Kings Cup
23 Ottobre 2025
KINGS CUP D-POWER • Diletta Leotta (Foto Kings)
Appena nati e ancora vincenti, anche se questa volta con un piccolo brivido. Quello passato dopo essere andati sopra 4-2 ed essersi fatti recuperare con un rigore e una punizione, ma anche lo stesso provato vedendo la cannonata di Sigurtà, l'intelligenza di El Jadi, le due sassate di Caronte e, soprattutto, i tre shootout parati da uno straordinario Anane. Tutto insieme il risultato è uno solo: i D-Power di Vieri e Diletta Leotta battono pure gli Zebras e fanno due sue due.
Difficile trovare esordi più lontani di così, ma destino vuole che sia già tempo di incronciare i propri cammini. Da un lato quello di chi, appena nato, vince al debutto con l'astronave madre, nonché vice-campione d'Italia, dall'altra quello di chi patisce la sconfitta più larga della prima giornata di Kings Cup. D-Power e Zebras si affrontano così in una seconda giornata apparentemente in salita per la squadra di Diletta Leotta e Bobo Vieri. Nell'uno contro uno iniziale (una delle regole particolari della competizione), Marocco schianta Berra per prendere il possesso della sfera, causa fallo, viene ammonito e lascia i rossazzurri con l'uomo in meno per i successivi 120 secondi. Quelli in cui il portiere D'Ippolito porta avanti le Zebras su assist di Berra (1'), e proprio la stella bianconera da centrocampo defilata verso destra sfiora il palo a rete sguarnita (2').
Mancato l'immediato raddoppio, i D-Power rispondono a tono, pure in inferiorità numerica. El Jadi spacca il legno di mancino (3'), Sigurtà invece rompe la barriera del suono con un destro sul primo palo dopo aver saltato il diretto marcatore (3'). È 1-1, è l'inizio del ribaltone dei ragazzi in rossazzurro, che tre minuti più tardi mettono la freccia: errore di Bonzi a centrocampo, recupero di El Jadi e piattone destro a superare D'Ippolito fuori dai pali (6'). È un po' il catenaccio del primo tempo, con gli Zebras che impostano, ma quando si avvicinano in zona tiro trovano una gabbia di tre avversari sul portatore di palla. La carta star player attivata su Berra resta così fumosa e l'unico tiro insidioso porta la firma di Filipi, sopra la traversa (14'). Lato D-Power, invece, coperture e fuorigioco funzionano, Anane resta inoperativo e davanti si crea l'occasione per un destro da fuori di El Jadi, parato in due tempi (9').
Archiviato un primo tempo senza la scintilla giusta là davanti, gli Zebras fanno valere la differenza d'esperienza nel dado. Quello che stabilisce un tre contro tre meglio gestito dai ragazzi di Campolunghi, a segno con Berra su tocco di Filipi (22') e vicini alla rete del sorpasso con Sofia, prima respinto di piede da Anane e poi finito sull'esterno della rete (23'). Il 2-2, però, dura pochissimo, perché dall'altra parte c'è chi ha un'arma nascosta: il «Traghettatore» Caronte. Lui che prende i D-Power e li riporta fuori dall'Ade con due magie nel giro di un minuto, praticamente identiche: destro dalla distanza a incrociare sul secondo palo, il secondo a spaccare proprio l'incrocio (26-27').
Due conclusioni devastanti che fanno scattare l'allarme tra i bianconeri, con il presidente Campolunghi che decide di entrare subito in scena per evitare il contraccolpo psicologico. Risposta? Rigore centrale, esultanza di corsa per tutto il campo a raggiungere la curva Zebras e partita riaperta in un lampo: 4-3 (27'). La mossa giusta, perché qualcosa scatta nella mente degli Zebras, bravi a causare un'altra ammonizione grazie alla giocata di Berra, ma questa volta pure a cavalcare l'onda positiva. È così che Baioni riparte da solo e trova Bonzi al centro, fermato solo dal riflesso di piede di Anane (29') e che Sofia chiama il portiere ex Tribiano alla risposta in tuffo con un destro da fuori (30'), fino al potenziale punto di svolta: il rigore presidenziale dei D-Power.
Quello che questa volta non calcia Bobo Vieri, ma Diletta Leotta, che con il destro incrocia bene e inquadra lo specchio, trovando però la parata in presa di D'Ippolito (31'). Scampato il 5-3, gli Zebras completano la rimonta con un altro calcio piazzato: la punizione di Sofia, calciata sul primo palo all'angolino (33'). È il gol del 4-4, non definitivo perché il pareggio in Kings non esiste, lo spettacolo invece sì. È così che si va quindi agli shootout, dove a prendersi la scena è un Anane semplicemente mostruoso. Lui che rovina il rimonte bianconero prima parando il tiro di Baioni, poi fermando il dribbling di Berra e infine ipnotizzando pure Bonzi. Tre shootout parati, accompagnati dai gol di Scopelliti, Marocco e Marsanasco, che valgono la seconda vittoria di fila.