Serie C
07 Novembre 2025
LIVORNO SERIE C - Federico Dionisi, attaccante classe 1987, nel campionato in corso con i labronici conta 12 presenze e 3 reti
La porta del settore ospiti del «Sandro Cabassi» si apre e una sagoma familiare entra nel cono di luce pre–partita. Non c’è bisogno di annuncio allo speaker: basta il brusio che corre sul cemento per capire che quella figura, oggi in amaranto, da queste parti muove ancora qualcosa nello stomaco. A 38 anni, il passo è diverso, le spalle restano dritte e lo sguardo non teme il boato: è Federico Dionisi, di nuovo qui, ma da avversario. Per i tifosi del Carpi, il suo ritorno è la fotografia in alta definizione di un decennio di calcio italiano in cui una piazza emiliana e una laziale si sono spesso incrociate, marcandosi a uomo tra Serie A e Serie B. Domenica 9 novembre 2025, nel calendario della Serie C Girone B, andrà in scena il quinto capitolo personale di Dionisi al Cabassi: finora imbattuto nello stadio carpigiano, senza però mai riuscire a timbrare il cartellino. Una statistica piccola ma eloquente, che rende questa partita un test anche psicologico.
IL CONTESTO: CARPI IN SPINTA, LIVORNO CERCA PUNTI
Il Carpi arriva all’appuntamento dopo un colpo esterno pesante, lo 0–1 sul campo della Torres nella 12ª giornata (rete di Cortesi), successo che ha rimesso ossigeno in classifica e consolidato la zona playoff. Una vittoria «da squadra» che ha legittimato la crescita del gruppo in questa prima parte di stagione. Nel calendario ufficiale, il match con il Livorno è da tempo cerchiato in rosso: domenica 9 novembre alle 17:30, Cabassi al centro della scena. Dall’altra parte, il Livorno di Alessandro Formisano sta vivendo una prima parte di campionato in salita, ma con segnali di ripresa. Emblematico l’ultimo successo casalingo contro la Sambenedettese: 2–1 firmato Cioffi e, soprattutto, Dionisi su rigore, a conferma di come il capitano amaranto resti uno specialista dal dischetto e un riferimento emotivo per la squadra. A distanza ravvicinata, gli amaranto hanno pure ritrovato il sorriso fuori casa contro il Bra: ancora Dionisi, ancora dal dischetto, per lo 0–1 che ha interrotto una serie complicata. Segnali nitidi: quando la palla pesa, Dionisi c’è.
DIONISI STAGIONE 2025-2026, UN LEADER A 38 ANNI
Al netto dell’anagrafe, Federico Dionisi resta un attaccante capace di incidere. Nella stagione in corso, il suo contributo è stato fotografato così: 3 gol e 1 assist in 13 partite, rendimento che lo colloca tra gli elementi più affidabili del Livorno in una fase in cui gli amaranto cercavano solidità e punti. Il dato è aggiornato alla vigilia della sfida del 9 novembre e riflette l’uso «intelligente» che ne fa Formisano: minutaggio gestito, presenza nelle aree più «calde» della manovra, responsabilità sui rigori. Un pacchetto di competenze che, con l’esperienza, non fa che affinarsi. A supporto dei numeri, le tracce delle ultime settimane: rigore decisivo con la Sambenedettese al «Picchi» e rigore–partita con il Bra a Sestri Levante. Gli indicatori di performance confermano che, pur con minutaggi a volte parziali, il suo tasso di “coinvolgimento gol” resta elevato per la categoria.
CARPI-DIONISI: CAPITOLO CABASSI, IMBATTUTO MA MAI A SEGNO
C’è una statistica che rende la sfida ancora più saporita: al Cabassi, Dionisi è finora imbattuto – 4 pareggi in 4 presenze – ma non ha mai segnato. Tabù o semplice coincidenza? Per un attaccante che vive di obiettivi, è un appunto da cancellare. La tendenza, però, non nasce per caso: il Cabassi, per dimensioni del campo e densità del Carpi nella zona centrale, storicamente riduce lo spazio utile alle giocate di punta e seconda punta. Alla soglia dei 38 anni, con un bagaglio tattico robusto, Dionisi ha imparato a «smarcarsi» non tanto con lo scatto, quanto con la lettura preventiva: sulla seconda palla, sullo scarico corto, sulle diagonali dei compagni dall’esterno. Ed è qui che il Livorno dovrà essere chirurgico.
IL CARPI E IL FROSINONE: IL FILO CHE UNISCE
Negli ultimi 10 anni, Carpi e Frosinone hanno scritto un duello parallelo, fatto di promozioni, salvezze mancate e playoff al cardiopalma. In quel racconto, Dionisi è stato spesso un segnalibro. Tra Serie A e Serie B, parliamo di una decina di incroci vissuti sempre da titolare: dal campionato della doppia promozione (2014-2015), all’anno della Serie A con i due incroci (uno a testa), fino alla stagione 2016-2017 con 0–0 al Cabassi e 1–0 al “Matusa”, e all’epica semifinale playoff con lo 0–0 dell’andata in Emilia e l’impresa del Carpi al ritorno a Frosinone (in 9 contro 11) sulla punizione di Gaetano Letizia. Un percorso in cui il reatino ha firmato momenti pesanti: come il gol al Braglia nel 2015-2016 (Carpi–Frosinone 2–1) o, più in generale, l’impatto di leadership offensiva al fianco di Daniel Ciofani. Oggi la maglia è diversa, ma la memoria collettiva resta.
LA STORIA DI DIONISI
Chi ricorda Federico Dionisi versione Frosinone pensa a un attaccante verticale, feroce nell’attacco alla profondità, capace di legarsi bene con una prima punta strutturata (la sinfonia con Daniel Ciofani è stata a tratti perfetta). Oggi il suo raggio d’azione è più «saggio»: lavora di più a muro, usa il corpo per dare una linea di passaggio, esce sul lato debole per togliere riferimenti ai centrali e poi rientrare in area in seconda ondata. La freddezza dagli 11 metri resta un marchio registrato: lo si è visto con Sambenedettese e Bra nelle ultime settimane. E in un campionato dove le partite si decidono spesso su episodi, avere in campo un «gestore» di dettagli non è un lusso.