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Serie C

A 16 anni passa dai gol in Promozione a debuttare in Serie C contro l'Inter, storia di un ragazzo umile che farà strada

Nell'ultima giornata di campionato ecco la grande gioia dell'esordio per il classe 2008 che sta davvero bruciando le tappe

ALBINOLEFFE SERIE C - MICHELANGELO DURANTI

ALBINOLEFFE SERIE C - Michelangelo Duranti, attaccante classe 2008, oltre alla presenza in prima squadra anche 5 gol in 7 apparizioni nel campionato Primavera 2

La storia di Michelangelo Duranti aveva già un sapore magico quando, la scorsa estate, era passato dal giocare in Promozione al diventare un professionista con la Primavera dell’AlbinoLeffe. Ora, a rendere il racconto ancora più straordinario, è arrivato anche l’esordio in Serie C. Il debutto è avvenuto nel finale del posticipo di lunedì 3 contro l’Inter Under 23, quando il tecnico della prima squadra Giovanni Lopez ha deciso di concedergli i suoi primi minuti tra i «grandi». Un ingresso simbolico ma carico di significato per l’attaccante classe 2008 (compirà 17 anni il prossimo 15 novembre), che in un solo anno è passato dai campi provinciali al palcoscenico del calcio professionistico, trovandosi di fronte a futuri protagonisti della Serie A, come alcuni giovani della rosa nerazzurra di Stefano VecchiDuranti è entrato in campo a 5 minuti dalla fine, al posto del compagno Ambrosini, in uno stadio che per lui, solo un anno fa, sarebbe stato un sogno lontano.

UNA VITA AL VILLA, L'INIZIO DI TUTTO
Per chi lo conosce, Michelangelo Duranti è sempre stato «il ragazzo del Villa». Ha iniziato a giocare con quella maglia da bambino, uno di quei Pulcini che arrivano al campo prima degli altri, con il pallone sotto braccio e un sorriso stampato in faccia.
Negli anni è cresciuto tecnicamente e caratterialmente, affrontando ogni categoria del settore giovanile con la stessa passione, senza mai saltare un passaggio. Il Villa, per lui, non è stato solo un club, ma una vera seconda casa: il luogo dove ha imparato a giocare, ma anche a vivere il calcio come squadra, rispetto, divertimento e fatica. La stagione della consacrazione è arrivata nel 2023-2024, quando Duranti si è preso la scena con numeri da protagonista assoluto: 27 presenze tra Under 17 e Under 16, condite da 23 gol in campionato e 5 nei play off, per un totale di 28 reti. Un bottino impressionante. Ma ciò che colpiva non erano solo le cifre: era l’impatto. Ogni volta che scendeva in campo, Duranti dava la sensazione di poter cambiare la partita, grazie alla sua rapidità, alla capacità di muoversi tra le linee e al fiuto per il gol.

DALLA PROMOZIONE AL PROFESSIONISMO: SALTO RIUSCITO
Il salto di qualità è arrivato quando, ancora giovanissimo, ha iniziato ad allenarsi e poi a giocare con la prima squadra del Villa, impegnata in Promozione. Ben 8 presenze, 3 gol, e la consapevolezza di potersi confrontare con avversari molto più grandi, fisicamente e mentalmente. Anche quando la differenza d’età era evidente, anche quando serviva coraggio per affrontare difensori esperti. Lui si adattava, imparava, osservava. Questa sua capacità camaleontica di mimetizzarsi tra i più grandi è una delle qualità che lo hanno reso speciale. Non a caso, già nei playoff con i 2007 dell’anno precedente, era stato decisivo per la promozione della squadra, firmando gol pesanti e prestazioni di personalità. Da lì, il suo nome ha iniziato a circolare sempre più spesso. Osservatori, dirigenti di club professionistici: tutti avevano sentito parlare di quel ragazzo del Villa che segnava a raffica e non sembrava mai intimorito dal livello.

TUTTI VOGLIONO IL CLASSE 2008
Nei mesi successivi, i taccuini degli osservatori si sono riempiti del suo nome. Atalanta e Juventus, su tutte, avevano messo gli occhi su di lui. Niente di ufficiale, ma tanti sondaggi, colloqui, richieste di informazioni. Un piccolo «tormentone» che ha accompagnato le ultime due stagioni della sua carriera giovanile. Per un ragazzo di 16 anni, non è facile gestire certe attenzioni. Ma Duranti lo ha fatto con la stessa semplicità che mostra in campo: senza montarsi la testa, continuando a lavorare e ad ascoltare chi gli era vicino. Poi è arrivata la chiamata dell’AlbinoLeffe. Un progetto serio, costruito sui giovani, con una Primavera ambiziosa e un percorso chiaro verso la prima squadra. La società bergamasca ha creduto subito nel suo potenziale e non ha esitato a offrirgli l’occasione di crescere in un contesto professionale. La firma, l’estate scorsa, ha sancito il passaggio al calcio dei «grandi» sul serio. E nel giro di pochi mesi, Duranti ha conquistato la fiducia di allenatori e dirigenti, fino ad arrivare alla convocazione in prima squadra e al debutto ufficiale in Serie C.

L'ESORDIO E UN SOGNO CHE CONTINUA
Il 3 novembre resterà una data simbolica per lui. Entrare in campo contro l’Inter, seppur per pochi minuti, è un traguardo che racconta più di mille parole. «Un premio per l’impegno e la dedizione mostrati fin dal primo giorno», ha commentato chi lo vede allenarsi quotidianamente. Perché Duranti non è solo talento: è serietà, disciplina, e quella voglia di migliorarsi che spesso fa la differenza tra chi sogna e chi ce la fa davvero. Il futuro, ora, è tutto da scrivere. L’AlbinoLeffe ha dimostrato di voler puntare su di lui, e il classe 2008, dal canto suo, ha dimostrato di saper rispondere presente. La strada è lunga, ma il passo è quello giusto. Dalla Promozione alla Serie C in 12 mesi: una scalata quasi vertiginosa, ma meritata. E se il calcio è davvero un gioco che premia il coraggio e il lavoro, allora la storia di Michelangelo Duranti non è solo una favola, è una promessa.

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