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Kings Cup

Fuori di testa! L'ultima in classifica batte la capolista e vince la sua prima partita in un finale impossibile

Da 6-3 a 6-6 in 5 minuti, poi il rigore che spezza la rimonta: i vice-campioni d'Italia sono tornati

Djidji Zeta

KINGS CUP ZETA • Koffi Levy Djidji (Foto Kings)

E pensare che era iniziato tutto con un duello all'insegna della goliardia, dello show. Un uno contro uno da consegnare alla storia del web italiano, incipit di una partita destinata a fare la stessa fine, ma perché di spettacolo calcistico puro si tratta. Un duello tra la squadra più attesa dei social e i vice-campioni d'Italia, tramutato però in un match tra la capolista indiscussa, a punteggio pieno, e l'inattesa ultima in classifica, ancora senza punti. Non un semplice testacoda, dunque, e non una semplice partita, quanto più qualcosa di fuori di testa: il fanalino di coda che acceca la prima in classifica, viene ripreso, scappa sul 6-3, viene rimontato ancora sul 6-6 a un passo dalla sua prima vittoria e, alla fine, la trova con la doppietta su rigore di un eroe inaspettato, ma con un'importante dedica mostrata a tutto il paese. È il primo successo degli Zeta di ZW Jackson, quello che permette di restare in corsa per la qualificazione alla fase a eliminazione diretta, è la prima sconfitta degli Stallions di Blur, anche nelle difficoltà capaci di far sognare un ribaltone epocale.

DUELLO BLUR-ZW JACKSON, MARCO EVAN RECUPERA LA ZETA

Prima contro ultima, la squadra più seguita e attesa della competizione contro i vice-campioni d'Italia, la capolista a un passo dalla qualificazione in semifinale di coppa e la grande delusa obbligata a vincere per evitare l'eliminazione ai gironi, ma per un minuto semplicemente l'uno contro uno più atteso dal web italiano: Blur contro ZW Jackson. Il Re incontrastato di Twitch e uno dei punti di riferimento di YouTube, capace di costruire non solo una carriera online con i suoi contenuti legati al calcio, ma di creare una vera e propria squadra a Milano e a Napoli. Quella Zeta portata in Kings arrivando alla finale del primo campionato d'Italia, perdendo poi figure chiave come Bernardi, Perrotti e Buono (infortunato) per una Cup fin qui da tre sconfitte in tre giornate. L'esatto opposto degli Stallions di Blur, che dopo il mondiale sfiorato dominano il Girone B a 9 punti.

La sfida tra presidenti, però, pende più dal lato di ZW Jackson, che ferma Blur nell'uno contro uno, parte in contropiede e viene bloccato solo dalla doppia parata dell'esordiente Mercuri (1'). Iniziato l'escalado (dopo ogni minuto entra un giocatore per squadra, una delle regole della competizione), i volti delle due squadre restano in campo, dove sono ancora i rossoneri a rendersi più pericolosi. Djidji, ex Torino, e il portiere Vimercati non trovano lo specchio (2'), Gallizia inizia il suo gran primo tempo scaldando i guantoni di Mercuri con un tiro alto ma facile (6'), poi con uno più indirizzato verso il sette e smanacciato in corner dall'estremo difensore (7'). Una maggior pressione offensiva testimoniata dal secondo tentativo di Djidji, questa volta vicino al primo palo (7'), una maggior pressione offensiva che alla fine ripaga gli Zeta: Di Mauro col mancino manda in porta un pallone flipperato sul tiro di Gallizia (11'), poi sempre Gallizia mette dentro un tiro-cross rasoterra che Montagna appoggia in rete sul secondo palo (16').

L'ultima in classifica si porta così meritatamente sul 2-0 con la capolista, pericolosa giusto nell'escalado con un tiro di Marino parato da Vimercati (6'), e a pochi centimetri da subire il tris sempre sull'asse Gallizia-Montagna, questa volta di testa (17'). Un brivido che rende necessario qualche cambiamento in casa Stallions, con la consapevolezza che gli ultimi due minuti del primo tempo, da giocare con la regola del gol doppio, sono l'occasione perfetta per vanificare l'ottimo lavoro degli Zeta. Lo sa Stojkovic, che in contropiede viene murato solo da una scivolata perfetta di Lualdi (19'), ma lo sa soprattutto uno dei simboli di questa fase a gironi: Evangelisti. Roccia difensiva, assistman con le sue rimesse e ora pure goleador: spunto a sinistra, mancino forte rasoterra sotto le gambe del portiere e primo tempo chiuso 2-2 (20').

UN FINALE FUORI DI TESTA

Incassato il pareggio per un gol doppio, sull'unica vera occasione concessa, gli Zeta si fanno giustizia nel dado di inizio secondo tempo, quello che regala un altro uno contro uno. Marino salva su Cartella, va in contropiede e prova un tocco sotto negato da Vimercati, con la palla che resta a metà sull'uscita di Mercuri, anticipato dal portiere avversario, che appoggia a porta vuota il 3-2 (22'). Di nuovo sopra, gli Zeta trattengono il fiato per due volte sul duetto Frosio-Stojkovic fermato in entrambi i casi da uno statuario Vimercati (22'), che diventa protagonista totale con un tiro di collo su assist di Salvatore per fare doppietta e poker rossonero (23'). Raccolto quanto seminato nel primo tempo giocando un ottimo dado, gli Zeta trovano continuità anche nel sette contro sette, costruendo un mancino centrale di Testa su verticale di Djidji (28') e una zampata di Cartella chiusa solo da un provvidenziale Beniti (30').

Con gli Stallions mai così in difficoltà, per provare a dare una scossa torna in campo Blur, questa volta per calciare il rigore presidenziale della sveglia: rincorsa da mancino, mezzaluna alla Neymar e destro nell'angolino (31'). Il gol della speranza, quello da provare a cavalcare giocando la propria carta speciale (4 minuti di gol doppio), ma gli Zeta hanno altri piani: ZW Jackson trasforma il suo rigore presidenziale (34'), Testa quello conquistato con la special card (con tanto di maglia dedica al nonno, 36'), e il gap si allarga a 6-3. Finito il tempo regolamentare, si entra così in un extratime dove a vincere è la prima squadra ad arrivare a quota 7. Ergo, per gli Zeta l'ultimo sforzo per coronare una prestazione praticamente eccellente, per gli Stallions qualcosa di più grande di una semplice rimonta. Qualcosa che i ragazzi di Blur, però, vedono sempre più prendere vita. Sì, perché se Stojkovic piazza il destro all'angolino da fuori (37'), Marino torna a fare il «Lungo», prima con un mancino parato da Vimercati in due tempi (39'), poi stravolgendo la narrazione della partita. Come? Con un mancino di prima intenzione nel tre contro tre condotto da Mercuri (41') e con un contropiede nell'uno contro uno con Salvatore chiuso aprendo il piattone del 6-6 (42'). 

Una doppietta che incendia l'arena, animata come al solito dalla Curva degli Stalloni, una doppietta che manda tutti alla prima Matchball della Kings Cup Italia, ovvero il più classico dei «chi segna vince». Una doppietta, però, a cui manca solo il tris. Anzi, il terzo capitolo arriva, ma è il rigore causato proprio da Marino su Cartella, che regala all'eroe a sorpresa degli Zeta la palla della vittoria. Sul dischetto torna infatti Testa, mancino aperto di nuovo, doppietta, un pensiero lassù e primo successo per i vice-campioni d'Italia.

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