata. Per un attaccante che ha calcato palcoscenici dalla Serie A alla Serie D, il Bisceglie diventa un nuovo capitolo, da scrivere con grinta e passione. Il ritorno in Puglia di Nicola Citro è più di un semplice trasferimento; è un simbolo di perseveranza e amore per il calcio, una storia di chi non ha mai smesso di inseguire il sogno, dalla Promozione all’Eccellenza, passando per la Serie A. Ora tocca a lui e al Bisceglie dimostrare che la sinergia tra esperienza e entusiasmo può fare la differenza.
TRA AMBIZIONI PERSONALI E NUOVI ORIZZONTI
Un attaccante con un passato in Serie B che decide di calcare i campi dell’Eccellenza sembra un controsenso, quasi uno shock inaspettato per chi segue solo i grandi palcoscenici. Uno dei principali fattori che spinge giocatori di alto livello a scendere di categoria è l’aspirazione a garantire maggiore continuità e protagonista. Nel contesto della Serie A o Serie B, la competizione interna è feroce e i minuti in campo spesso limitati, specie con il passare degli anni. Scendere di livello offre quindi la possibilità di essere titolari, di guidare una squadra e di esprimere ancora il proprio potenziale con più libertà. Per molti, il piacere di giocare attivamente supera la mera gloria del palcoscenico televisivo.
CONCLUSIONI
La scelta di scendere in Eccellenza da parte di giocatori esperti come Nicola Citro racconta quindi molto più di un semplice regresso sportivo. È un crocevia di motivazioni complesse che mescolano ambizione personale, serenità, progetto sociale e condizioni economiche. Per le squadre e i territori coinvolti, questi arrivi rappresentano una preziosa opportunità di crescita, professionalità e visibilità. Ecco perché l’Eccellenza, una volta considerata solo campionato minore, oggi assume un ruolo sempre più centrale nel panorama calcistico italiano, grazie anche a personaggi capaci di portare con sé una storia e un valore che vanno oltre il risultato sul campo.