Cerca

Serie C

Subentra dopo 7 sconfitte di fila e vince subito al primo colpo, il nuovo allenatore rianima lo storico club

Dopo mesi di attesa ecco il 1° successo in campionato, la squadra è affamata e centra 3 punti che sanno di liberazione

PERUGIA-LIVORNO SERIE C - DANIELE MONTEVAGO

PERUGIA-LIVORNO SERIE C - Daniele Montevago, attaccante classe 2003 al 1° gol nel campionato in corso dopo i 13 della stagione precedente

Ben 427 minuti di silenzio, 7 sconfitte che pesavano come macigni, 3 mesi senza una porta inviolata. Al «Renato Curi» c’era un conto aperto con la fortuna, con sé stessi, con una stagione nata storta. Per sbloccarlo è servita una partita da squadra affamata, 2 gol che hanno il sapore della liberazione e, soprattutto, l’impronta tecnica ed emotiva di chi arriva per cambiare l’inerzia: Giovanni Tedesco. Il debutto del nuovo allenatore, con Walter Alfredo Novellino e Riccardo Gaucci nei quadri dirigenziali, coincide con la prima vittoria dell’anno, un 2-0 «all’inglese» che vale molto più di 3 punti. Vale un sospiro, un «si può fare», la sensazione di aver ritrovato la via per uscire dal tunnel.

IL CONTESTO: QUANDO LA VITTORIA PESA IL DOPPIO
Per capire il peso specifico del 2-0 sul Livorno bisogna ripercorrere la cronologia delle difficoltà: 4 gare senza esultare nemmeno una volta (più un pezzo di partita con la Sambenedettese), una striscia negativa che aveva eroso certezze, autostima e fiducia dell’ambiente. La partita, in questo scenario, non era solo una tappa di calendario; era un bivio. E il Perugia lo imbocca dalla parte giusta, con pragmatismo, intensità e – dettaglio tutt’altro che secondario – con un’attenzione difensiva che mancava da troppo tempo. Il clean sheet è il primo mattone di un edificio che va ricostruito: non spettacolare, non ancora rifinito, ma finalmente solido.

PRIMO TEMPO: EQULIBRIO NERVOSO E GESTIONE DEL MOMENTO
Il Perugia parte con la faccia giusta. Dopo appena un minuto Riccardi costringe Seghetti a una risposta severa: è un segnale, quasi un messaggio all’avversario e al pubblico. Il Livorno non arretra e prova a colpire in transizione: al 12’ Dionisi spara alto da buona posizione, ricordando a tutti che la gara non avrebbe concesso cali di concentrazione. Il match sale di giri al 22’, quando l’arbitro Frasynyak di Gallarate assegna un rigore agli ospiti. La panchina del Grifo non trema: Tedesco si gioca la FVS (controllo video) e la massima punizione viene cancellata. È un episodio spartiacque per il flusso emotivo: il Perugia non si scompone, resta dentro il piano gara e sfrutta l’onda per riorganizzare la propria pressione. Nuova fiammata al 40’: ancora FVS protagonista. Il richiamo al monitor evita l’espulsione di Riccardi. In campo, intanto, Kanoute e Megelaitis costruiscono l’ultima occasione del primo tempo: combinazione rapida, tiro sull’esterno della rete. Si va al riposo sullo 0-0, con la sensazione che la partita viva su dettagli, transizioni e seconde palle.

LA SVOLTA: UN PALO, UNA SCHIENA, UNA LIBERAZIONE
L’avvio di ripresa sembra voler conservare l’equilibrio: Panaioli fa tutto bene tranne il tiro, Gemello è attento. Ma al 9’ si sposta l’asse dell’intera stagione. Kanoute calibra una rasoiata dalle zolle preferite, la palla bacia il palo con un suono che vale una sveglia collettiva, carambola sulla schiena di Seghetti e finisce in rete. Dentro quel rimbalzo c’è il destro che cercava il Grifo da 427 minuti. È il tipo di episodicità che il calcio spesso regala a chi insiste: non è fortuna cieca, è la ricompensa di una postura mentale diversa, più coraggiosa. Il Livorno accusa il colpo, il Perugia si accende. Al 17’ Montevago prova addirittura il colpo dalla distanza siderale: idea, autostima, licenza di provarci. Sono segnali che raccontano meglio di qualsiasi statistica come sia cambiata la temperatura emotiva del gruppo.

MONTEVAGO LA CHIUDE
Il 2-0 nasce da una sequenza «da manuale»: costruzione pulita, rifinitura su Bartolomei che calcia, Seghetti respinge corto e Montevago scatta dove devono scattare i centravanti. Brucia la difesa amaranto sul tempo e insacca al 24'. È la sua prima rete stagionale, ma soprattutto è un gol «didattico»: attacco della profondità, fame sulla seconda palla, freddezza nell’esecuzione. Se si cercava un manifesto di come Tedesco voglia alzare la soglia di aggressività in area, eccolo qui. E non finisce: al 35’ Montevago accarezza la doppietta, il palo gli dice di no dopo una bella azione corale. È l’ultima vera emozione prima degli ingressi che servono a mettere minuti nelle gambe a profili finora meno utilizzati, come Calapai e Bacchin. Poi 4 minuti di recupero, gestione matura, fischio finale: il Curi può abbracciare una vittoria attesa e meritata.

IL TABELLINO DELLA PARTITA
PERUGIA-LIVORNO 2-0
RETI: 9' st Kanoute (P), 25' st Montevago (P).
PERUGIA (4-3-3): Gemello, Tozzuolo, Riccardi, Angella, Giraudo, Megelaitis, Bartolomei, Giunti, Manzari (35' st Calapai), Montevago (38' st Bacchin), Kanoute (30' st Ogunseye). A disp. Moro, Vinti, Yabre, Gomez, Dell'Orco, Terrnava, Dottori, Tumbarello, Broh, Torrasi, Giardino, Nwanege. All. Tedesco.
LIVORNO (4-3-3): Seghetti, Mawete (39' st Gentile), Monaco, Noce, Antoni, Peralta, Hamlili (18' st Di Carmine), Marchesi (1' st Panaioli), Biondi (18' st Odjer), Dionisi (29' st Panattoni), Cioffi. A disp. Tani, Ciobanu, Nwachukwu, Malva, Ghezzi, Calvosa, Haveri, Marinari, Bonassi, Baldi. All. Formisano.
ARBITRO: Frasynyak di Gallarate.
AMMONITI: Riccardi (P), Calapai (P), Hamlili (L), Marchesi (L).

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter