Serie C
08 Novembre 2025
SASSARI TORRES SERIE C - Marco Sanna, già centrocampista del Cagliari in Serie A, è stato promosso temporaneamente dalla Primavera rossoblù
C’è una pomeriggio di novembre in cui un uomo di 55 anni esce dagli spogliatoi dello stadio Bruno Benelli di Ravenna con la sobrietà di chi le ha viste tutte. Il suo cognome a certe latitudini è noto da sempre, il suo destino invece arriva con un leggero ritardo: Marco Sanna debutta in Serie C come allenatore dopo una vita spesa tra promozioni, retrocessioni, campi periferici e una semifinale di Coppa UEFA vissuta da centrocampista del Cagliari. Ora la panchina è quella della Torres, il club della sua città, che gli chiede di rimettere in ordine una stagione complicata e di farlo subito, perché il calendario non aspetta. L’esonero di Michele Pazienza è arrivato dopo lo 0-1 interno dell'ultima giornata con il Carpi; fiducia, urgenza e la scelta di un profilo che conosce il posto, le pressioni, la realtà. Appuntamento alle 17.30 in Emilia Romagna in casa della squadra diretta da Marco Marchionni.
UN TECNICO ATIPICO
«Tecnico atipico» perché ha una biografia in controtendenza: non arriva dai master di moda, non cavalca le narrazioni facili, non si è costruito un personaggio. È un ex mediano di posizione, con 127 presenze in Serie A e 122 in Serie B, cresciuto a Tempio, maturato nel Cagliari (dove ha totalizzato 144 presenze di campionato) e passato da Torino e Sampdoria prima di chiudere il cerchio proprio alla Torres e poi alla Nuorese. Per capire il suo presente bisogna attraversare quel passato: le notti europee del 1993-1994, l’orgoglio di una provincia che sfiora una finale continentale, le stagioni in cui il suo nome compariva tra i primi 50 per presenze nella storia rossoblù.
DA TEMPIO ALLA VETRINA DELLA SERIE A
Prima della ribalta, c’è il lavoro. Marco Sanna nasce a Sassari il 27 dicembre 1969 e inizia a Tempio: 176 presenze e 5 gol tra Serie D e C2, un apprendistato che lo forma nella concretezza e nella misura. Da lì il salto al Cagliari nel 1992, il primo impatto con la Serie A e l’evoluzione in un centrocampista capace di leggere il gioco, correre nelle pieghe della partita, dare equilibrio. Non è un protagonista da copertina, ma è il giocatore che un allenatore vuole quando l’onda sale e serve qualcuno che resti in piedi. La stagione che resta negli almanacchi è la 1993-1994: il Cagliari arriva fino alla semifinale di Coppa UEFA, battendo all’andata l’Inter per 3-2 al Sant’Elia, prima di cadere 3-0 a San Siro nel ritorno. È la cima europea della storia del club sardo e un pezzo di identità collettiva che Sanna porta ancora addosso. In quelle partite, il suo cognome compare tra i titolari e anche tra gli episodi decisivi: il rigore dell’1-0 interista a Milano nasce da un suo intervento su Bergomi, dettaglio che racconta quanto davvero fosse dentro l’epicentro della contesa.
TORINO, SAMPDORIA E IL RITORNO A CASA
Dopo le 5 annate in rossoblù, e la promozione del 1997-1998 dalla B alla A con il Cagliari, Sanna passa al Torino nel 1998-99 e centra un’altra promozione. Poi tre stagioni alla Sampdoria in Serie B, fino al richiamo della terra: dal 2002 al 2006 veste la maglia della Torres in C1 (oltre 100 presenze), prima delle due stagioni alla Nuorese e dell’ultima annata a Castelsardo. Una carriera lineare, fatta di campionati interi senza sparire dalla scena, mai meno di 15 presenze a stagione: un filo continuo tra professionismo e appartenenza insulare.
IL PASSAGGIO ALLA PANCHINA IN PROVINCIA
Se la carriera da calciatore è stata una lunga fedeltà alla funzione, quella da allenatore è un atlante di Eccellenza e Serie D: Valledoria, Tempio, Nuorese, Alghero, le prime tappe. Poi il primo approdo alla Torres nel 2015-2016 (subentro a Giuseppe Ferazzoli a novembre in Serie D), finale playoff persa con l’Olbia; nel 2018-2019 il secondo ritorno, altri cinque mesi intensi prima dell’esonero. Nel mezzo, una parentesi al Grosseto (2016) in una fase societaria turbolenta; quindi il Latte Dolce (2017), ancora Nuorese (2020-21) e l’Ossese nel 2023. Un giro largo nelle geografie sarde e toscane che forgia la sua identità di tecnico: poche dichiarazioni, tanto campo, adattamento. A giugno 2023 la Torres, nel frattempo tornata in Serie C, lo richiama per affidargli la Primavera, sancendo un ponte ideale tra prima squadra e settore giovanile.
IL CONTESTO: UNA TORRES IN CRISI
La crisi della Torres esplode in 12 giornate: 7 sconfitte, 0-1 fatale con il Carpi, penultimo posto con 7 punti. La società decide: via Michele Pazienza, via anche il vice Antonio La Porta e il preparatore Leandro Zoila, in attesa di un nuovo corso la guida passa a Sanna. È una scelta fredda, quasi inevitabile nei numeri, ma non priva di umanità. Per Sanna, l’opportunità è tanto grande quanto scomoda: il debutto «vero tra i professionisti, a 55 anni, con la responsabilità di raddrizzare la rotta e di farlo senza perdere il contatto con il gruppo Primavera. È la sua terza volta «da grande» alla Torres, ma la prima in Serie C: un traguardo tardivo che racconta il calcio come maratona, non come sprint. Il debutto sarà di fuoco, sabato 8 alle 17.30, in casa dell'ambizioso e competitivo Ravenna.