Serie A
21 Ottobre 2025
JUVENTUS SERIE A - Daniele Rugani ha giocato per la prima volta in bianconero nella stagione 2012-2013 ai tempi della Primavera
Daniele Rugani ha firmato un nuovo prolungamento con la Juventus fino al 2028. Il difensore toscano, rientrato alla base dopo un anno in prestito all’Ajax, è stato confermato da Igor Tudor come tassello chiave delle rotazioni difensive. Una scelta che punta su continuità e affidabilità: Rugani è oggi l’unico profilo in rosa in grado di alternarsi con Bremer senza snaturare principi e struttura del reparto, mantenendo equilibrio sia nella linea a 3 sia in quella a 4. La sua prima stagione con la Juventus era stata nel campionato Primavera 2012-2013. Una vita fa dunque.
IL MOTIVO DI UNA SCELTA
La decisione di blindarlo per altre due stagioni nasce da più fattori. Il primo è tecnico: Rugani conosce meccanismi, tempi e letture del sistema bianconero, sa difendere in avanti e in area, ha pulizia nei fondamentali (uscita palla, marcatura, copertura della profondità) e una spiccata capacità di adattarsi ai compagni di reparto. Con Bremer condivide fisicità e tempi d’anticipo, ma a differenza del brasiliano offre una gestione più posizionale: un profilo perfetto per alternarsi senza strappi e senza perdere solidità. Il secondo fattore è tattico-strutturale. Tudor ha già dimostrato di voler gestire la linea con varianti: a 3 in fase di non possesso per schermare il centro, a 4 quando serve maggiore aggressione sugli esterni o un’uscita pulita dal basso. Rugani è uno dei pochi in rosa capaci di passare con naturalezza da braccetto a centrale «puro», garantendo letture corrette nelle due fasi.
LEADERSHIP SILENZIOSA
Alla Juventus da 10 anni, con due parentesi esterne (Rennes e Cagliari la prima, Ajax la seconda), Rugani è diventato nel tempo un punto di riferimento dello spogliatoio. Non il leader «a voce alta», ma un compagno che incarna standard e routine del club: puntualità, professionalità, disponibilità al sacrificio. In una fase delicata della stagione, questo tipo di leadership pesa: aiuta a tenere corto il gruppo, a trasferire ai nuovi arrivati il linguaggio del reparto, a mantenere compatta la squadra nei momenti di pressione. La sua «storicità» in rosa ha un ulteriore valore: preserva la memoria tecnica di un decennio di principi difensivi bianconeri. Significa sapere quando rallentare il gioco, come gestire i minuti finali, come leggere il corpo degli avversari in area. Dettagli che fanno la differenza su un 1-0 da difendere o su un’uscita complicata dopo un corner contrario.
IL RIENTRO DALL'AJAX
Il passaggio all’Ajax gli ha permesso di confrontarsi con un contesto diverso per principi e ritmo, utile ad affinare conduzione e tempi di verticalizzazione. Rientrato a Torino, Rugani ha trovato un ambiente che lo considera oggi fondamentale nelle rotazioni: è l’unico vero «sostituto naturale» di Bremer per esperienza e caratteristiche, e questo gli assegna un minutaggio strategico, spesso in gare a margine d’errore ridotto. Nella stagione 2023-2024 ha chiuso con 17 presenze e 2 gol; nell’attuale campionato vanta 2 gettoni. Numeri che raccontano una continuità senza clamore, ma con un rendimento affidabile: la sua è una curva che tende alla costanza più che al picco episodico.
COSA CAMBIA PER TUDOR E PER LA ROSA
Gestione dell’emergenza: con il rinnovo fino al 2028 la Juve mette in sicurezza un ruolo critico. In caso di stop di Bremer o di calendario congestionato, Tudor può ruotare senza riscrivere compiti e connessioni. Flessibilità di sistema: linea a 3 o a 4, Rugani regge entrambe con disciplina posizionale, favorendo switch in-game senza perdere compatibilità tra i reparti. Crescita dei più giovani: l’esperienza di Rugani è un acceleratore per chi sta salendo dalle retrovie: osservare un difensore che sbaglia poco e sceglie tempi «giusti» è una scuola quotidiana.
ORIZZONTE 2026-2028
Il prolungamento offre alla Juventus due anni di stabilità nel cuore della retroguardia. Dal punto di vista sportivo, significa poter pianificare mercato e sviluppo dei giovani senza l’urgenza di trovare un «vice Bremer» pronto-subito. Dal punto di vista del gruppo, garantisce continuità di linguaggio tecnico e cultura del lavoro: Rugani è un giocatore che conosce la casa, sa come si vince e, soprattutto, come si attraversano i momenti complicati. Non è solo un rinnovo: è una presa di posizione identitaria. Con Rugani fino al 2028, la Juventus scommette sulla continuità come leva di rilancio. In una fase in cui servono risultati e solidità, la firma del difensore toscano è una scelta che parla di pragmatismo, equilibrio e futuro.