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Italia Under 19

All'Italia basta un lampo! Il baby talento della Juventus firma la vittoria sulla Scozia

Dopo l'1-1 di venerdì, i ragazzi di Alberto Bollini centrano la vittoria grazie a Merola

Stefano Antonio Merola

Chi ha detto che le amichevoli non sanno accendere la scintilla? Allo stadio "Mario Lancellotta" di Isernia l’Italia Under 19 stappa un 1-0 di sostanza contro i pari età della Scozia, chiudendo il doppio test con un colpo da tre punti morali. Firma d’autore: Antonio Stefano Merola, ala della Juventus, al 28’. E in panchina, Alberto Bollini applaude: progressi, dominio e un messaggio chiaro per il futuro.



IL COLPO DA TRE QUARTI: MEROLA DECIDE AL 28’
Una fiammata che spacca il match al 28’: Antonio Stefano Merola si prende la scena e mette il timbro che basta e avanza per piegare la Scozia. È il guizzo che vale il successo di misura, il dettaglio che fa la differenza nelle partite tirate. L’Italia Under 19 fa valere gamba, idee e intensità, trasformando il "Mario Lancellotta" in un catino azzurro. Il copione è chiaro: baricentro alto, linee corte, palleggio pulito tra i reparti. Gli Azzurrini dominano soprattutto nel primo tempo, aprendo il campo come una squadra matura: dentro il corridoio centrale per sfondare tra le linee, poi allargando sulle corsie per mandare in tilt i terzini scozzesi. Il risultato è di misura, la prestazione è da squadra che sa come imporre il gioco.

BOLLINI, TRA ORGOGLIO E RICHIAMI: “LAVORO E SENSO DEL GRUPPO”
«Al di là del risultato, che è meritato – specifica il tecnico Alberto Bollinisono molto soddisfatto della prestazione della squadra, specialmente nel primo tempo. Abbiamo avuto il dominio del gioco, riuscendo a sviluppare la manovra d’attacco sia centralmente che sulle corsie laterali. Rispetto alla prima partita, dove avevamo fatto bene nella prima frazione, andando in vantaggio, per poi sbandare nella ripresa, e subire il gol del pareggio, oggi i ragazzi sono andati migliorando. Per la mole di gioco sviluppata nelle due partite, dobbiamo migliorare sotto porta, sia nelle conclusioni sia nei duelli individuali. Due aspetti su cui abbiamo puntato, al di là delle assenze: il lavoro e il senso del gruppo», conclude Bollini. Parole da vero commissario tecnico: elogio per chi ha tenuto il pallino, monito per affinare mira e cattiveria nei metri caldi.



DAL PARI DI CAMPOBASSO ALLA VITTORIA DI ISERNIA: LEZIONI IMPARATE
Tre giorni fa, a Campobasso, era finita 1-1: vantaggio azzurro, poi qualche sbandata nella ripresa e la Scozia ne aveva approfittato. A Isernia, invece, l’Italia tiene il volante per più minuti e porta a casa il test con lucidità. È il classico step successivo: stessa intensità, più gestione, testa fredda quando c’è da soffrire. La crescita passa da qui. La partita dice che la squadra c’è: idee chiare, gamba viva, trame pulite. Ma la voce del ct suona come una sveglia dolce: precisione nelle conclusioni e fame nei duelli individuali. Perché nelle grandi notti che contano, la differenza la fanno i dettagli. E questi Azzurrini, con il lavoro e il senso del gruppo, hanno già imboccato la corsia giusta.

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