Serie B
30 Ottobre 2025
JUVE STABIA SERIE B - Giacomo De Pieri, attaccante classe 2006, è in prestito alle «Vespe» dall'Inter
Alla quarta presenza in Serie B è arrivato il momento che ogni giovane sogna: il 1° gol tra i professionisti. Giacomo De Pieri ha timbrato il cartellino nell’ultima gara giocata sul campo del Padova, sbloccando una porta simbolica e, probabilmente, un nuovo capitolo della sua carriera. Per la Juve Stabia è una conferma: quel jolly offensivo cresciuto nell’Inter non è stato solo un investimento sul futuro, ma una risorsa immediata per il presente.
DAL BATTESIMO EUROPEO ALL'IMPATTO IN CADETTERIA
I tifosi nerazzurri lo ricordano bene: lo scorso gennaio, a soli 18 anni (ne compirà 19 il prossimo 29 dicembre), Simone Inzaghi gli ha concesso il debutto in Champions League contro il Monaco. Un lampo all’improvviso che aveva rivelato la stima dell’ambiente interista e, insieme, il carattere di un ragazzo capace di reggere il palcoscenico più esigente. Oggi De Pieri, classe 2006, sta affrontando una sfida diversa ma decisiva: ambientarsi in Serie B, campionato che non perdona i tempi di adattamento e che misura la qualità nella concretezza di ogni giocata. Alla Juve Stabia sotto la guida di Ignazio Abate il suo percorso è già chiaro: minuti, responsabilità crescenti e duttilità a beneficio della squadra. L’allenatore lo ha impiegato trequartista, seconda punta e anche esterno destro nel tridente. Ruoli diversi, compiti specifici, stessa predisposizione: attaccare lo spazio, cucire i reparti, presentarsi con i tempi giusti in area. Il gol a Padova non è un episodio isolato, ma la naturale evoluzione di un processo tecnico e mentale che parte da lontano.
IL PATRIMONIO DEL SETTORE GIOVANILE INTERISTA
Il curriculum nel vivaio dell’Inter è eloquente. Nella scorsa stagione in Primavera 1 ha chiuso con 32 presenze e 9 reti, contribuendo alla conquista dello Scudetto con il rotondo 3-0 alla Fiorentina in finale. Un cammino che ha certificato il suo valore in una squadra ricca di talento, in cui De Pieri si è distinto per continuità e capacità di incidere nelle partite che contano. La tappa precedente racconta un’altra versione della stessa storia. Nella stagione 2023-2024, pilastro dell’Under 18, ha messo insieme 13 gol in 26 partite di campionato, aggiungendone uno nelle fasi finali. L’Inter si è fermata in semifinale Scudetto contro il Genoa, poi Campione d’Italia; per De Pieri, invece, si sono aperte le porte del confronto con i più grandi: esordio in Primavera 1 e 9 presenze affidategli da Christian Chivu. Ancora un passo indietro, la stagione 2022-2023 con l’Under 17 lo vide protagonista fino alla finale Scudetto, persa in rimonta contro la Roma. Anche lì il filo conduttore furono i numeri: 13 gol in stagione, più uno nei quarti, e il ruolo di faro offensivo sotto la guida di Tiziano Polenghi.
IDENTIKIT TECNICO
Chiamarlo jolly non è un’etichetta di comodo. Tre sono le qualità che spiccano nel suo profilo. 1) Lettura degli spazi: che giochi tra le linee o largo a destra, tende a trovare ricezioni “sporche” ma utili, costringendo i difensori a scelte scomode. 2) Tempo d’ingresso in area: non attacca l’area a caso; sceglie quando riempirla e con quale traiettoria, caratteristica che spiega la produzione di gol nelle giovanili e che ha portato alla prima rete in B. 3) Tecnica funzionale: controllo orientato, primo tocco pulito, accelerazione sufficiente a creare superiorità nel breve; sono doti che gli permettono di alternare rifinitura e finalizzazione. Non è un’ala pura da strappi continui, né un regista offensivo statico: il suo habitat ideale è la zona di rifinitura con libertà di svariare, appoggiarsi alla punta e attaccare il secondo palo. In uno schema elastico, può diventare la variabile che sblocca partite bloccate.
IL VALORE DEL GOL DI PADOVA, OLTRE LA STATISTICA
Segnare al quarto gettone in cadetteria conta per due. Innanzitutto per la fiducia: un giovane che trasforma presto il lavoro in sostanza accelera l’integrazione nello spogliatoio e alza il proprio minutaggio reale (non solo presenze). Poi per la reputazione: in Serie B la gerarchia si costruisce con ciò che si fa negli ultimi trenta metri, e un esordiente che porta punti o svolte di gara entra subito nella mappa mentale del tecnico. La rete, però, è anche un messaggio sul piano tattico. Conferma che l’impiego da seconda punta/trequartista gli permette di entrare in area da dietro, dove il marcatore lo «perde» per una frazione di secondo. È lì che la sua formazione da attaccante moderno – capace di essere rifinitore e finalizzatore – fa la differenza.
UNA STORIA CHE TORNA SEMPRE AL PUNTO DI PARTENZA: IL GOL
Dai 13 centri con l’Under 17 alla doppia cifra sfiorata in Primavera, fino al timbro in Serie B: il percorso di De Pieri è segnato dalla familiarità con il gol. Non è un caso, ma la risultante di tecnica, tempi di inserimento e freddezza nelle scelte. La prima rete tra i professionisti non è un traguardo: è un indizio forte che il passo è quello giusto. Per la Juve Stabia è una freccia in più nella faretra. Per De Pieri, la conferma che la strada imboccata, dal debutto in Champions League all’impatto in cadetteria, porta esattamente dove voleva arrivare: contare. Ora che il ghiaccio si è rotto, la sfida è trasformare l’eccezione in abitudine.