Serie A
24 Ottobre 2025
LUCIANO MOGGI
Chi ha spento il motore della Juventus? E soprattutto: è davvero solo colpa degli allenatori? Luciano Moggi, voce salace del nostro pallone, entra a gamba tesa e accende i riflettori su una Vecchia Signora che, parole sue, «non fa più paura a nessuno». Il palcoscenico è quello del canale Twich di Juventibus: un’ora di talk in cui Igor Tudor, Massimiliano Allegri, la Continassa, Madrid, Verona e Roma diventano le tappe di un percorso critico e che fa discutere.
Luciano Moggi non la tocca piano: «La Juventus ha fatto una discreta figura a Madrid, ha evitato l’esonero di Tudor che sarà in panchina anche a Roma contro la Lazio. Ma è possibile che la Continassa sia diventata una stazione di arrivo e di partenza di allenatori? Sarà sempre colpa degli allenatori? Prendete Allegri: è stato vituperato come pochi altri, ha difeso la Juventus ma gliene hanno dette di tutti i colori. Allo Stadium poi è stato applaudito a scena aperta […]». Un assist teso e tagliente: Madrid come punto di ripartenza, Roma come esame di maturità. E in mezzo, la domanda che punge come una spina sotto la maglia: la gestione tecnica è l’unico capro espiatorio?
La fotografia tattica di Moggi è nitida: «Bisogna andare all’origine del male. Manca il motore della squadra che è il centrocampo e chi poi realizza. Le parole di Tudor? Sembra un linguaggio usato più per difesa, ma l’allenatore deve difendersi con i fatti. La partita di Verona ha dimostrato la pochezza della squadra, la Juve ha subìto due goal (poi uno è stato annullato) da una squadra che non aveva mai segnato. La Juventus non fa più paura a nessuno, tutti la attaccano». Tradotto in termini più allegriani: quando manca il fantino, anche i cavalli di razza arrancano.
TUDOR NEL MIRINO: «VA AIUTATO, NIENTE ALIBI SUL CALENDARIO»
Altro affondo, stavolta sul fronte comunicazione: «Qualcuno dovrebbe anche aiutarlo Tudor. Forse ha detto cose che poteva evitare, del calendario può parlare al massimo una squadra che ha ambizioni: lì doveva andare un dirigente e correggere un attimo il tiro […]. Con la Lazio la Juve deve giocare per non perdere, poi magari può anche vincere. Le difficoltà di Tudor adesso sono tantissime». Nella carrellata di Moggi spunta anche Massimiliano Allegri, esempio di resilienza sotto pressione: «è stato vituperato come pochi altri, ha difeso la Juventus […] Allo Stadium poi è stato applaudito a scena aperta».