Cerca

Serie C

Segna il suo 1° gol tra i Professionisti all'Inter, per il difensore l'infrasettimanale serale è indimenticabile!

Una vita nelle giovanili dell'Atalanta e i primi passi in prima squadra, il classe 2006 si sta ora ritagliando soddisfazioni

OSPITALETTO SERIE C - DANIELE POLLIO

OSPITALETTO SERIE C - Daniele Pollio, difensore classe 2006 scuola Atalanta, nella stagione in corso conta 6 presenze e un gol tra campionato e Coppa Italia

Ospitaletto–Inter (Coppa Italia Serie C), giovedì 20: il 1° gol tra i Professionisti di Daniele Pollio. Un destro violento che taglia l’area e si insacca sotto la traversa, una corsa liberatoria verso la panchina: istantanea semplice, ma destinata a restare. Perché per il classe 2006, difensore centrale cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, quel timbro in Coppa Italia di Serie C non è soltanto una gioia personale: è la tappa che divide il prima dal dopo, il confine simbolico tra il calcio giovanile e la concretezza del professionismo.

DALLE FONDAMENTA DI ZINGONIA
Pollio è un figlio di Zingonia, nel senso più tecnico del termine: non un prodotto casuale, ma l’esito di un percorso scandito da allenamenti programmati, richieste chiare e responsabilità crescenti. Il suo viaggio parte con l’Under 14 2019-2020, già ricco di campo (circa 503 minuti in 12 presenze e 2 reti): un dettaglio interessante, perché segnare da centrale a quell’età non è scontato e racconta un rapporto precoce con le palle inattive. Negli anni successivi alterna l’apprendimento delle regole del reparto con l’aumento dell’intensità. In Under 15 (2020-2021) mette altri minuti nelle gambe, mentre l’Under 16 (2021-2022) lo abitua al ritmo da partita «vera» con gare tirate di girone e scontri a eliminazione diretta. La svolta caratteriale coincide con il doppio impegno Under 17/Under 18 nel 2022/23: da una parte anche i playoff U17 (tre gare da dentro o fuori per 267’ complessivi), dall’altra l’impatto in U18 Girone B: 4 presenze, 178 minuti e un gol. È qui che Pollio si struttura come profilo da «linea alta»: lettura rapida della profondità, anticipo pulito, primo passaggio verticale senza fronzoli.

IL CONSOLIDAMENTO IN NERAZZURRO
La piena maturità arriva nella stagione 2023-2024 con l’Under 18 nerazzurra: 32 presenze e 2.376 minuti nel Girone Unico, playoff e semifinali giovanili. È il capitolo che chiude la sua formazione di base: sempre in campo, sempre «C» (centrale) nella riga ruolo, affidabile nel duello e puntuale nelle concentrazioni lunghe. Segna anche una rete in campionato: piccola statistica, grande indizio di pericolosità sui piazzati. Da qui in poi inizia il suo viaggio nel mondo dei grandi, sempre però con il legame con l'Atalanta sullo sfondo.

L'ESPERIENZA IN SERIE D
Per molti difensori, la vera palestra è la Serie D: campi difficili, seconde palle infinite, attaccanti esperti che cercano il contatto. Sant’Angelo diventa la prova del nove. Pollio non solo regge l’urto: 36 presenze, 2.932 minuti e 3 gol nel Girone B fotografano un titolare granitico, capace di tenere ritmi e intensità da adulto. A referto anche una gara di Coppa Serie D. Lì il centrale impara due cose decisive: che la concentrazione non conosce pause (ogni rimbalzo può farti male) e che la leadership, in basso, non è una parola astratta. È guidare la linea, chiamare i tempi, farsi sentire quando l’area si riempie. E domenica 6 ottobre 2024 diventa eroe nel match contro il Fanfulla: 2 reti in meno di un quarto d'ora in un derby infuocato. Una sorta di consacrazione.

L'APPRODO TRA I PROF
Nell’estate 2025 arriva la chiamata dell’Ospitaletto: Serie C, Girone A. L’ingresso tra i Professionisti è misurato e progressivo, com’è giusto che sia per un classe 2006 alla prima stagione in C: in campionato, nelle prime giornate, 4 presenze per 194 minuti, segno che lo staff lo considera pronto per la rotazione e per alzare i giri quando serve. La Coppa Italia di Serie C diventa però il suo palcoscenico: 60’ nel primo turno, poi 90’ pieni ai sedicesimi contro l’Inter (formazione partecipante alla competizione con l’Under 23), dove arriva il primo gol Prof. Una giocata che nasce da una caratteristica già emersa a Sant’Angelo: tempi d’attacco della palla sugli sviluppi di un corner, scelta del corpo corretta, impatto pulito e destro violento sotto la traversa. Si tratta dell'1-1 provvisorio, dal momento che poco dopo i nerazzurri realizzeranno il 2-1 finale. Una serata comunque di rilievo per la squadra di Andrea Quaresimini.

UN GOL IMPORTANTE
Il primo centro tra i Professionisti non è soltanto una riga nuova sul tabellino. È un segnale competitivo: significa che Pollio, dentro una partita ufficiale contro un avversario di livello, ha avuto l’istinto e la lucidità per incidere. Per un difensore, che vive di duelli e dettagli, il gol conta doppio: aumenta lo status nello spogliatoio, amplifica la fiducia nelle giocate difensive e costringe gli avversari a tenerlo d’occhio sui piazzati. Per l’Ospitaletto, poi, è un capitale tattico: una squadra che segna anche con i centrali è meno leggibile e più pericolosa nei finali sporchi, quando la partita si decide su una palla laterale. 
Se manterrà questa traiettoria, la squadra bresciana avrà in casa un difensore capace di unire solidità e pericolosità sulle palle inattive. E il classe 2006, ogni volta che si sistemerà i parastinchi prima di entrare in area, saprà che quel primo gol non è stato un lampo: è stato l’inizio.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter