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Serie A

Il bambino partito dal paese di 9mila abitanti ora vede la maglia della Nazionale, è una storia magnifica!

Un viaggio tra talento e sacrificio che parla di una promessa del calcio italiano pronta a emergere sulla scena internazionale

NAZIONALE ITALIA - ROBERTO PICCOLI

NAZIONALE ITALIA - Roberto Piccoli, attaccante classe 2001, è cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta e ora è di proprietà della Fiorentina

Il campo di calcio di Sorisole, piccolo comune alle porte di Bergamo, ha visto nascere uno dei talenti più cristallini del calcio giovanile italiano: Roberto Piccoli. Quello che alle elementari sembrava solo un bambino con un pallone incollato ai piedi si sta rapidamente trasformando in un attaccante capace di calcare i palcoscenici più ambiti, dall’Atalanta alla maglia azzurra della Nazionale Italiana. Alla vigilia della probabile partita dal 1° minuto in azzurro in luogo di Moise Kean, infortunato, l'attaccante classe 2001 rappresenta non solo un orgoglio locale ma anche una speranza concreta per il futuro del calcio italiano. Questo articolo racconta un percorso di crescita, talento e dedizione che merita di essere conosciuto in profondità.

UN GIOCATORE CHE PIACE A TUTTI
Gli allenatori che hanno accompagnato i primi calci di Roberto Piccoli alla Sorisolese parlano senza esitazioni di un predestinato. Da subito, già a 8-9 anni, il giovane mostrava qualità fuori dal comune: un mix di serietà, dedizione e capacità tecniche notevoli che lo rendevano diverso dai suoi coetanei. Questi primi anni hanno rappresentato la base fondamentale di un percorso lungo e impegnativo, passato anche per Villa d'Almè e Tritium, in cui il giovane è stato seguito con cura fino al salto nelle giovanili dell’Atalanta, giunto a 13 anni, società celebre per la sua capacità di trasformare i giovani talenti in giocatori di livello mondiale.

LA TRAFILA NELLE GIOVANILI DELLA DEA
Dal settore giovanile bergamasco, Piccoli ha rapidamente scalato le gerarchie: in Primavera ha collezionato 21 gol in 33 partite di campionato, un rendimento importante che evidenzia la sua efficacia offensiva e il senso del gol sviluppato con lucidità. Un dato destinato a catturare l’attenzione di allenatori e addetti ai lavori non solo per la quantità, ma anche per la qualità delle realizzazioni. Il debutto in Serie A è arrivato presto: il 15 aprile 2019, all’età di soli 17 anni, Piccoli è stato chiamato da Gasperini a esordire contro il Napoli, un banco di prova che ha gettato le basi per un futuro promettente. L’ingresso in campo ha rappresentato il coronamento di anni di lavoro, ma anche l’inizio di una nuova fase, quella dell’affermazione nel calcio professionistico. Da allora, il giovane attaccante ha vissuto esperienze importanti e stagioni di apprendimento, sia con l’Atalanta che in prestito in altri club, che ora nella Fiorentina, accumulando minuti, esperienza e costruendo un profilo solido per un ruolo che è sempre più centrale nel panorama delle nuove leve italiane.

VERSO LA NAZIONALE
La recente convocazione di Roberto Piccoli nella Nazionale maggiore e il possibile inserimento da titolare nel match contro Israele dopo l'infortunio di Kean rappresentano un momento cruciale per la sua carriera. Vedere il «bambino predestinato» esordire con la Nazionale Italiana sarebbe la conferma che il lavoro di anni nelle giovanili sta dando i suoi frutti. Il classe 2001 è visto come uno dei possibili protagonisti del ricambio generazionale azzurro, capace di portare freschezza, dinamismo e talento in un reparto offensivo in evoluzione. La sua convocazione non solo testimonia la fiducia dello staff tecnico guidato da Gennaro Gattuso, ma fa anche sognare quegli appassionati che hanno seguito la sua crescita fin dai primi calci.

DOTI TECNICHE E FISICHE: UN ATTACCANTE COMPLETO
Il successo di un attaccante moderno passa da elementi tecnici, fisici e, soprattutto, mentali. Piccoli dispone di un buon fisico, solido ma dinamico, che unito a una tecnica raffinata e a un’intelligenza tattica sopra la media lo rende una risorsa molto apprezzata. La sua abilità nel gioco aereo, il senso della posizione e la capacità di finalizzare con entrambi i piedi lo caratterizzano come un attaccante versatile e concreto. La sua crescita è costante, alimentata da un allenatore abile come Gasperini, che ha sempre spronato i giovani a spingere oltre i propri limiti, valorizzando carattere e qualità individuali. In questo contesto, l'attaccante di proprietà della Fiorentina ha saputo affinare la propria struttura atletica e migliorare i dettagli del proprio gioco, cercando anche di diventare più incisivo nei momenti decisivi.

IL RUOLO DEL TERRITORIO E DELL'ATALANTA
Il caso di Roberto Piccoli riassume perfettamente il modello virtuoso di sviluppo giovanile promosso da Atalanta Bergamasca Calcio, una tra le società italiane più riconosciute per l’investimento sui giovani e la capacità di integrarne i talenti nel calcio di prima squadra. La città di Bergamo e i suoi dintorni rappresentano un vivaio naturale di campioni perché offrono strutture, tecnici preparati e una mentalità che valorizza la crescita personale e professionale. La storia di Piccoli, con la sua partenza da una piccola società come la Sorisolese fino al debutto in Serie A, incarna tutto questo: è un percorso costruito sulla fiducia, l’impegno e una rete di supporto fondamentale.

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