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29 Ottobre 2025
												Martin O'Neill torna al Celtic dopo 20 anni
Una scossa da far tremare gli spalti di Celtic Park: Brendan Rodgers si è dimesso. Dopo il 3-1 incassato contro l’Heart of Midlothian e con i biancoverdi già a otto punti dalla vetta dopo nove giornate, la panchina più calda di Scozia diventa un banco di prova bollente. Domanda retorica: può una stagione cambiare direzione in un lampo? Sì, se la società trova subito il timoniere giusto. Intanto corre ai ripari richiamando dopo vent'anni Martin O'Neill.
Brendan Rodgers, 52 anni, ha rassegnato le dimissioni il 29 ottobre 2025, chiudendo anzitempo il suo secondo mandato. Era rientrato al Celtic Park nel 2023 con un contratto triennale per sanare le ferite del 2019, quando lasciò a stagione in corso per il Leicester City. Ma il terreno era già minato: la sconfitta per 3-1 con l’Heart of Midlothian ha fatto scivolare il Celtic a otto punti dal primo posto dopo appena nove turni, aprendo un solco tecnico ed emotivo.
La rottura si è consumata anche fuori dal campo. Dermot Desmond, azionista di riferimento del club, ha puntato il dito contro Rodgers accusandolo di comportamento “divisivo, fuorviante e opportunistico”, mettendone in dubbio lealtà e approccio gestionale. Parole come fendenti, che hanno pesato sul clima interno. Dal canto suo, Rodgers aveva recentemente lamentato di non essere stato consultato su decisioni strategiche e di non aver ricevuto un’offerta di rinnovo. Era un equilibrio già sul filo: è bastata una scivolata per mandare tutto gambe all’aria.
Il Celtic si affida ora a Martin O’Neill, 73 anni, in qualità di allenatore ad interim; da giocatore una leggenda del Nottingham di Brian Clough con cui vinse le due Coppe dei Campioni a cavallo tra il 1979 e il 1980; da allenatore, un nome che a Celtic Park evoca stagioni di gloria: dal 2000 al 2005 ha conquistato tre campionati scozzesi, tre Coppe di Scozia, una Coppa di Lega e ha raggiunto la finale di Coppa UEFA nel 2003, persa ai supplementari contro il Porto di José Mourinho. Poi le esperienze inglesi con Aston Villa, Sunderland e Nottingham Forest nel 2019 - preceduta da un quinquennio sulla panchina dell'Irlanda - prima di accasarsi nuovamente al Celtic Park.
Se c’è qualcuno capace di rimettere ordine nello spogliatoio e ridare ritmo alla squadra, è il tecnico che ha già scritto pagine d’oro in biancoverde. Basterà l’esperienza per trasformare il brusio in musica?
La dirigenza è al lavoro per il dopo Rodgers. Sul taccuino figurano profili di peso e idee moderne: Ange Postecoglou, reduce dagli esoneri al Tottenham e Nottingham Forest ma già tecnico degli scozzesi dal 2021 al 2023. - Kieran McKenna, tecnico emergente in rampa di lancio e attualmente all'Ipswich Town. - Ole Gunnar Solskjaer ed Erik ten Hag, entrambi reduci da capitoli recenti al Manchester United. Strategia, identità e gestione del gruppo: il prossimo allenatore dovrà cucire in fretta un vestito competitivo e, soprattutto, fare breccia in una tifoseria che vuole sentirsi parte del progetto.
La priorità è doppia: stabilizzare il campo e ricucire il rapporto con la piazza. Otto punti dalla vetta dopo nove giornate non sono un verdetto, ma un allarme. Servono compattezza, idee chiare e comunicazione pulita. Perché? Perché al Celtic Park il tempo non si misura in settimane, ma in vittorie. E ogni gara, d’ora in poi, è da giocare come una finale.