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Serie D

Il difensore da oltre 400 presenze tra i Professionisti scende tra i Dilettanti, obiettivo far risorgere il club in crisi

I 6 punti in 10 partite determinano l'esonero del tecnico precedente, ora la palla per invertire la rotta passa a un nome esperto

POMPEI SERIE D - LUCA FUSCO

POMPEI SERIE D - Luca Fusco nella scorsa stagione ha allenato la Primavera della Salernitana

Allo stadio comunale di Santa Maria la Carità, poco prima del tramonto, le luci dell’impianto si accendono su una classifica che non fa sconti: penultimo posto nel Girone H di Serie D, appena 6 punti dopo le prime 10 giornate. In questo scenario, la notizia arriva come un taglio netto nel buio: il Pompei affida la panchina a Luca Fusco, ex difensore di Serie A con Salernitana, Messina e Genoa, oggi tecnico chiamato a invertire una rotta che si è fatta complicata troppo presto. L’annuncio è ufficiale e sancisce il dopo-Alessandro Erra, con il club vesuviano che prova così a riaccendere ambizioni e autostima. La domanda, ora, è semplice e totale: cosa può portare Fusco, qui e adesso, in un campionato feroce come la D?

PROFILO CHE UNISCE COMPETENZA, APPARTENENZA E TENACIA
Difensore di lettura e di comando, Luca Fusco è cresciuto nella Salernitana, con cui ha toccato la Serie A nel 1998-1999 e costruito gran parte delle sue oltre 200 presenze in Serie B. Nel curriculum figurano anche gli anni al Messina, con la promozione in A del 2004 e la successiva parentesi nella massima serie, quindi il passaggio al Genoa e il ritorno a Salerno prima di chiudere la carriera alla Paganese. Il dato identitario non è un dettaglio: per Salerno è stato una bandiera, per Messina un ingranaggio da affidabilità, per le piazze del Sud una figura riconoscibile, capace di reggere pressioni e contesti caldi. Le statistiche confermano: 31 presenze in Serie A e un lungo percorso nei cadetti, con la reputazione di centrale affidabile e leader silenzioso.

IL PERCORSO DA ALLENATORE
Da allenatore, Fusco ha mosso i primi passi nello staff, diventando vice di Gianluca Grassadonia alla Pro Vercelli in Serie B nella stagione 2017-2018. È una tappa chiave: il passaggio dalla teoria alla pratica quotidiana in un torneo in cui i dettagli tattici e la gestione degli episodi fanno la differenza. Poi le esperienze da «numero uno»: Paganese (2018), Juve Stabia Primavera (2019-20), Sorrento (2020-21), oltre al lavoro nel settore giovanile della Salernitana, dove ha guidato la Primavera fino alla scorsa stagione, prima della non riconferma. Un portafoglio di esperienze intrecciato a realtà campane, tra prime squadre e vivaio, utile per capire temperamento e sintassi del calcio territoriale.

IL POMPEI CAMBIA, NUMERI, SEGNALI, CONTESTO
La scelta del Pompei matura in un quadro oggettivo: partenza complicata e 6 punti in 10 turni, con la squadra risucchiata nella zona calda e costretta a inseguire. L’esonero di Alessandro Erra è arrivato il 3 novembre 2025 e ha aperto una finestra di manovra per ridare impulso a un gruppo che ha faticato a trovare equilibrio tra fase difensiva e capacità di finalizzare. I dati raccontano un avvio con una vittoria, tre pareggi e diverse sconfitte, rendimento che ha portato i rossoblù al penultimo posto. Sullo sfondo, un girone competitivo, con piazze organizzate e strutturate, e un calendario che non concede tregua.

COSA PORTA FUSCO
Il primo compito di Luca Fusco non è la rivoluzione, ma la ricomposizione. In Serie D, soprattutto quando la classifica chiama, la priorità è stabilizzare la fase di non possesso, ripulire gli errori elementari e costruire un’identità riconoscibile nei primi 30 metri difensivi. È qui che l’ex centrale può incidere: letture delle linee di passaggio, sincronismi della linea a 4, cura dell’uscita palla bassa con il mediano in appoggio. La sua storia da difensore suggerisce attenzione maniacale a: 1) Coperture preventive e riaggressione immediata sulla prima palla persa; 2) distanze tra i reparti entro 25-30 metri nelle fasi di sofferenza; 3) palle inattive difensive con marcatura mista, per proteggere area e seconda palla. Sul fronte offensivo, verosimile un lavoro per alzare la pericolosità sulle transizioni: riconquista, verticalizzazione in 2 passaggi e attacco degli half-spaces con esterno e mezzala in sovrapposizione interna. Nella D dei duelli, le partite si spaccano proprio lì. Non è un marchio di fabbrica scolpito nella pietra – Fusco ha allenato gruppi diversi tra C e D – ma un canovaccio coerente con il suo background.

UNA POSTA IN GIOCO CHE VA OLTRE LA SALVEZZA
La stagione del Pompei non è solo un tiro alla fune con la zona playout. È anche un banco di prova per capire se il club – neopromosso nel 2024 e in progressiva strutturazione – sa costruire una cultura della performance spendibile negli anni. In questo, la scelta di un tecnico con passato in A e competenza formativa (settore giovanile) è una dichiarazione: l’obiettivo è salvarsi, ma anche elevare gli standard quotidiani. Se la salvezza arriva attraverso un percorso riconoscibile, la base per il futuro è già tracciata. In un campionato in cui le storie cambiano in 90 minuti, la mossa del Pompei è un atto di fiducia nella competenza e nella memoria del campo. A Luca Fusco il compito di tradurla in punti, a partire da subito.

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