Serie A
01 Novembre 2025
Marco Ottolini ha risolto il proprio contratto con il Genoa ed è pronto ad approdare alla Juventus
C’è una porta che si chiude con un clic secco, nel silenzio di Villa Rostan. È il segnale che l’era di Marco Ottolini al Genoa è arrivata al capolinea. Nel tardo pomeriggio del 31 ottobre 2025, il club più antico d’Italia pubblica un comunicato asciutto: «Si conclude il rapporto di lavoro con il direttore sportivo», ringraziamenti e auguri di rito. Una pagina voltata in un momento che più delicato non si può, con la squadra in affanno e una tifoseria scossa dalle ultime settimane. Da qui riparte la rifondazione: una nuova guida per l’area sportiva e, subito dopo, la verifica profonda sul progetto tecnico di Patrick Vieira.
UN ADDIO CHE PESA
Il congedo di Marco Ottolini non è una nota a margine. Arrivato nel 2022 nell’organigramma rossoblù e poi al timone dell’area sportiva, il dirigente ha attraversato anni di transizione complessi, contribuendo, come sottolinea lo stesso club, alla «promozione nel massimo campionato» e allo sviluppo dei piani operativi delle stagioni 2023-2024 e 2024-2025. Parole misurate, ma chiare, che fotografano un ciclo con luci e ombre. Nella gestione di Ottolini vanno ricordate alcune operazioni di mercato rilevanti per sostenere il percorso di risanamento: la cessione di Josep Martínez all’Inter per circa 15 milioni; l’uscita di Albert Gudmundsson verso la Fiorentina con una valorizzazione complessiva nell’ordine dei 21 milioni; l’investimento su Mateo Retegui a circa 14,5 milioni e la successiva cessione all’Atalanta intorno ai 25 milioni; fino al dossier Honest Ahanor per un totale vicino ai 20 milioni tra parte fissa e bonus. È il profilo di un dirigente «valorizzatore», capace di autofinanziare il mercato in un quadro economico sotto controllo. Ma la scelta dell’addio arriva dopo un avvio di stagione deficitario e giornate di tensione allo stadio Ferraris, con contestazioni e interruzioni del gioco.
LA POSIZIONE DI VIEIRA
La scelta del nuovo direttore sportivo avrà un’immediata ricaduta sul tema più sensibile: la panchina. Patrick Vieira, alla guida del Genoa dal 20 novembre 2024 e con un contratto esteso fino al 2027, è reduce da un avvio di stagione estremamente complicato. Le ultime ore hanno riacceso il dibattito: fiducia o svolta? Le fonti parlano di «bilico», di possibili soluzioni-ponte e di valutazioni già nel weekend. La linea della proprietà, dopo l’ultimo ko con la Cremonese, è passata dal sostegno pubblico alla riflessione accelerata. Non è un controsenso: la storiografia recente racconta come l’era Vieira sia nata tra contestazioni e si sia poi assestata nella seconda parte della scorsa stagione, fino al rinnovo. Ma il presente è un’altra storia: zero vittorie nelle prime 9 giornate e ultimo posto provvisorio sono una zavorra che la piazza non tollera, come ha mostrato la protesta con lancio di torce e stop del match. È anche per questo che, nel caso di un ds “nuovo corso”, il primo dossier sul tavolo sarà proprio la guida tecnica.
JUVENTUS SULLO SFONDO: IL FUTURO DI OTTOLINI
Lo scenario che accompagna l’addio è quello di un possibile approdo di Ottolini alla Juventus in veste di direttore sportivo. È un’ipotesi circolata già a metà ottobre e tornata d’attualità nelle ultime ore con nuove conferme di «interesse» e contatti in agenda. La pista è coerente con il curriculum: Ottolini ha lavorato in passato nell’area scouting e nel «loan management» bianconero, ed è considerato un profilo capace di valorizzare asset. Ma qui il condizionale è d’obbligo: al 31 ottobre 2025 non c’è un annuncio ufficiale della Juve, e non si parla di colloqui a breve. Se il trasferimento si concretizzasse, la Juventus chiuderebbe una casella rimasta scoperta dopo il riassetto manageriale degli ultimi mesi, mentre il Genoa avrebbe voltato completamente pagina in poche ore, aprendo un cantiere ampio: mercato, panchina, comunicazione con la piazza.
IL CONTESTO SOCIETARIO, UN TIMING CHE CONTA
Il tempismo dice molto. Sullo sfondo c’è una società che, tra 2024 e 2025, ha messo in sicurezza l’assetto finanziario con un aumento di capitale superiore ai 45 milioni e che, a più riprese, ha ribadito di voler reggere la stagione senza scossoni. Le vicende di campo, e soprattutto l’ultimo posto con 0 vittorie, hanno imposto un’accelerazione. Da qui la sequenza: saluto a Ottolini, definizione del successore, quindi valutazione della panchina. È un percorso classico quando l’indirizzo sportivo va riallineato agli obiettivi. Con la formalizzazione del nuovo ds, la prima mossa sarà un confronto serrato con Vieira e lo staff. Si vaglieranno numeri, infortuni, tenuta mentale del gruppo. Se invece si scegliesse la svolta, verrebbe attivata una soluzione-ponte interna (si è fatto il nome di Roberto Murgita con l’affiancamento di figure identitarie come Criscito o Ruotolo). In attesa del nuovo allenatore.