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Serie C

Il difensore che ha giocato anche in Serie A si unisce all'ambiziosa neo promossa, il matrimonio promette bene

Un innesto d’esperienza e duttilità per la quarta forza del campionato, l’operazione racconta la voglia di fare del club

GUIDONIA MONTECELIO SERIE C - DAVIDE VITTURINI

GUIDONIA MONTECELIO SERIE C - Davide Vitturini, difensore classe 1997, nella scorsa stagione ha collezionato 24 presenze e 2 reti con la maglia del Trento nel Girone A

Il rumore dei tacchetti scandisce il corridoio dello spogliatoio. Sulla panca, una maglia nuova di zecca: il numero 66. Sopra, il cognome Vitturini. Non è un semplice rinforzo last minute: per il Guidonia Montecelio 1937 FC è un segnale, forte e chiaro, di dove si vuole andare in questa prima stagione tra i professionisti. L’arrivo dello svincolato Davide Vitturini, classe 1997, difensore cresciuto nel Pescara e con gettoni in Serie A, incastra esperienza, versatilità e voglia di riscatto nella struttura di Ciro Ginestra, tecnico che ha appena trascinato i rossoblù alla promozione e che la sta accompagnando a una stagione tranquilla tra i Professionisti. E lo fa in un momento preciso del percorso del club: il consolidamento di una squadra che affronti la Serie C 2025-2026 con organizzazione e personalità.

IL PROFILO TECNICO DI VITTURINI
1) Ruolo prevalente: terzino destro moderno, capace di interpretare la fascia in entrambe le fasi; all’occorrenza può giocare da braccetto o esterno a tutta corsia in linea a 5. La duttilità è tra le sue cifre distintive. 2) Dati fisici: circa 180-181 cm d’altezza, piede destro, buona corsa e timing negli accoppiamenti difensivi. 3) Numero di maglia al Guidonia: 66. Un dettaglio che racconta una continuità con gli ultimi anni e un’identità riconoscibile. Nel sistema di Ginestra, che alterna linee a 4 e a 5 mantenendo principi aggressivi sulla palla e transizioni rapide, un profilo come Vitturini consente due cose: copertura delle corsie esterne contro avversari che spingono forte e, soprattutto, la possibilità di alzare o abbassare l’ampiezza senza dover cambiare uomini. In Serie C, dove gli equilibri si spostano spesso sui dettagli delle uscite laterali e sulla qualità del cross, avere un esterno che sa difendere l’1 contro 1 e accompagnare con lucidità è un plus sostanziale.

UNA CARRIERA TRA A,B,C: TAPPE CHE PESANO
1) Settore giovanile e debutto tra i grandi con il Pescara: dopo la trafila nelle giovanili, Vitturini rientra dal prestito al Teramo nel gennaio 2016 e diventa un’opzione affidabile per Massimo Oddo nella cavalcata verso la promozione in Serie A. 2) Esordio in Serie A: 15 ottobre 2016, Pescara–Sampdoria 1-1. È una data che resta. L’allora ventenne viene utilizzato da titolare/rotazione nel massimo campionato prima che alcuni problemi fisici ne rallentino la crescita. 3) Le esperienze in prestito e in C: Carpi, Carrarese, Alma Juventus Fano, quindi la firma con la FeralpiSalò a gennaio 2020. Passaggi utili a mettere minuti e spessore tattico in contesti diversi, alternando ruoli e sistemi. 4) Rientro in Abruzzo e passaggio al Teramo nel 2021, poi la scelta «estera»: Bulgaria, efbet Liga, con il Tsarsko Selo Sofia nel 2022. La parentesi bulgara non è una cartolina esotica: Vitturini gioca, si misura con ritmi e fisicità differenti e affronta avversari di prima fascia come il Ludogorets. Le distinte gara certificano le sue presenze e il numero di maglia proprio 66. 5) Il ritorno in Italia con il Trento: novembre 2022 la firma, quindi due stagioni piene in Serie C con oltre 60 presenze complessive fino al 2024-2025, dove il difensore ha ritrovato continuità.

COLPO COERENTE CON LE AMBIZIONI DEL GUIDONIA
C’è un filo rosso che unisce la nascita del Guidonia Montecelio 1937 FC nel 2024, la promozione dalla Serie D 2024-2025 e l’arrivo oggi di un profilo come Vitturini. Il club, nato dal trasferimento e rebranding dell’ex Monterosi Tuscia, ha costruito in pochi mesi una struttura tecnico-organizzativa capace di: 1) riempire il “Comunale” e riaccendere la partecipazione cittadina; 2) competere fino alla vittoria del Girone G di Serie D e alla finale della Coppa Italia di Serie D, poi persa ai rigori con il Ravenna; 3) dare continuità tecnica confermando Ciro Ginestra dopo la promozione; 4) rafforzare l’area dirigenziale con l’arrivo, tra gli altri, di un manager d’esperienza come Fabrizio Lucchesi in qualità di direttore generale. In questa cornice, l’ingaggio di Vitturini risponde a un’esigenza precisa: alzare l’asticella della fase difensiva con un calciatore che conosce la categoria e ha assaggiato livelli superiori. Il comunicato di presentazione parla esplicitamente di «duttile in tutti i ruoli della retroguardia», dettaglio che conferma la volontà di avere soluzioni interne senza snaturare i principi di gioco.

UN RICORDO PER CAPIRE IL PRESENTE: IL 2016
Se serve un’immagine per capire chi è Vitturini, torniamo a quella sera di ottobre 2016. Pescara e Sampdoria si dividono la posta: 1-1, doppia firma involontaria e poi «vera» di Hugo Campagnaro. Dentro la partita, per Davide c’è la conferma che il suo livello può stare anche lassù. Tra errori, letture e coraggio, il ventenne difende l’Adriatico e impara cosa significa prendersi responsabilità. Quel percorso, interrotto a tratti dagli infortuni, non ha cancellato il talento: lo ha reso più concreto. Oggi, a Guidonia, quella concretezza è la qualità che serve di più. In questo solco, Vitturini è più di un terzino: è un pezzo di un puzzle che, tassello dopo tassello, disegna una squadra pronta alla categoria.

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