Primavera 1
19 Ottobre 2025
ATALANTA-MILAN PRIMAVERA 1 • Fabio Pandolfi e Marco Leandri
C’è una quiete che fa rumore, a Zingonia. Il rumore di chi sa restare dentro la partita senza farsi travolgere dall’ansia del colpo risolutivo, di chi accetta il braccio di ferro come prova di maturità. Atalanta e Milan si guardano negli occhi per novanta minuti e ne esce uno 0-0 tutt’altro che anodino: è il pareggio di una Dea che continua a macinare risultati utili – otto di fila, imbattibilità intatta – e di un Milan che, pur senza strappare, conferma tono e solidità. Giovanni Renna tiene accesa la striscia positiva (cinque gare senza sconfitte, secondo pari consecutivo dopo il Monza), Giovanni Bosi incassa altri segnali di crescita in un campionato in cui la sua squadra ha imparato a soffrire con ordine. Non vola la rete, vola però la sensazione di due progetti tecnici ormai riconoscibili, capaci di imporre i propri principi anche quando gli episodi non si accendono.
La trama tattica è chiara fin dai primi scambi: Atalanta propositiva nel consolidare il possesso tra le linee, Milan corto, pronto a ribaltare campo con Scotti e Ossola a innescare Castiello. La prima fiammata è nerazzurra al 20’: Baldo si crea lo spazio al limite ma la conclusione, strozzata, non trova lo specchio. I rossoneri rispondono cinque minuti dopo con una ripartenza pulita: verticalizzazione di Ossola, attacco della profondità di Castiello e sinistro che costringe Zanchi a una respinta attenta, plastica più che complicata. È il segnale che l’equilibrio non è un freno, semmai un elastico che può spezzarsi da un momento all’altro. Il momento più caldo della prima frazione arriva al 40’: break atalantino che mette Baldo a un passo dal faccia a faccia con Longoni, ma il portiere del Milan legge tutto in anticipo, esce forte e con tempi perfetti sventa l’1-0. È una parata che pesa come un gol, e che fotografa bene l’andamento del tempo: grande intensità, pochi sbavature, difese sempre dentro il copione. All’intervallo è 0-0, ma l’inerzia resta sospesa.
La ripresa riparte dentro lo stesso canovaccio, con il Milan che alza il volume delle palle inattive e l’Atalanta che prova a spingere sulle mezzali. Al 20’ della ripresa i rossoneri sfiorano il colpo con un calcio piazzato di Pandolfi: traiettoria pulita sopra la barriera, pallone che bacia l’esterno della rete e fa trattenere il fiato a Zanchi. È l’avvisaglia di un quarto d’ora in cui la squadra di Renna guadagna metri e fiducia: al 27’ Lontani raccoglie un pallone vagante al limite e spara un mancino al volo che si alza di poco, la miglior occasione del Milan per prendersi la copertina. La Dea, però, non si smarrisce: Bosi rinfresca gamba e idee, la pressione nerazzurra torna a farsi sentire e il finale diventa una volata. Al 39’ st la tripla palla-gol che avrebbe potuto spezzare l’equilibrio: Mouisse incrocia a fil di palo, Michieletto ci prova due volte in rapida sequenza ma la porta rimane stregata, tra rimbalzi ostili e una difesa rossonera che serra le linee con mestiere. L’ultimo assalto si infrange sulla stessa, ostinata parola: equilibrio. Finisce 0-0, un pareggio che allunga le strisce positive di entrambe, ribadisce la solidità del Milan di Renna e accredita ulteriormente l’Atalanta di Bosi come squadra matura, capace di tenere il campo con identità anche quando la scintilla del gol non scocca. Punti che non muovono le montagne, ma che costruiscono stagioni.
ATALANTA-MILAN 0-0
ATALANTA (3-4-1-2): Zanchi 6.5, Gobbo 6, Maffessoli 7.5, Ramaj 6.5, Arrigoni 6 (1' st Percassi 6), Ruiz 6, Pedretti 6 (25' st Mouisse 6.5), Leandri 7, Artesani 6 (25' st Galafassi 6), Bono 6 (15' st Michieletto 6), Baldo 6 (41' st Cakolli sv). A disp. Anelli, Rinaldi A., Parmiggiani, Bilac, Belli, Aliprandi. All. Bosi 6.
MILAN (4-3-1-2): Longoni 7, Nolli 6.5, Zukic 6, Colombo 6.5, Perera 6, La Mantia 6.5, Pandolfi 7, Plazzotta 6, Ossola 6 (35' Lontani 6.5), Castiello 6 (46' st Di Siena sv), Scotti 6. A disp. Bianchi, Tartaglia, Del Forno, Dotta, Zaramella, Grassini, Cullotta, Cisse, Vechiu. All. Renna 6.
ARBITRO: Frasynyak di Gallarate 6.5.
ASSISTENTI: Testaì di Catania e Marchese di Pavia.
AMMONITI: Ruiz (A), Michieletto (A), La Mantia (M), Pandolfi (M).