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Serie C

A 18 anni alla prima partita in campionato tra i Prof sforna subito l'assist per un gol, è nata una stella

Il centrocampista veste i colori del club sin dalle categorie preagonistiche delle giovanili e si è fatto trovare pronto

ARZIGNANO VALCHIAMPO SERIE C - LUIGI CASTEGNARO

ARZIGNANO VALCHIAMPO SERIE C - Luigi Castegnaro, centrocampista classe 2007, ha esordito in campionato al Gino Corioni di Ospitaletto domenica 12 ottobre

Dopo l’esordio tra i Professionisti nel primo turno di Coppa Italia dello scorso agosto, per Luigi Castegnaro è arrivato anche il battesimo nel Campionato di Serie C Sky Wifi. Minuto 12 della ripresa di Ospitaletto Franciacorta–Arzignano Valchiampo (9ª giornata), stadio Gino Corioni: ingresso in campo con la freddezza di un veterano e immediata impronta sulla gara, un assist preciso che spalanca la porta al gol di Erald Lakti. Non il semplice lampo di un debutto, ma il segno tangibile di un’identità calcistica già riconoscibile. Classe 2007, nato e cresciuto a Chiampo, Castegnaro è il volto nuovo che racconta meglio di ogni slogan la crescita del settore giovanile dell’Arzignano. Fin dalle categorie pre-agonistiche ha abitato il campo come una seconda casa, cucendosi addosso quei colori giallocelesti fino a farli diventare parte della propria biografia. Non solo un prodotto del vivaio, quindi, ma il simbolo di una filiera che funziona: formazione tecnica, educazione sportiva, senso di appartenenza.

UN CAMMINO CHE PARTE DA LONTANO
Gli addetti ai lavori ne parlano come di un centrocampista moderno: ordina il gioco, sa farsi trovare tra le linee, lavora senza palla con letture intelligenti. La sua crescita ha avuto una prima accelerazione nella stagione delle Under: tempi di gioco, tocco pulito, capacità di adattarsi ai ritmi più alti. La vera svolta arriva però quando, nella parte finale della stagione 2024-2025, viene aggregato stabilmente alla Prima Squadra. Allenarsi ogni giorno con chi il professionismo lo respira da anni significa alzare l’asticella del dettaglio: postura del corpo orientata alla giocata, gestione delle pressioni, tempi dell’uscita sul portatore. Piccole cose, che in gara fanno la differenza. In questo percorso si inserisce la fiducia del tecnico Giuseppe Bianchini, che ne apprezza disponibilità e capacità di «stare» dentro la partita. La scelta del numero 17 per la prima stagione tra i grandi sembra casuale solo in apparenza: è un numero che profuma di inizio, di strada da percorrere, ma anche di umiltà, come a ricordare che ogni minuto guadagnato nasce dal lavoro quotidiano.

IL DEBUTTO CHE PESA
Entrare in un match di Serie C quando i duelli si fanno più ruvidi e il cronometro corre veloce non è banale. Castegnaro lo fa con l’inclinazione giusta: primo pallone giocato in sicurezza per misurare le distanze, secondo tocco più verticale, terzo già nel vivo, l’assist che taglia il campo e libera Lakti. Non una giocata casuale, ma la conclusione naturale di una lettura: corpo aperto, controllo orientato, palla giocata nel tempo giusto. È la fotografia di un ragazzo che non cerca l’effetto, ma la soluzione. Quell’azione racconta molto anche del modo in cui l’Arzignano intende la crescita dei suoi giovani: inserirli progressivamente in contesti competitivi, chiedere cose chiare, valorizzarne le specificità. Se il debutto in Coppa Italia aveva certificato l’ingresso tra i Professionisti, il primo impatto in campionato ribadisce che Castegnaro può stare a questo livello, portando in dote qualità e affidabilità.

TERRITORIO E APPARTENENZA
C’è poi una dimensione che va oltre il campo. Chiampo non è solo il luogo di nascita: è la mappa emotiva del classe 2007, le vie dove ha imparato a dare del tu al pallone, le tribune da cui ha sognato di arrivare al campo grande. Portare quelle radici sul prato della Serie C significa mettere assieme comunità e ambizione. È per questo che lo si definisce «simbolo» del vivaio: perché, nel suo percorso, si specchiano l’idea e il metodo del club. L’Arzignano, da parte sua, raccoglie i frutti di un lavoro strutturato sul giovanile: tecnici formati, progettualità condivisa tra settore di base e agonistico, dialogo costante con la prima squadra. Ogni passaggio di Castegnaro, dalla Scuola Calcio al Professionismo, è stato accompagnato da un contesto che ha saputo proteggere e stimolare nei momenti giusti.

CARATTERISTICHE TECNICHE E MARGINI DI CRESCITA
Castegnaro è un centrocampista centrale con spiccate competenze nell’uscita dal basso e nella progressione palla al piede. Vede bene il lato debole, predilige il passaggio in verticale tra le linee e possiede un primo controllo pulito che gli consente di guadagnare mezzo tempo sul pressing. La fase senza palla è un cantiere in evoluzione, com’è naturale alla sua età, ma convince per attenzione alle coperture e capacità di accorciare quando la squadra sale. I margini? Ampi, com’è logico per un 2007. Il lavoro quotidiano su forza specifica, resistenza ad alta intensità e cambi di ritmo accrescerà la sua capacità di tenere il duello sui 90 minuti. Sul piano tattico, l’obiettivo è moltiplicare le soluzioni: saper fare il vertice basso in una mediana a tre, ma anche la mezzala d’incontro quando la gara lo richiede. La sensibilità sul piede dominante è già di livello; aggiungere varietà sul piede debole renderà ancora meno leggibili le sue scelte.

UNO SPAZIO DA CONQUISTARE, UN RACCONTO DA SCRIVERE
La Serie C è un campionato che non fa sconti: partite ravvicinate, campi caldi, fisicità. Qui si diventa grandi imparando a reggere l’urto e a ripetere la qualità della giocata sotto stress. Castegnaro ha cominciato a farlo nel modo migliore, senza forzare, lasciando che siano i fatti a parlare. Per l’Arzignano, quella maglia indossata da un ragazzo cresciuto in casa vale doppio: è la prova che una visione tecnica può tradursi in risultati tangibili, che l’investimento su metodo e persone costruisce continuità. Per il classe 2007, è il primo mattone di una carriera da costruire con pazienza e ambizione, senza scorciatoie. Il debutto in Coppa Italia di agosto aveva aperto la porta; quello in campionato la spalanca un po’ di più. Il resto lo diranno i prossimi allenamenti, le prossime scelte, i prossimi minuti. Intanto resta l’immagine di quel passaggio per Lakti allo Gino Corioni: un gesto semplice e pulito, come devono essere le cose importanti. Il viaggio è appena iniziato.

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