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Il Pungiglione

Preparatori atletici? No, è la partita il miglior preparatore al mondo

Il miglior modo per avere un allenamento completo e che nessuno si oserebbe mai di saltare

Preparatori atletici? No, è la partita il miglior preparatore al mondo

IL PUNGIGLIONE • Il mitico Nereo Rocco, già ai suoi tempi aveva da ridere sui preparatori atletici

È interessante notare che molti preparatori atletici di successo nel calcio non hanno avuto una carriera da calciatori professionisti. Questo solleva alcune domande sull'importanza dell'esperienza diretta nel ruolo di calciatore per essere un preparatore atletico efficace. Forse potrebbe essere utile considerare come i preparatori atletici possano lavorare in collaborazione con gli allenatori ex-giocatori per creare programmi di allenamento più completi e personalizzati. Pertanto ottimizzare la condizione fisica e minimizzare la stanchezza dei calciatori richiede una combinazione di conoscenze tecniche e esperienza pratica. Se le qualità atletiche di un calciatore vanno a unirsi a un elevato bagaglio tecnico non provoca nessun danno negativo, anzi, gli da la possibilità di esprimere meglio il suo valore.
Eleggo la “partita” il miglior preparatore atletico e tecnico di tutti i tempi, il funino (per i più piccoli 6/8 anni) il futsal (o calcio a 5 ) quello a 7, a 9, e a 11 sviluppano la tecnica in un contesto di gioco reale, la condizione fisica, e in più con questo metodo le assenze negli allenamenti nelle squadre dilettanti saranno azzerate. Il grande preparatore atletico “partita” mentre ti fa giocare, impari,  ti diverti, allena senza che tu lo sappia, tutte e tre le fonti energetiche che utilizzi: 1) aerobica 2) aerobica lattacida 3) anaerobica lattacida. Nelle partite a 9 e a 11 oltre che ai benefici suddetti, nei 90 minuti i calciatori inconsapevolmente eseguono molti test fisici senza bisogno dei preparatori atletici che con il cronometro in mano misurano tutto tranne il talento.
 
I test atletici “mister Partita”, li  va a toccare un po’ tutti, quello di Cooper, lo yo yo test, il test navetta sui 10-20-30 metri, l’Illinois agility test, Interval training, il test di Abalakov e tutti gli altri esistenti. La partita garantisce un allenamento fisico completo, ma sopratutto è la pelota che è fondamentale e deve avere la precedenza assoluta su ogni altra cosa, inoltre egli suggerisce ai responsabili tecnici che sarebbe ora di cambiare qualcosa, non domani, subito! Abbandonare gli esercizi inutili e le strategie tattiche inefficaci spiegate in campo sottraendo tempo prezioso alla partita. Basta giocare con le mani, lasciamo che il torello lo facciano le prime squadre mentre aspettano di iniziare la seduta di allenamento. Inoltre consiglia di lasciare in magazzino per sempre cinesini, coni, scalette, ostacoli: è solo una perdita di tempo nel metterli e nel toglierli, in partita non si corre facendo lo skip, non si saltano gli ostacoli, coni e cinesini non esistono. La partita ti dà tutto quello che serve, corsa, scatti, cambi direzione con la palla e senza. Cadi, rotoli, salti, vinci e perdi i contrasti, dribbli ,fai gol di piedi o di testa, calci il rigore, il calcio d'angolo, passi e ripassi la palla, salvi un gol, lanci, vinci o perdi. In più “mister Partita” è molto generoso, per far giocare meglio tutti i calciatori nei 150 minuti di allenamento si ferma 3 volte per 10 minuti l'una, per poter dare a ciascuno dei ragazzi la possibilità di raggiungere con il proprio pallone l’allenatore per dare il via alla specializzazione dello stile, delle movenze, toccando esercitazioni di tecnica di base e di repertorio estroso, e poi via di nuovo in gara cercando di replicare i dribbling provati, colpi ad effetto. Insomma quello che l'istinto ha memorizzato.
I preparatori atletici diventerebbero molto importanti se lavorassero dentro le partite di allenamento, controllando i vari tipi di corsa, sprint, allunghi, corse di spostamento con la palla e senza, la corretta postura, la frequenza degli appoggi dei piedi sul terreno, la coordinazione nel saltare di testa, come si atterra, come si corre all'indietro senza perdere di vista il gioco, esercizi di mobilizzazione. Ecco, tutto in partita, uno alla volta, diventerebbero tutte delle lezioni singole private mentre la partita prosegue. Capello, Allegri, Baggio prima, pochi giorni fa Gian Piero Gasperini sulla prima pagina del Corriere dello Sport si lamenta anche lui, e vota Alessandro Del Piero. Sì, ha ragione, dobbiamo tornare al più presto alla tecnica, troppa tattica, poco pallone negli allenamenti. «Nel calcio gioca chi è alto un metro e sessanta e chi è alto due metri» ha dichiarato sottolineando che questo sport è il più bello al mondo proprio perchè accoglie differenze e le trasforma in risorse. Anche Patrick Vieira, allenatore del Genoa intervistato dal direttore di Tuttosport Guido Vaciago, sostiene: «I nuovi Del Piero e Totti nascono nelle strade, pallone tutti i giorni».
A questo punto concludo con due mie personali leggerezze di contrasto a quanto scritto. Primo: qualche giorno fa compro un mensile sul calcio, a casa in poltrona do un'occhiata veloce, mi appare un articolo tattico sul calcio giovanile “Il Codice Palla”. Argomento : 1) palla aperta 2 ) palla chiusa. Lo chiudo d'istinto, e lo getto. Mi ha rovinato la giornata. Secondo: il grande Nereo Rocco, vincitore di 2 scudetti con il Milan e di 2 Coppe dei Campioni (attuali Champions League), in calzoncini corti, maglietta bianca, e fischietto al collo che spiccava sulla sua pancia rotonda, mentre il suo preparatore atletico Marino Bergamasco faceva lavorare sui tappetini a terra tutta la squadra, lui andava avanti e indietro dicendo: «Su, su fioi, femo ben sti esecisi, femoli ben, non so cossa i serve, ma femoli ben». I primi contrasti con i preparatori atletici. Grande Paron Rocco.
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