Serie C
07 Novembre 2025
La porta dell’ufficio si chiude alle spalle del collegio giudicante, il brusio si spegne, restano i numeri. E quei numeri, ancora una volta, non sorridono al Rimini. In una stagione segnata da carte bollate, deferimenti e conti da rimettere in ordine, il pomeriggio del 6 novembre 2025 aggiunge un’altra riga severa al referto: il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare - decide una nuova sottrazione alla classifica, un’ulteriore ammenda e due inibizioni a carico dei vertici societari. È un verdetto che pesa sul campo e fuori, perché va a sommarsi a una serie di provvedimenti che hanno già ridefinito, e più volte, la traiettoria del campionato biancorosso.
IL DISPOSITIVO: COSA HA DECISO IL TFN
Il cuore della decisione è netto e facilmente sintetizzabile: 1) A Valerio Perini: inibizione di 6 mesi. 2) A Sauro Cancellieri: inibizione di 4 mesi. 3) Alla Rimini FC Srl: penalizzazione di 3 punti da scontare nella stagione in corso e ammenda di €2.000. Il provvedimento, deliberato dal TFN – Sezione Disciplinare nella seduta del 6 novembre 2025 e collegato al deferimento della Procura Federale, si inserisce nel filone delle presunte violazioni di natura amministrativa già oggetto di precedenti giudizi sul club. Il verdetto è efficace e fa testo sin da subito, salvo gli eventuali gradi di impugnazione previsti dall’ordinamento sportivo.
IL RUOLO DEI SANZIONATI
Per cogliere la portata delle inibizioni, bisogna ricordare chi sono i due dirigenti coinvolti. Valerio Perini riveste la carica di amministratore unico del club, mentre Sauro Cancellieri è stato indicato come sindaco unico nelle cronache che hanno accompagnato i recenti deferimenti. Proprio un precedente atto della Procura Federale, reso noto il 7 ottobre 2025, contestava a Perini il mancato versamento di ritenute IRPEF relative alle mensilità di maggio e giugno 2025, e a Perini e Cancellieri la sottoscrizione di una dichiarazione «non veritiera» depositata presso la Co.Vi.So.C. La responsabilità della società veniva ipotizzata a titolo diretto, oggettivo e, per la recidiva, ai sensi dell’art. 18 C.G.S.. Questi elementi forniscono il contesto logico-giuridico entro cui leggere le decisioni più recenti.
I PRECEDENTI CHE HANNO SCAVATO LA CLASSIFICA
La penalizzazione odierna non è un fulmine isolato. Fin dal primo scorcio della stagione, il Rimini è stato investito da più provvedimenti: 1) Il 2 settembre 2025 il TFN ha comminato una prima, pesantissima sanzione: 11 punti di penalizzazione in classifica e ammende per €5.000 ed ulteriori importi, con inibizioni a carico di figure di vertice. Le motivazioni facevano riferimento a ritardi nei pagamenti di emolumenti, contributi INPS, ritenute IRPEF e a inadempienze sul piano informativo-contabile (budget stagionale). La notizia è stata diffusa da fonti qualificate e ripresa dai principali media sportivi. 2) Il 28 gennaio 2025 era arrivata un’altra sanzione (su un diverso filone) pari a 2 punti di penalità, successivamente confermata dalla Corte Federale d’Appello il 12 marzo 2025, a testimonianza di una continuità di procedimenti amministrativo-disciplinari che ha preceduto e poi accompagnato l’annata sportiva in corso. 3) Ad inizio ottobre 2025 il club ha incassato un ulteriore punto di penalizzazione, aggiornando ancora al ribasso la propria graduatoria nel Girone B di Serie C. Anche in questo caso, il riferimento è a violazioni amministrative in un quadro di deferimenti seriali avviati su segnalazione Co.Vi.So.C.
LA CLASSIFICA E LA CORSA SALVEZZA
Senza indulgere in toni melodrammatici, la realtà è chiara: togliere 3 punti a novembre equivale a riscrivere in corsa le gerarchie di un campionato che, per sua natura, si decide sui dettagli. Ogni sforzo sul campo viene di fatto «tassato» da un deficit iniziale che obbliga a una rincorsa lunga e mentalmente logorante. Già il precedente -1 di inizio ottobre aveva risistemato, al ribasso, il posizionamento dei biancorossi, collocandoli all’ultimo posto o nelle immediate vicinanze a seconda dei risultati maturati giornata dopo giornata; l’odierno -3 peggiora il quadro e impone una missione-salvezza che, aritmeticamente, resta possibile, ma che sportivamente presuppone un rendimento superiore alla media delle dirette concorrenti.
PROSPETTIVE PER IL RIMINI
Intorno al verdetto del 6 novembre 2025 si muove un quadro societario in fibrillazione. Da settimane si parla del possibile passaggio di proprietà del Rimini – circostanza che gli addetti ai lavori descrivono come «entrata nelle ore decisive» – e un club che sta trattando il proprio futuro societario mentre accumula penalizzazioni ha bisogno, prima di tutto, di stabilità finanziaria e gestionale per evitare che nuove scadenze amministrative trasformino la classifica in sabbie mobili. È un evidente circolo vizioso: l’instabilità alimenta le omissioni, le omissioni generano sanzioni, le sanzioni indeboliscono la competitività, e così via. Le cronache di oggi aggiungono ulteriori tasselli a questa narrazione di fragilità.