Primavera 1
21 Ottobre 2025
BENFICA - Federico Coletta, centrocampista classe 2007, si è trasferito in Portogallo a inizio settembre dopo la trafila nelle giovanili della Roma fino alla Primavera 1 (foto figc.it)
Non ha impiegato molto Federico Coletta per lasciare il segno anche in Portogallo. Alla sua seconda presenza con la maglia della squadra B del Benfica, il centrocampista classe 2007 ha già trovato la via del gol, risultando decisivo nel 2-0 contro il Santa Clara. Un impatto immediato che racconta più di mille etichette: personalità, senso del tempo negli inserimenti, freddezza sottoporta. Qualità che, messe insieme, lo proiettano tra i profili più intriganti del nuovo calcio italiano. D'altronde il suo trasferimento poco meno di 2 mesi fa aveva destato non poco scalpore, trattandosi di un giocatore di assoluto valore nel panorama delle giovanili della Serie A italiana.
DAL VIVAIO DELLA ROMA AL SALTO INTERNAZIONALE
Cresciuto nel settore giovanile della Roma, Coletta si è imposto stagione dopo stagione grazie a prestazioni di alto livello e a un dato che spicca a prescindere dalla categoria: la continuità realizzativa. Pur non nascendo attaccante, si è distinto per gol pesanti, spesso arrivati con movimenti senza palla tipici delle mezzali moderne. Questo lo ha reso rapidamente riconoscibile agli addetti ai lavori: un centrocampista «box to box» che unisce gamba, letture e istinto offensivo. La consacrazione extra-confini è arrivata con l’Europeo Under 17 vinto nel 2024, torneo nel quale è stato protagonista per continuità e impatto. In quelle settimane si è intravista la cifra del giocatore: capacità di alzare il livello nelle partite che contano, equilibrio tra compiti difensivi e offensive runs, e un carattere che non si spaventa davanti al palcoscenico.
IL BENFICA, LA SCELTA GIUSTA
L’arrivo a Lisbona negli ultimi giorni di mercato è stato definito da molti come il colpo più importante del recente calciomercato giovanile. Una scelta che può sorprendere a prima vista, cambiare Paese, lingua, routine, ma che diventa perfettamente logica se si incrocia il profilo del giocatore con l’identità del club. Il Benfica (club famoso nel calcio internazionale anche per aver accolto per 15 anni la classe di Eusebio, uno dei giocatori più forti del panorama Mondiale, nonché Pallone d'Oro nel 1965) è una macchina rodata che valorizza talento e coraggio: staff tecnici abituati a inserire giovani in un contesto di alto livello, filosofia aggressiva, grande densità di partite utili per crescere in fretta. In questo ecosistema, Coletta ha trovato immediatamente spazio per i suoi punti di forza: l’attacco dell’area senza palla, la verticalità nelle transizioni, la capacità di rifinire l’azione con pochi tocchi. Il gol alla seconda apparizione è la fotografia di un’integrazione mentale prima ancora che tattica: sentirsi parte del sistema, capirne i ritmi, farsi trovare al posto giusto nel momento giusto.
IDENTIKIT TECNICO-TATTICO
Ruolo e posizionamento. Può giocare mezzala in un 4-3-3, interno in un rombo, o «otto» in un 4-2-3-1 dinamico. Ama partire qualche metro dietro la linea della palla per attaccare lo spazio creato dagli esterni o dalla punta che viene incontro. Caratteristiche con palla. Primo controllo orientato, gioco a due tocchi, discreta visione verticale. Non forza la giocata fine a sé stessa: preferisce accelerare o rallentare i tempi dell’azione a seconda del contesto, segno di una maturità non comune per l’età. Senza palla. Qui sta il suo marchio: lettura delle seconde palle, tempi d’inserimento, capacità di occupare l’area con movimenti «ciechi» alle spalle dei difensori. In fase difensiva lavora con disciplina, copre la mezzaluna, stringe le linee e accorcia con ritmo. Personalità. Non si accontenta del compitino: cerca il peso specifico nelle partite. Il gol al debutto «esteso» in Portogallo racconta una mentalità che si traduce in produttività.
UN TALENTO CHE FA GOL ANCHE AL PROGETTO
Il valore di un giovane non si misura solo nel presente, ma nella compatibilità con il progetto tecnico. Il Benfica si ritrova in casa un centrocampista moderno, con margini di crescita fisica e una base tattica già solida. Per un club abituato a portare i giocatori al livello successivo, Coletta è un investimento che può generare rendimento immediato e prospettiva. Per il calcio italiano, invece, è la conferma che nuove generazioni crescono con skill-set europei: intensità, verticalità, efficacia nella trequarti.
CONCLUSIONE
Oggi il Benfica si gode un talento che sta ripagando la fiducia con i fatti, inserendosi in un contesto di alto livello senza chiedere tempo. Domani, il calcio italiano potrebbe ritrovarsi con un centrocampista maturo, verticale e decisivo, capace di spostare gli equilibri con una qualità semplice e rara: la capacità di arrivare in area e incidere. Federico Coletta non è solo una promessa: è un’ipotesi concreta di futuro che ha già iniziato a trasformarsi in presente. E non vanno dimenticate anche le sue cifre prima di emigrare in Portogallo: nella passata stagione 14 reti nel campionato Primavera 1 con la maglia della Roma, una cifra davvero molto alta.