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Serie C

Crisi nera senza fine: dopo 5 ko in 5 partite se ne va anche l'esperto allenatore

Una tempesta sportiva scuote il club, squadra e società ora cercano una via d’uscita da un baratro che sembra sempre più profondo

PERUGIA SERIE C - PIERO BRAGLIA

PERUGIA SERIE C - Piero Braglia lascia dopo 5 giornate, ad inizio stagione era stato ingaggiato dal Rimini senza però venire mai tesserato

Nel giorno in cui il Perugia ha incassato la sua settima sconfitta consecutiva, segnando un record negativo che rischia di diventare storico, il club umbro si è trovato di fronte a un bivio cruciale, segnato dalle dimissioni del tecnico Piero Braglia. L’allenatore, una figura esperta e conosciuta nel panorama della Serie C, ha deciso di lasciare dopo un inizio di stagione disastroso, rinunciando anche all’ingaggio, gesto che la società ha prontamente accolto. Alle difficoltà sul campo si aggiungono inoltre le tensioni che coinvolgono la figura del direttore sportivo Mauro Meluso, ormai non più nelle grazie della società umbra.

UN INIZIO DA INCUBO
La triste striscia negativa del Perugia ha visto la squadra cadere rovinosamente, come raccontano i numeri e le prestazioni delle ultime gare. Particolarmente emblematico è stato l’ultimo match perso con il Pineto per 3-0, dove una serie di errori hanno spalancato la porta a un avversario mediocre ma determinato. Un inizio marcatamente deficitario, con solo 3 punti conquistati in 10 partite, ha fatto precipitare la situazione al punto che Braglia, dopo 5 sconfitte consecutive iniziali (era subentrato a Vincenzo Cangelosi), non ha più potuto trovare la chiave per invertire la rotta. Le sue dimissioni, annunciate alla fine della partita contro il Pineto, arrivano in un contesto di nervosismo e difficoltà, con l’allenatore addirittura espulso per la seconda volta in stagione. La sua decisione, accompagnata da uno strappo emotivo, è stata definita da lui stesso come una resa di fronte all’impossibilità di dare una scossa motivazionale e tattica alla squadra.​

IL CLUB E IL NODO DS
In questo quadro complicato, un altro elemento da chiarire è la posizione del direttore sportivo Mauro Meluso. Seppur legato a un contratto pesante e quindi protetto sul piano contrattuale, Meluso è considerato da alcuni addetti ai lavori come uno dei principali responsabili della crisi della squadra. La sua capacità di operare sul mercato e di supportare concretamente l’allenatore è stata messa sotto accusa. Le discordie tra Meluso e la società non sono più solo voci di corridoio; si parla infatti di una «rottura» che rischia di influire negativamente sulle decisioni future, soprattutto sul nome del nuovo allenatore che il club dovrà ingaggiare per tentare una difficile risalita. Fonti attendibili indicano la presenza di osservatori e potenziali candidati alla panchina, come Gaetano Fontana e Andrea Camplone, che potrebbero prendere in mano un Perugia in cerca di stabilità.​

IL FUTURO DEL GRIFO
La sfida che attende la dirigenza del Perugia è ardua e complessa. Oltre a dover risollevare una squadra che ha perso fiducia e identità sul campo, la società è chiamata a gestire un delicato momento di transizione che riguarda sia lo staff tecnico che le scelte strategiche a livello dirigenziale. Il nuovo allenatore dovrà essere capace di portare una ventata di rinnovamento e di ridare un senso di appartenenza ai giocatori, ma soprattutto di invertire la rotta dei risultati, per evitare che il club scivoli ulteriormente in una crisi sportiva. La credibilità dello spogliatoio e la compattezza interna saranno fattori cruciali da recuperare, così come la capacità di prendere decisioni rapide e ponderate sul fronte del calciomercato.

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