Serie C
23 Ottobre 2025
In molti ci avevano sperato, forse più per istinto di sopravvivenza che per reale convinzione. L’idea che questa settimana potesse portare a una riduzione dei 20 punti di penalizzazione aveva acceso un lumicino in un autunno già cupo. Invece no: il ricorso della Triestina è stato respinto e, come se non bastasse, il Tribunale Federale Nazionale ha aggiunto altri 3 punti legati al deferimento dell’8 settembre dopo la segnalazione della Lega Pro. Un’altra fidejussione che scotta, un’altra scossa amministrativa che si ripercuote sul rettangolo verde. Il conto totale sale così a -23, trasformando ogni domenica in un’arrampicata su ghiaccio. E le speranze di salvezza dei giuliani si assottigliano sempre di più con una zavorra del genere.
CLASSIFICA DOPPIA
C’è la classifica ufficiale, impietosa, che oggi indica –10. E poi c’è quella «reale», quella del campo, che dice 13 punti conquistati dalla squadra di Geppino Marino: un bottino che, senza zavorre, varrebbe all’incirca il 6° posto. Due fotografie della stessa squadra: da una parte la penalizzazione che ridisegna il percorso, dall’altra un gruppo che, tolti i fattori esterni, viaggia da media-alta classifica. La sensazione, condivisa da tifosi e addetti ai lavori, è che la Triestina sia stata costruita come una buona squadra di metà graduatoria: organizzata, con personalità in mezzo, qualche gamba sugli esterni, ma senza punte davvero in grado di spostare l’inerzia. E quando parti 23 scalini sotto gli altri, non basta essere “buoni”: devi essere spietato. Servivano, banalmente, 8 vittorie solo per rimetterti al via del campionato degli altri. Otto finali prima di iniziare il vero torneo.
IL CONTESTO: CHI GUARDA ALLO SPECCHIETTO
La zona calda racconta di una lotta serrata: a 7 punti ci sono Pro Patria e Lumezzane, a 9 l’Ospitaletto e l’Arzignano, a 10 Virtus Verona, Novara e Dolomiti Bellunesi. L’orizzonte insomma è affollato, e in un gruppo così compatto due risultati utili consecutivi possono ribaltare gli equilibri. Il problema è arrivarci con continuità quando il margine d’errore è nullo.
IL PROSSIMO IMPEGNO
Il calendario non concede tregua: lunedì 27 alle 20.30, a Fontanafredda, c’è Triestina–Dolomiti Bellunesi. Una gara che il vocabolario del momento classifica come «da vincere a tutti i costi»: 3 punti che, per impatto psicologico e incastri di classifica, pesano come 4. La Dolomiti Bellunesi è squadra tosta, capace di mettere in difficoltà chiunque se non la affronti con pazienza e attenzione alle seconde palle. Per la Triestina è lo snodo tra due strade: continuare a rincorrere col fiatone o iniziare a «mettere fieno in cascina» in vista dell’inverno.
SPOGLIATOIO E AMBIENTE: LA MOLLA DELL'ORGOGLIO
Non c’è salvezza senza compattezza emotiva. L’ambiente alabardato sa essere esigente ma anche trascinante: trasformare la frustrazione per le questioni extra-campo in energia è la chiave. Ogni fischio d’inizio, con questa classifica, è uno spareggio: comunicazione semplice, obiettivi chiari, responsabilità condivise. La speranza realistica è arrivare al mercato di gennaio con una decina di punti da recuperare sulla zona playout. Solo così avrebbe senso puntare su alcuniinnesti pesanti.