Ci sono momenti in cui tutto si allinea: il coraggio trova la sua direzione, la fiducia diventa forza e ogni tocco di palla racconta una crescita silenziosa ma inesorabile. È questo il momento dell’Atalanta Under 15, che dopo un weekend di pausa ha ritrovato campo e certezze, sfoderando una prestazione sontuosa contro il Padova campione d’Italia. Quattro gol, personalità da squadra vera e la sensazione netta che questo gruppo, guidato da Alfonso Esposito, stia iniziando a volare davvero alto: a Zingonia la gara termina 4-1.
UN POKER DA GRANDE SQUADRA
Tre vittorie consecutive, ma soprattutto tre prove di maturità. Dopo i successi con Sudtirol e Verona, la Dea si è superata battendo il Padova con un netto 4-1 firmato da Carone, Danza, Magrin e Giustacchini. L’inizio è subito travolgente: bastano sei minuti per vedere il primo gol, con Carone — fresco di convocazione con l’Italia Under 15 per la Selezione del Nord — che sfrutta un’azione personale di Bellei e fredda Maragno con lucidità da veterano. Il raddoppio arriva a inizio ripresa, quando Danza raccoglie una respinta su un tiro di Giustacchini e spara in porta il 2-0 con un destro potente.
Il Padova reagisce con orgoglio, trovando il 2-1 con Iai — bravo a sfruttare un pallone datogli da Cauduro dopo una serie di rimpalli in area — ma è solo un lampo nel dominio bergamasco. Magrin, entrato dalla panchina, segna il terzo gol dopo una splendida azione corale innescata da Damioli e rifinita da Montalbano. Poi, a chiudere il capolavoro, arriva il gioiello di Giustacchini: un pallonetto delizioso dopo un lancio clamoroso di Damioli, che scavalca il portiere e sigilla il 4-1 finale.
UNA DEA SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLE
Questa Atalanta è la perfetta sintesi del suo spirito: compatta, coraggiosa e capace di alzare il ritmo quando serve. Esposito ha costruito una squadra che non solo vince, ma convince per qualità e carattere. Ogni partita è un passo avanti nella crescita collettiva, un segnale di quanto lavoro e umiltà possano costruire un’identità vincente. Con questo successo, i giovani nerazzurri restano l’unica formazione imbattuta del campionato: un primato che non è solo numerico, ma simbolico. Perché racconta di una generazione che non ha paura di sognare, e che ora — partita dopo partita — sta imparando a trasformare i sogni in risultati.