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Under 14

La Juve torna a sorridere! I bianconeri rifilano un bis all'Inter e vincono il derby d'Italia

Capello e Martello firmano il trionfo di Madama, Manzotti prova a riaprire ma non basta

La Juve torna a sorridere! I bianconeri rifilano un bis all'Inter e vincono il derby d'Italia

Under 14 - Lorenzo Capello in azione, numero 11 della Juventus, autore del primo gol contro l'Inter. JUVENTUS-INTER 2-1 (Foto Cassarà)

Ci sono partite che un calciatore sogna di giocare. Sono quelle gare in cui la storia, la tradizione, rivalità e i DNA delle squadre escono fuori. Una di queste è, senza dubbio, il derby d'Italia, Juventus-Inter. Anche in Under 14 le emozioni e il desiderio di scendere il campo è alle stelle. Oltre al fascino, però, ci sono i 3 punti da conquistare. Ad avere la meglio sul campo di Vinovo è la Juve, che grazie alle reti di Capello prima e Martello poi si assicura il trionfo. Niente da fare per i nerazzurri, i quali accorciano a poco dalla fine con il super gol di Manzotti dalla distanza, ma è troppo tardi per acciuffare la rimonta.

Flash Juve

Entrambe le squadre – che si schierano a specchio con un classico 4-3-3 – partono forte. La prima a bussare verso lo specchio è l’Inter al 3’: sulla bandierina di sinistra, duettano Ciancimino e Romeo, che dentro l’area piccola si accentra sul destro e calcia, ma troppo centrale e dritto sui guantoni di Ndiaye. Come Romeo, anche Capello trova la porta, ma la sua conclusione di piatto destro al 6’ entra in porta. La Juve la sblocca subito con una grande invenzione del proprio numero 11 e si porta immediatamente in vantaggio. Galvanizzati, i bianconeri continuano spingendo sull’acceleratore: al 9’ sfiora il raddoppio di testa Amendolagine e, qualche minuto più tardi, all’11’ Aramini si inserisce in area, ma Galliera respinge il tentativo avversario da pochi passi con il corpo.  Queste due occasioni in favore della Juve sono per l’Inter come una “sveglia”. Si riaccende Romeo, al 13’ estrae dal cappello una (quasi) magia: leggermente defilato sulla sinistra in area, salta un avversario con un dribbling secco ma, al momento del tiro, trova la chiusura provvidenziale della difesa juventina, che salva tutto. È un derby d’Italia accesissimo, anche se la Juventus sembra avere maggiormente il pallino del gioco. Conferma questa tesi anche Martello, cercato moltissimo dai compagni per la manovra offensiva: il 9 accarezza il 2-0 al 20’ dopo il bel servizio di Aramini, Galliera però risponde. Occasione colossale per la Juventus al 36’: Aramini conduce una ripartenza, parte dalla difesa e arriva in attacco, saltando tutti come birilli: serve Capello, che insacca, ma in fuorigioco. È tutto da rifare. Si chiude così un primo tempo divertente, in cui Madama ha gestito, mentre i nerazzurri, invece, hanno faticato a sviluppare trame nell’ultimo terzo di campo. L’1-0 resta stabile, tutto è ancora in bilico.

Ripresa caldissima!

Rientrano in campo gli stessi 22, anche se l’Inter sembra aver fatto il proprio ingresso con una convinzione diversa. La Juve, al contrario, appare fisiologicamente stanca e leggermente acciaccata. Dopo meno di 10’, Loria effettua un paio di cambio ed inserisce Jean e Pipitone. Mosse che funzionano. Proprio quest’ultimo, difatti, al 14’, è decisivo: spinge sulla destra e mette in mezzo un cross, che prende improvvisamente una traiettoria strana. Galliera ci mette le dita, ma il pallone cade praticamente dentro la porta, Capello si abbassa e spinge in rete. Martello, da buon attaccante, ribadisce in rete per evitare sorprese. I bianconeri rimangono concentrati e bucano l’Inter proprio quando meno se lo sarebbero aspettati. La Vecchia Signora ritrova le energie, più che nelle gambe, nella testa e torna ad alzare il proprio baricentro. I nerazzurri si riaffacciano dalle parti di Ndiaye al 22’: bella sponda di Ciancimino per il neo entrato Pacciolla, il quale prova a sorprendere l’estremo difensore con il destro che, tuttavia, esce centrale. Dall’altro lato, Galliera tiene in vita l’Inter con un intervento decisivo dopo l’altro, anche Ndiaye compie un miracolo al 29’ su Giampieretti ma, nel proseguo dell’azione, non può evitare che la gran botta dalla distanza di Manzotti non entri in porta. Il 10 dell’Inter spara un missile potentissimo, che s’infila nell’angolino basso alla sinistra del portiere e l’Inter accorcia le distanze a pochissimo dal termine. Gli ultimi istanti della gara sono un assalto dei ragazzi di Pedrinelli, che però non riescono a ribaltare i giochi.

Dopo un derby bellissimo, a mettere in cassaforte i tre punti è la Juve, che ora vola al terzo posto. Per l’Inter si tratta della terza sconfitta in questo campionato, sicuramente non l’inizio che si sperava. I bianconeri la settimana prossima saranno impegnati sul campo del Como, mentre la Beneamata ospiterà ad Interello l’Alcione, in un derby milanese.


IL TABELLINO

JUVENTUS-INTER 2-1
RETI (2-0; 2-1): 6' Capello (J), 14' st Capello (J), 29' st Manzotti (I).
JUVENTUS (4-3-3): Ndiaye 6.5, Zambon 6.5 (8’ st Pipitone 7), Maggiore 7, Cerato 7 (31’ st Cherchi 6), Marchisone 6.5 (8’ st Jean 6), Amendolagine 7, Aramini 7, Torresan 7 (25’ st Modica 6), Martello 7.5 (25’ st Folin 6), Mazza 6.5 (31’ st Marchisio 6), Capello 8 (31’ st Fazzalari 6). A disp. Nichitean, Miotto. All. Loria 7.5.
INTER (4-3-3): Galliera 7.5, La Torre 6 (12’ st Armento F. 6), Ventura 6 (31’ st Ortolani 6), Silvestri 7 (25’ st Ingala 6), Multari 6.5, Haka 6.5, Giampieretti 6.5, Sperati 6 (12’ st Pacciolla 6), Ciancimino 6.5 (25’ st Buonaventuri 6.5), Manzotti 7 (31’ st Minelli 6), Romeo 7. A disp. Tomasini, Arme, Armento R. All. Pedrinelli 6.5.
ARBITRO: Montelepre di Torino 6.5


LE PAGELLE

JUVENTUS

Ndiaye 6.5 Sempre attento su ogni pallone, su tutti i tiri provati dall'offensiva nerazzurra. Ci mette i guantoni e salva a più riprese il risultato. Clamoroso il miracolo su Giampieretti nella seconda frazione.

Zambon 6.5 Sulla fascia destra, più che spingere, si concentra nel chiudere un indemoniato Romeo da quella parte. Nel primo tempo fatica, poi nella ripresa prende le misure all'avversario, che chiude con più frequenza.

8’ st Pipitone 7 Entra in campo con una determinazione che sarà poi decisiva. Una delle sue prime azioni è una cavalcata sul binario, che termina con un cross perfetto, insidioso per Galliera e con cui propizia il secondo gol di Capello. Meglio di così, era difficilissimo.

Maggiore 7 I secondi 40' sono all'insegna dello spettacolo. Si sovrappone in area di rigore con una costanza incredibile e va a calciare verso lo specchio della porta tre volte. L'ultima finisce di pochissimo a lato. La corsia di sinistra è tutta sua, la domina e la brucia per quante volte ci è passato su.

Cerato 7 In mezzo al campo non c'è un semplice centrocampista, ma c'è il cervello che fa girare l'intero organismo chiamato Juventus. Recupera una miriade di palloni, vince un duello dopo l'altro e spesso chiude l'azione con una conclusione. Nel segno della completezza assoluta.

31’ st Cherchi 6 Gestisce diversi palloni e prova a dar seguito alle azioni imbastite dalla Juve. Gioca una decina di minuti ad alto livello, ma soprattutto dall'alto percentile di passaggi riusciti.

Marchisone 6.5 Dietro è una garanzia. Sulla parte sinistra bilancia le uscite di Ventura, proteggendo lo spazio e leggendo ogni situazione. Esce solo per un fastidio muscolare.

8’ st Jean 6 Si prende la licenza di giocare qualche pallone dentro la propria area di rigore con un pizzico di sicurezza, rischiando qualcosina ma cavandosela sempre. Al momento del gol dell'Inter perde un duello fisico con Buonaventuri, che si girerà e darà il via all'azione che porterà al "missile" di Manzotti.

Amendolagine 7 Sui calci da fermo a favore è l'iniziato numero uno dentro l'area di rigore da seguire. Di testa, infatti, sono tutte sue. Così sfiora un paio di volte di centrare lo specchio. La difesa dell'Inter ha faticato a prendergli la marcatura nei calci piazzati. Dietro, invece, fa sua la retroguardia bianconera, spazzando ogni minaccia.

Aramini 7 Una vera e propria insidia per l'Inter. Da mezzala pura, si inseriva con tempi giusti dentro l'area di rigore, costringendo un centrocampista avversario a seguirlo. Un lavoro dispendioso, spesso infatti ha avuto tanta libertà per agire e far emergere tutta la sua qualità nello stretto. Pazzesca la serie di numeri che gli riescono nel secondo tempo in un'azione di contropiede. In quella situazione, c'era tutto Aramini.

Torresan 7 Spesso, anche solamente con un controllo a seguire, si lasciava alle spalle un paio di avversari. Giocatore dal primo stop clamoroso, in grado di fare i buchi in mezzo al campo. Con un pizzico di precisione in più, avrebbe senza dubbio contribuito con, almeno, un assist o, ancor meglio, una rete.

25’ st Modica 6 Davanti ha fatto un gran lavoro durante gli ultimi 20'. Nel finale ha provato a far male a Galliera con un buon tiro, assaporando l'idea del gol. Ottimo ingresso in campo, che ha dato freschezza all'intera squadra.

Martello 7.5 Punta di riferimento. Il classico attaccante-collante, che gli allenatori amano avere in squadra. Se lo si ha contro, invece, si rischia tanto. Così è stato: la difesa nerazzurra ha faticato nel prendergli le distanze, soprattutto nei duelli fisici, praticamente tutti vinti dal 9 bianconero. Il secondo gol della Juve lo condivide con Capello, dato che è stato suo l'ultimo tocco decisivo, quello con cui ha ribadito in rete il pallone capitalizzato in porta dal compagno.

25’ st Folin 6 Ha provato a dare brio alla manovra della Juve nel finale, con qualche sprint e sgasata. Riceve, comunque, pochi palloni dai compagni, ma ha fornito nuove idee alla manovra bianconera.

Mazza 6.5 Sulla destra inventa con una qualità sopraffina. Spesso, si è visto fare giochi di prestigio con il pallone, con cui ha deliziato tutta Vinovo. Contro di lui, Ventura è andato in difficoltà, specialmente nel primo tempo, quando il 3 dell'Inter non aveva ancora trovato un riferimento nel 10 juventino.

31’ st Marchisio 6 Con la sua stazza ha offerto una soluzione in più al gioco della Juve. Non tocca tanti palloni, anche se con i suoi movimenti ha liberato tanto spazio per i compagni.

Capello 8 Senza dubbio il migliore in campo. Per 70' è letteralmente scatenato e sembra poter fare quel che vuole sulla sinistra. Apre le danze con un gran bel gol, con il piattone destro, e chiude il sipario facendosi trovare pronto sul cross vagante di Pipitone. Decisivo ed elegante, partita perfetta dell'11 della Juve.

31’ st Fazzalari 6 Cerca di creare scompiglio fra le linee della trequarti. Nei 10' che gioca non lascia tracce per i difensori, che devono seguirlo a uomo.

All. Loria 7.5 Questa Juve ha saputo reagire al ko contro il Milan, sfornando una prestazione con i controfiocchi. Nel risultato ottenuto c'è tutto: cinismo, qualità, attenzione. Sicuramente, la sua squadra sta crescendo e sta facendo tesoro delle ultime uscite.


INTER

Galliera 7.5 Avete dubbi sul migliore in campo dell'Inter? Sulle tribune di Vinovo, no. Nessuno nutre dubbi su chi è stato il più decisivo sponda nerazzurra. Con le sue parate e con alcuni veri e propri interventi salvifici si erge per proteggere il risultato e la sua squadra. Sembra impenetrabile, senza di lui staremmo parlando di un passivo ben più ampio.

La Torre 6 Contro un Capello così sarebbe stato difficile per tutti. Cerca di limitare le avanzate dell'avversario, che però vive un momento di forma davvero splendido. Nulla da dire, quindi, sulla sua prestazione: ci mette cuore e attenzione.

12’ st Armento F. 6 Si perde Capello al momento del secondo gol della Juve, arrivato pochi minuti dopo il suo ingresso in campo. Con il passare del tempo, inizia a prendere confidenza e passo con la fascia, anche se fatica contro le avanzate di Maggiore.

Ventura 6 Nel primo tempo, è forse l'uomo più in difficoltà in campo. Pedrinelli lo richiama spesso, poiché il 2 dell'Inter sale troppo ed arriva in ritardo su Mazza, lasciandogli troppo spazio. Nella ripresa sistema qualche dettaglio e si lascia scappare meno volte l'avversario, che si vede sempre meno: una buona reazione.

31’ st Ortolani 6 Tocca davvero pochi palloni, ma con la sua grinta ne recupera diversi e prova immediatamente a giocare in verticale. Tanto sacrificio.

Silvestri 7 La sua prestazione sale di minuto in minuto, ma il periodo di partita durante il quale dimostra le miglior cose è assolutamente la ripresa, quando legge diverse volte Martello con degli anticipi da veterano. Non si preoccupa di rompere la linea difensiva per adottare un pressing più alto, che alla fine gli dà ragione. Sia di testa che in scivolata fa suoi molti palloni.

25’ st Ingala 6 Il più piccolo in campo fa notare grande temperamento su ogni scelta presa. Colpisce sia per la sua statura sia per come ha approcciato alla gara: non ha paura nel duellare con l'uomo, vincendo tanti contrasti e recuperando il possesso.

Multari 6.5 Sulla parte mancina del campo deve richiamare spesso a sé Ventura, che lascia troppo spazio da quella parte. In sostanza, è lui che dirige il traffico della retroguardia, sistemando ogni buco lasciato dai compagni. I suoi interventi sono sempre precisi, attenti e chirurgici. Non sbaglia quasi nulla.

Haka 6.5 È il metronomo della squadra. Nel cuore del centrocampo, gestisce la sfera con delicatezza, cura e soprattutto precisione. L'Inter gira grazie al ritmo che lui imposta, accelerando e rallentando per gestire a proprio piacimento.

Giampieretti 6.5 Ma cosa gli ha preso Ndiaye nel secondo tempo? Per sua fortuna, Manzotti ha segnato nel continuo di quell'azione, ma si starà ancora chiedendo come abbia fatto il portiere avversario a salvargli quel tiro. Sull'esterno destro si vede meno rispetto al compagno di reparto Romeo, ma quando prende palla e punta, inventa sempre qualcosa di potenzialmente interessante.

Sperati 6 In mezzo al campo prova ad assumere una posizione ibrida tra la mezzala e il play al fianco di Haka. Con tanti break e diversi spunti mette in difficoltà gli avversari della Juventus, che però riescono a limitarlo spesso sul più bello. 

12’ st Pacciolla 6 Quante insidie create con le sue avanzate sulla destra! I suoi inserimenti hanno impegnato la difesa della Juve che, inizialmente, ha faticato nel prendergli il tempo. In seguito, ha aiutato la manovra, dando manforte al reparto.

Ciancimino 6.5 Aiuta la squadra con tanto lavoro sporco, con diverse sponde che vanno a buon fine. Tuttavia, sono pochi i palloni ricevuti davanti alla porta, anche per merito di un'attenta difesa avversaria, che ha concesso davvero poco.

25’ st Buonaventuri 6.5 Ingresso ottimo del 18 nerazzurro. Fisicamente è impressionante e Jean lo ha patito. Il miss-match è palese e vince un duello dopo l'altro, propiziando anche il gol del 2-1 con una sua sponda ben eseguita. Può essere un'arma in più per quest'Inter: dopo questi minuti, Pedrinelli sarà in difficoltà nella scelta del centravanti per la sfida di settimana prossima.

Manzotti 7 Quando prende palla, sembra avere la colla sui piedi. Non gliela togli mai. Si libera della marcatura solo muovendosi con il corpo e nascondendo la sfera all'avversario: vederlo giocare è una gioia per gli occhi. Il gol è frutto di un calcio al pallone di collo ai limiti della perfezione, che si insacca proprio nell'angolino. Difensivamente parlando c'è qualche dettaglio da limare, ma quando si trova nella trequarti campo avversaria è un "craque"!

31’ st Minelli 6 Vuole toccare il pallone per entrare in partita presto: qualche scarico per i compagni e un paio di giocate verticali. Il 16 dell'Inter è stato piuttosto preciso in ogni sua giocata.

Romeo 7 Dopo Galliera, il secondo migliore dell'Inter. Durante i primi 40', Zambon non sapeva più come provare a fermarlo. Il capitano nerazzurro passava sempre e comunque, ogni sua giocata andava a buon fine e tutti i suoi tiri sono stati una minaccia per la Juve. Ci è voluto l'intero e folto muro bianconero per evitare un suo gol, che si sarebbe meritato. Nella ripresa, il suo ritmo è calato fisiologicamente, ma c'è da dire che la stragrande maggioranza delle occasioni create dall'Inter è nata da una sua giocata.

All. Pedrinelli 6.5 Ripartire da cos'ha funzionato. L'Inter ha giocato un buon calcio, ma dev'essere più costante all'interno dello stesso match. Solo a sprazzi, infatti, si sono viste le potenzialità di questa squadra che, quando si accende, sa essere pericolosissima e con più armi a disposizione. Dietro bisogna sicuramente registrare qualche situazione in più, dato che ci è voluto un Galliera in versione Superman per evitare una grossa débacle. Davanti, invece, Romeo e Manzotti sono stati eccellenti.

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