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Segnò un gol storico in finale di Coppa Italia, ora ci torna da allenatore: l'ex Torino è a un passo

Salutano Pioli e Pradè e la Fiorentina corre ai ripari: promosso Goretti a direttore sportivo, Vanoli prossimo alla panchina

PAOLO VANOLI

Nuova avventura per Paolo Vanoli, prossimo al ritorno a Firenze, stavolta da allenatore

Il lunedì sera di Serie A ci ha messo di fronte a due dati. La prima vittoria di Criscito con il Genoa - che nelle scorse ore ha abbracciato Daniele De Rossi nel tentativo di svoltare definitivamente direzione salvezza - e il sorpasso dei rossoblù. E da qui al secondo punto. Dopo dieci giornate la Fiorentina è ultima: zero vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte, 7 gol fatti e 16 subiti. Quasi novant'anni dopo l'ultima volta. La società prende atto; esonera Stefano Pioli il 4 novembre e nel giro di 24 ore promuove Roberto Goretti a nuovo direttore sportivo dopo l’addio di Daniele Pradè. Intanto, un nome prende quota per la panchina: Paolo Vanoli, che deve sciogliere il legame con il Torino ma è considerato “a un passo”. Sono fatti, non suggestioni; e dicono che la stagione viola ha imboccato un bivio tecnico e identitario.

NON SOLO DIFESA A TRE

Nel racconto pubblico, Vanoli viene spesso etichettato come tecnico “da 3-5-2”, pressing e ampiezza con i quinti. È vero solo in parte. Alla guida del Venezia, tra il 2023 e il 2024, ha costruito una squadra verticale e coraggiosa, capace di mettere insieme oltre 100 punti complessivi nell’arco di due stagioni regolari e di spingere verso la promozione in Serie A. Segno che l’allenatore sa dare un’impronta riconoscibile e produrre rendimento in contesti non scontati.

Ma l’evoluzione più interessante è arrivata al Torino: qui Vanoli ha mostrato duttilità, passando dal 3-5-2 a un 3-4-2-1, fino a scegliere con sempre maggiore convinzione un 4-2-3-1, spingendosi in alcune fasi anche al 4-2-4 per ribaltare le partite. E a Firenze? La rosa costruita in estate, al momento, lascia aperti entrambi gli scenari. Da un lato i laterali viola - uniti alla potenza dell'attacco fiorentino - permetterebbero al tecnico di Varese di adeguarsi a un'opzione più "da Laguna", con la difesa a tre. Ma le soluzioni tattiche a quattro rimangono possibili, soprattutto per ricercare un equilibrio che è parso mancare al Franchi. Soprattutto in fase di non possesso, visti i sedici gol incassati nelle prime dieci.

LA VARIABILE GORETTI

Ma a Firenze c'è anche bisogno di ritrovare serenità. La Fiorentina ha subito un terremoto: prima le contestazioni, dopo due addii importanti. E in tal senso bisognerà capire anche il ruolo di Goretti, anche in questa fase "intermedia" con Galloppa in panchina. Il dirigente, ex Perugia, Cosenza e Reggiana, ha un profilo pragmatico: costruzioni coerenti alla categoria, attenzione ai costi, scommesse selettive su profili funzionali.

È una scelta “domestica” nel momento più complicato, mentre la piazza invoca nomi altisonanti per la governance sportiva. Ma in una fase di emergenza, la prossimità alla squadra e la conoscenza interna possono accelerare le decisioni. Sul tavolo, la prima è proprio l’allenatore.

SCELTA GIUSTA?

Alla fine, il punto non è se Paolo Vanoli sia “giusto” in assoluto, ma se sia giusto adesso per questa Fiorentina. I numeri dicono che servono punti subito e un’identità praticabile in fretta. Il profilo dell’allenatore offre proprio questo: principi chiari, strumenti semplici per giocatori sotto pressione, flessibilità per “aggiustare” in corsa. Il resto è compito della dirigenza: proteggere la scelta, evitare onde lunghe di instabilità e, al momento opportuno, dare all’allenatore due-tre pedine coerenti. Se succederà, il nastro può riavvolgersi. Altrimenti, resterà l’eco di quei fischi trasformati in dato, e una stagione da rincorrere fino all’ultimo respiro.

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