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Serie C

Scossone nella città di 145mila abitanti, il tecnico della tanto attesa risalita va verso le dimissioni

Solo 10 punti in 12 partite e una difficoltà evidente a creare pericoli con continuità, la dolorosa scelta è dietro l'angolo

FOGGIA SERIE C - DELIO ROSSI

FOGGIA SERIE C - Delio Rossi era tornato in Puglia la scorsa estate dopo la finale play off persa contro il Lecco nel 2023

La porta dell’ufficio si richiude alle spalle di Delio Rossi poco dopo mezzogiorno. Nel quartier generale di Trinitapoli, dove la squadra si è spesso ritrovata nelle ultime settimane, la scelta sembra maturata: il tecnico e il suo staff avrebbero messo sul tavolo le dimissioni, avviando la trattativa per la risoluzione con la proprietà rossonera. È la fotografia (cruda) di un mercoledì di inizio novembre, in cui il Foggia penultimo con appena 10 punti in 12 giornate si ritrova senza guida tecnica a ridosso di una gara chiave. Una sequenza che racconta molto: il club è sotto amministrazione giudiziaria da maggio 2025 per un’inchiesta su presunte intimidazioni mafiose, l’ambiente è fragile, i risultati non arrivano e, secondo più fonti, nello spogliatoio sono affiorate critiche alla proposta tattica dell’allenatore. Un puzzle che oggi, 5 novembre 2025, ha assunto la forma di un addio annunciato. 

UN EPILOGO SCRITTO A POTENZA
La sconfitta per 3-0 a Potenza di domenica 2 novembre 2025 è stata più di una caduta: ha consolidato la sensazione di una squadra che fatica a riconoscersi. I gol di Riggio, Felippe e Bruschi hanno spinto il Foggia in zona playout, inchiodandolo a 10 punti e alimentando dubbi tecnici e psicologici. Dati alla mano, i rossoneri hanno raccolto troppo poco in trasferta e, più in generale, hanno mostrato difficoltà strutturali nel creare pericoli con continuità. Il calendario non aspetta: all’orizzonte c’è il Benevento allo «Zaccheria», ma il progetto tecnico è arrivato al capolinea. A raccontare il ko e il contesto della partita sono cronache e tabellini coincidenti, che restituiscono un Foggia poco incisivo dopo il palo iniziale di Garofalo e vulnerabile nelle transizioni, una costante che ha perseguitato la squadra nell’ultimo mese.

UN CLUB SOTTO TUTELA
Per capire il contesto bisogna allargare l’inquadratura. Dal 19 maggio 2025 la Calcio Foggia 1920 è sottoposta a misura di prevenzione: l’amministrazione giudiziaria è stata disposta dal Tribunale di Bari – Sezione misure di prevenzione – nell’ambito di un’indagine della DDA su una campagna di minacce e attentati volta, secondo l’accusa, a condizionare le scelte societarie e a favorire una cessione forzata del club a un prezzo inferiore al valore. Quel giorno furono eseguiti 4 arresti e notificati 52 Daspo “fuori contesto”: numeri che segnano una linea rossa nella storia recente del calcio italiano, perché il provvedimento ha rappresentato un caso estremamente raro (se non inedito) per una società professionistica. Il nome-chiave della fase commissariale è quello del prof. avv. Vincenzo Vito Chionna, amministratore giudiziario incaricato di accompagnare il club nel percorso di tutela e risanamento. Accanto a lui, nella governance ordinaria, figura l’amministratore Michele Bitetto e, come riferimento proprietario, lo stesso Nicola Canonico (socio unico della controllante CN Holding s.r.l.). 

LE TAPPE DELL'ULTIMO GIRO DI VALZER DI DELIO ROSSI
Per Delio Rossi il rapporto con Foggia è più di una parentesi. L’allenatore è tornato ufficialmente in panchina il 19 luglio 2025 con un accordo fino al 30 giugno 2026 (con opzione), riannodando un legame cominciato da calciatore e proseguito da tecnico. Il punto più alto, in epoca recente, resta la finale playoff 2023 con il Lecco: doppio confronto perso (2-1 all’andata allo «Zaccheria», 3-1 al ritorno al «Rigamonti-Ceppi»), con i blucelesti promossi in Serie B sul 5-2 complessivo. Quell’epopea aveva consolidato lo statuto di Rossi a Foggia: allenatore esperto, carismatico, con un’idea di gioco “cucita” su gruppi spesso costruiti in corsa. Il ritorno estivo nel 2025 si è però scontrato con un contesto molto diverso. La squadra ha iniziato zoppicando, ha sofferto in fase di non possesso, ha prodotto poco a livello realizzativo e, dopo un breve sussulto in Coppa Italia di Serie C, è stata eliminata dal Crotone ai sedicesimi con il punteggio di 1-0 (rigore di Gomez). In campionato, la caduta di Potenza ha portato il bilancio a 10 punti dopo 12 turni, con la classifica che racconta più di ogni analisi tattica.

 

LA DIMENSIONE UMANA DI UN ADDIO NON BANALE
Ridurre tutto alla formula «esonero/dimissioni» sarebbe comodo e ingiusto. Delio Rossi ha rappresentato, e rappresenta, una cultura del lavoro riconoscibile: attenzione ai dettagli, rapporto schietto con i calciatori, personalità nel prendersi responsabilità. Ma anche i progetti migliori hanno bisogno di condizioni all’altezza: nel Foggia 2025-2026, tra pressing giudiziario, fragilità societaria e una rosa che ha faticato a sincronizzarsi, quell’alchimia non è scattata. L’allenatore aveva già manifestato a settembre perplessità organizzative, poi rientrate dopo un confronto istituzionale alla presenza dell’amministratore giudiziario e degli organi giudiziari, come comunicato pubblicamente. Segnali che oggi, letti a ritroso, aiutano a capire la traiettoria.

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