Serie A
31 Ottobre 2025
ATALANTA UNDER 23 SERIE C - Dominic Vavassori, attaccante classe 2005, nel campionato in corso 5 reti in 9 partite disputate con la seconda squadra della Dea (foto figc.it)
L’odore dell’erba tagliata di Zingonia è ancora pungente quando Dominic Vavassori si ferma un attimo al limite dell’area. Palla sul sinistro, finta sul destro, controfinta, poi l’accelerazione che apre lo spazio: è un gesto che chi frequenta il campo del Centro Bortolotti ha visto decine di volte. È anche l’immagine più fedele del perché l’Atalanta abbia deciso di blindarlo adesso, con un accordo di lungo periodo. Il club nerazzurro ha messo nero su bianco un rinnovo pluriennale fino a giugno 2029, con opzione per un ulteriore anno, rifiutando in estate numerose richieste di prestito (in primis quella del Padova) e confermandolo nell’Under 23. Il messaggio è chiaro: questo ragazzo non è solo un prospetto, è un pilastro del progetto «seconda squadra» che a Zingonia non è uno slogan, ma una catena del valore completa, dal settore giovanile al professionismo.
UN PROLUNGAMENTO CHE PESA
L’annuncio del rinnovo di Vavassori è arrivato come una scelta di politica tecnica, prima ancora che di mercato. L’Atalanta ha fissato il nuovo orizzonte temporale a 2029, con opzione, assicurandosi il controllo di un talento che nella stagione 2024-2025 ha offerto un impatto misurabile e continuo: 32 presenze, 14 gol complessivi con l’Atalanta Under 23 tra campionato e playoff di categoria. Non numeri «da Primavera» traslati nel Professionismo: numeri veri, costruiti nella Serie C, dentro partite sporche, difese chiuse e marcature adulte. E sono proprio quei numeri ad aver alimentato una coda di club, anche di Serie B, pronti a chiedere il giocatore in prestito. La risposta è stata un «no» convinto: Vavassori resta a Zingonia, dove la seconda squadra è uno strumento di crescita e non una vetrina di passaggio.
LA STAGIONE DELLA SVOLTA 2024-2025
Per comprendere la portata del rinnovo bisogna rileggere la stagione 2024-2025. Con l’Under 23 (allora guidata da Francesco Modesto), Vavassori ha chiuso con 32 apparizioni e un contributo diretto in 14 reti. Il dato «secco» è eloquente, ma la distribuzione lo è ancora di più: 1) in campionato: presenza, continuità e 9 reti condite, segnale di un profilo ibrido, seconda punta, trequarti, esterno sinistro, capace di leggere gli spazi e associare finalizzazione e rifinitura; 2) nei playoff: l’esplosione, con 5 gol in 6 partite, una firma ripetuta nelle notti che valgono. Non è un caso che il club abbia deciso di valorizzarne la scia: pochi giorni fa l’Atalanta ha raccolto in una clip ufficiale tutte le 15 reti stagionali, quasi un compendio del suo repertorio: attacco alla profondità, tiro secco sul primo palo, ricezioni tra le linee e conclusioni di prima intenzione. È una narrazione tecnica ben precisa, messa in chiaro dal club: quelle giocate sono ripetibili.
RIFIUTARE I PRESTITI: LA SCELTA DELLA DEA
La tentazione del prestito «alla categoria superiore» è da sempre un mantra nel calcio italiano. Ma a Zingonia la logica è un’altra: consolidare i principi di gioco dentro un contesto che ne protegge identità e carico di responsabilità. In estate non sono mancati i sondaggi né le piste più strutturate: ma il valore di Vavassori sta nella scalabilità del ruolo. Nato seconda punta, ha aggiunto strati: si muove tra i corridoi interni come un trequartista, apre il campo da esterno mancino, arriva in area con tempi da numero nove «di sostegno». Il racconto della sua crescita, dalle giovanili fino alla promozione in Under 23, parla di doppie cifre e di impatto anche nei tornei che contano (il Viareggio è stato un primo palcoscenico). Nella scorsa stagione, complice la cornice tattica dell’Under 23, ha trovato la dimensione adulta: strappi, ricezioni spalle alla porta, un sinistro che «pulisce» le soluzioni e un destro sempre più affidabile in attacco alla porta.
L'ALTRO LATO DEI NUMERI: LEADERSHIP SILENZIOSA
Si fa presto a scrivere 14 gol, ma pesa come sono arrivati. L’Under 23 dell’Atalanta ha vissuto partite a intensità altissima, dai match di campionato fino ai playoff: la tripletta alla Torres ha avuto il sapore del «punto esclamativo» nella notte del 7-1, un risultato fuori scala per un dentro/fuori di Serie C. La cronaca di quelle serate ha consolidato l’idea di un ragazzo capace di incidere nei momenti che contano, al di là del minutaggio o del ruolo di partenza. Il riconoscimento pubblico non è un fine, ma racconta bene la percezione del giocatore. A gennaio 2025 Vavassori è salito sul podio del Pallone d’Oro della Serie C 2024, la nuova iniziativa che ha coinvolto giornalisti e tifosi di tutta la terza serie: suo il 3° posto nella classifica finale. Non decide le carriere, ma spiega come un classe 2005 sia già entrato nel radar nazionale della categoria.
LA REGIA DI CLUB E PANCHINA
Il tassello del contratto si incastra con un cambio di ciclo in prima squadra: dall’1 luglio 2025 la panchina dell’Atalanta è passata a Ivan Jurić con un accordo biennale. Il croato, che condivide con Gian Piero Gasperini un filo tattico e metodologico, rappresenta continuità negli standard di allenamento, nell’intensità e nelle richieste alle punte «di sistema»: attacco dello spazio, lavoro senza palla, riaggressione immediata. Un contesto ideale per un profilo come Vavassori, a patto di mantenere ritmi e scelte da livello superiore. È anche per questo che il club ha preferito blindarlo: per decidere tempi e modalità dell’eventuale passaggio al piano di sopra, senza forzature dettate dal calendario del mercato.