Serie C
24 Ottobre 2025
TRIESTINA SERIE C - Attilio Tesser nella scorsa stagione aveva salvato il club giuliano ai play out dopo un doppio 0-0 contro il Caldiero Terme
La Triestina cambia ancora e lo fa scegliendo la strada della memoria e dell’identità. Poco dopo mezzogiorno di venerdì 24 ottobre è arrivato il comunicato ufficiale: Attilio Tesser torna sulla panchina alabardata e guiderà la prima squadra in questo finale di stagione segnato da sanzioni, montagne russe emotive e una classifica che non lascia margini all’errore. La società ha confermato in blocco anche lo staff tecnico: con Tesser rientrano il vice Giuseppe Gemiti, il preparatore atletico Fabio Munzone e il preparatore dei portieri Leonardo Cortiula. Una scelta netta, che mira a ricompattare ambiente e spogliatoio attorno a un allenatore che a Trieste ha già scritto pagine importanti.
IL CAMBIO IN PANCHINA: MARINO SAUTA TRA GLI APPLAUSI
La giornata ha vissuto due atti ravvicinati. Prima l’ufficialità dell’esonero di Giuseppe Marino, insieme ai suoi collaboratori; poi l’annuncio del ritorno di Tesser. Una staffetta dolorosa, perché lo stesso club ha riconosciuto come encomiabile il lavoro svolto da Marino in una congiuntura che definire proibitiva è poco: rose rimodellate in corsa, morale da ricostruire a ogni scossone della giustizia sportiva, calendario fitto di scontri diretti. La sua gestione ha avuto il merito di restituire dignità competitiva al gruppo, ma la nuova penalizzazione piovuta ieri ha cambiato di nuovo la geografia del campionato alabardato.
TESSER, IL TERZO RITORNO
Per Trieste il nome di Attilio Tesser è più di un ricordo: è un filo rosso che attraversa epoche diverse. L’allenatore di Montebelluna ha già vissuto il club in due periodi distinti: il biennio 2003/05 in Serie B, quindi i primi sei mesi del 2023/24, prima di rientrare a stagione in corso lo scorso campionato e condurre la squadra alla salvezza subentrando a dicembre. È questo curriculum «interno» a spiegare la scelta: Tesser conosce l’ambiente, le pressioni della piazza, le aspettative di una tifoseria esigente ma capace di trascinare quando avverte appartenenza e chiarezza di idee. È un tecnico pratico, che punta sull’organizzazione difensiva, sulla pulizia delle uscite e su principi semplici ma eseguiti con grande intensità. In una corsa contro il tempo e contro la matematica, sono proprio i fondamentali a fare la differenza.
CLASSIFICA DURISSIMA: -10 PUNTI
Il contesto sportivo è noto e impietoso. La vecchia gestione societaria ha lasciato in eredità inadempienze che si sono trasformate in penalizzazioni a catena. Il club aveva iniziato con 20 punti di handicap, quasi dimezzati dal campo nelle prime 10 giornate grazie a un filotto di risultati positivi; poi la mazzata arrivata ieri: una nuova sanzione che porta il totale a 23 punti di penalizzazione. Sul tabellone della classifica, questo significa -10: dieci punti sotto lo zero, ultimo posto nel Girone A di Serie C e un abisso di 17 lunghezze dalla Pro Patria, penultima. Una forbice che, a calendario inoltrato, sposta gli obiettivi: dal sogno di una risalita piena all’urgenza di agganciare i playout per poi giocarsi tutto negli spareggi.
LA MISSIONE: TRASFORMARE L'EMERGENZA IN METODO
Il mandato a Tesser è chiaro e spartano: fare punti subito. Tradotto sul campo, significa compattare il blocco arretrato, ridurre al minimo gli errori nelle transizioni e massimizzare ogni palla inattiva. Il suo staff – Gemiti in primis – conosce i meccanismi del mister: distanze corte tra i reparti, terzini «a fisarmonica», mezzali pronte a inserirsi solo quando la squadra è piazzata. L’obiettivo non è il bel gioco in sé, ma un canovaccio affidabile che permetta di capitalizzare qualsiasi episodio. Perché nelle «partite da dentro o fuori» la differenza la fanno spesso i dettagli: una diagonale letta bene, un fallo tattico speso al momento giusto, una marcatura sul secondo palo.
LO SPOGLIATOIO E LA PIAZZA: RICUCIRE, MOTIVARE E RIPARTIRE
Il ritorno di un mister amatissimo dalla tifoseria è anche un segnale all’ambiente. Il pubblico del «Rocco» sa essere un acceleratore emotivo: se sente impegno e identità, sostiene fino all’ultimo. Tesser dovrà rimettere al centro figure-locomotiva nello spogliatoio, distribuire responsabilità chiare e ristabilire gerarchie funzionali. Puntare su una spina dorsale definita – portiere, centrale difensivo, regista, riferimento offensivo – è spesso il primo mattone di un percorso di risalita mentale. A livello comunicativo, serviranno messaggi sobri: nessun proclama, solo lavoro e una tabella di marcia scandita tappa per tappa. La prima sarà lunedì 27 alle 20.30 in casa delle Dolomiti Bellunesi, dove vincere diventa subito obbligatorio.