Serie C
22 Ottobre 2025
JUVENTUS NEXT GEN-CAMPOBASSO SERIE C - Antonio Gala, centrocampista classe 2004, contro i bianconeri ha segnato la sua prima rete nell'attuale campionato
Un pomeriggio amarissimo per la Juventus Next Gen, trafitta all’ultimissimo respiro dal Campobasso in una partita che ha vissuto per lunghi tratti sull’equilibrio e sulla disciplina tattica. Al «Giuseppe Moccagatta» finisce 0-1: a decidere, quando ormai tutti sembravano rassegnati allo 0-0, è un tiro-cross di Antonio Gala che attraversa un’area affollata senza deviazioni e sorprende il numero 1 bianconero Scaglia. Un epilogo crudele, perché fino a quel momento il portiere bianconero era stato il migliore in campo, protagonista di almeno tre interventi di grande livello nel finale.
IL PRIMO TEMPO: EQUILIBRIO E MARCATURE CORTE
La cronaca del match si apre con un primo tempo bloccato, fotografato alla perfezione da un dato che vale più di mille parole: nessun tiro nello specchio da parte di entrambe le squadre. Non è casualità, ma la conseguenza di un intreccio tattico piuttosto definito: linee compatte, densità nella zona palla, raddoppi sistematici sugli esterni e accortezza nel non concedere profondità. La Juventus Next Gen di Massimo Brambilla imposta con pazienza, cercando di manipolare la struttura avversaria con rotazioni tra mediana e corsie laterali. Nel contesto, si mette in luce Vacca: è lui a prendersi responsabilità e iniziativa, provando due volte la conclusione, entrambe però fuori dallo specchio. I bianconeri costruiscono meglio, ma faticano a rifinire: pochi inserimenti senza palla, tempi di gioco non sempre sincronizzati, cross che arrivano con l’avversario schierato. Il Campobasso di Luciano Zauri, dal canto suo, sceglie un atteggiamento pragmatico: fase di non possesso ordinata, baricentro elastico, aggressione selettiva sul primo controllo per forzare l’errore e ripartire con pochi passaggi. Nel primo parziale è Lombari a dare la scossa con un destro a giro dalla distanza, che però non inquadra la porta di Scaglia. La sensazione è che entrambe le squadre si rispettino e non vogliano scoprire troppo il fianco: all’intervallo, 0-0 e tutto ancora in bilico.
RIPRESA: CAMBI, INERZIA BIANCONERA E REAZIONE MOLISANA
La seconda frazione si apre con un cambio precauzionale nella Juve: Okoro non è al meglio e lascia il posto a Pugno. Il subentrato prova subito a dare verticalità e ritmo: i bianconeri alzano il baricentro, consolidano il possesso nella metà campo avversaria e sembrano avvicinarsi al momento chiave per sbloccare il punteggio. L’occasione più nitida arriva poco dopo il 50’: Puczka riceve in zona calda e, col mancino, calcia da posizione favorevole; l’idea è giusta, l’esecuzione meno, e il pallone si perde oltre il palo. Appena oltre l’ora di gioco, però, gli ospiti si riassestano. L’ingresso di Leonetti – chiamato in causa già nel primo tempo per rilevare l’infortunato Di Livio – offre una variante interessante in rifinitura: partecipa tra le linee, cuce con tocchi rapidi e si crea una buona chance dal limite proprio su imbeccata di Lombari. Il tiro non fa male a Scaglia, ma è un segnale: il Campobasso non ha rinunciato all’idea di far male. A meno di un quarto d’ora dalla fine, la palla-gol è del Campobasso: Padula impatta bene di testa e costringe Scaglia alla prima parata vera della sua partita; sul prosieguo dell’azione, Brunet arriva al tap-in ravvicinato, ma il portiere bianconero si allunga ancora e respinge con tempismo e reattività. Il «Moccagatta» trattiene il fiato: sono interventi che spesso valgono punti.
RECUPERO AD ALTA TENSIONE: SCAGLIA PARA TUTTO, POI LA BEFFA
Si entra nel recupero. Al 90’+3, quando l’adrenalina satura le gambe, Martina trova lo spazio per calciare dal limite: traiettoria velenosa, mano prodigiosa di Scaglia che vola e leva il pallone dall’angolino. È una parata «copertina», di quelle che spesso diventano il manifesto di un pareggio di resistenza. E invece no. La squadra di Zauri non si accontenta, resta in proiezione offensiva, tiene la Juve schiacciata per un’ultima, decisiva spinta. E a pochi secondi dal 95’ accade l’imponderabile: Gala mette dentro un tiro-cross teso, sporcato solo dall’aria di gambe e contrasti, nessuno tocca davvero; la palla sfila e, complice l’effetto sorpresa e la selva di corpi, coglie impreparato Scaglia. È 0-1. Non c’è più tempo per rimettere la palla al centro.
COSA RESTA ALLE DUE SQUADRE
Per la Juventus Next Gen resta l’amarezza di una partita preparata e interpretata con ordine, senza però il talento – o la cattiveria – necessari a sbloccarla quando l’inerzia era favorevole. I segnali positivi: la solidità difensiva per larghi tratti, la prova di Vacca, la continuità di Scaglia. Le priorità su cui lavorare: efficacia negli ultimi 25 metri, più corse senza palla per generare vantaggi posizionali e la capacità di difendere gli episodi sporchi nei finali di gara. Il Campobasso porta via 3 punti pesantissimi, frutto di compattezza, resilienza e fiducia nelle proprie idee. Non ha mai smesso di credere di poterla vincere, anche quando la partita sembrava inchiodata; e, quando è arrivata la finestra giusta, l’ha sfruttata con freddezza. Vittoria «di squadra», che racconta un’identità solida e una gestione matura dei momenti.
IL TABELLINO DELLA PARTITA
JUVENTUS NEXT GEN-CAMPOBASSO 0-1
RETI: 50' st Gala (C).
JUVENTUS NEXT GEN (3-4-2-1): Scaglia, Turicchia, Scaglia, Brugarello, Perotti (20' st Turco), Faticanti, Owusu (41' st Makiobo), Puczka (20' st Rouhi), Deme, Vacca (28' st Anghelè), Okoro (1' st Pugno). A disp. Mangiapoco, Bruno, Gil, Ngana, Amaradio, Savio, Crapisto, Van Aarle, Martinez, Pagnucco. All. Brambilla.
CAMPOBASSO (4-3-3): Tantalocchi, Celesia, Gargiulo, Brunet, Padula (42' st Magnaghi), Lombari (22' st Parisi), Martina, Cristallo, Di Livio (14' Leonetti), Serra (22' st Gala), Lancini. A disp. Rizzo, Muzi, Papini, Lanza, Nocerino, Armini, Rianna, Ravaglioli. All. Zauri.
ARBITRO: Drigo di Portogruaro.
AMMONITI: Brugarello (J), Faticanti (J), Owusu (J), Pugno (J), Martina (C), Serra (C), Lancini (C), Leonetti (C).