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Eccellenza

Segnò una doppietta che fece perdere alla Juventus lo Scudetto, l'ex attaccante torna in Italia e riparte dai Dilettanti

Un nome, una geografia e una scommessa: l’ex giocatore curiosamente allenerà la squadra della città che porta il suo cognome

KAMARAT ECCELLENZA - FABRIZIO CAMMARATA

KAMARAT ECCELLENZA - Fabrizio Cammarata torna in Italia e per la prima volta allenerà nella sua regione d'origine

All’ingresso della sala conferenze, uno striscione biancoazzurro recita: «Benvenuto Mister». Un applauso lungo, occhi puntati sul sorriso di chi torna a casa con un bagaglio pieno di chilometri e appunti. Il destino, stavolta, ha scelto la via più narrativa: il nuovo allenatore del Kamarat si chiama Fabrizio Cammarata. Sembra una trovata di marketing, è invece il punto d’incontro tra una comunità, una squadra e un tecnico che, dopo aver attraversato mezza Europa e mezzo mondo, si rimette in gioco nella sua Sicilia. L’annuncio è arrivato in conferenza stampa il 6 novembre 2025, alla presenza della dirigenza e di un pubblico che non ha più voglia di accontentarsi. Prende il posto del dimissionario Accursio Sclafani.

IDENTIKIT DI CAMMARATA
Nato a Caltanissetta il 30 agosto 1975, Cammarata cresce nel settore giovanile della Juventus e poi si afferma tra Serie A e Serie B con maglie pesanti: Verona, Cagliari, Torino, Pescara, Parma. Attaccante d’area con senso del gol e mestiere, somma in carriera circa 400 presenze tra i Professionisti e un bottino che resta nei taccuini degli appassionati. Finita l’esperienza da calciatore, si forma da tecnico tra Italia ed estero: prime panchine a Sulmona e nel vivaio del Pescara, passaggi di crescita in ambienti anche «non convenzionali» come l’Akhmat Grozny in Russia, la Dinamo Tirana e l’Apolonia Fier in Albania, fino all’avventura di respiro internazionale con Melbourne Victory come vice allenatore e al ruolo di guida dell’Al-Nasr Under 21 a Dubai, con un’interim anche in prima squadra. Un curriculum che racconta adattabilità, gestione dei gruppi e conoscenza di scenari tattici diversi. Oggi ritorna in Italia, e per la prima volta si siede in panchina nella sua Sicilia.

AL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO
Il Kamarat ha appena ripreso posto in Eccellenza: la scalata è stata ufficializzata il 4 maggio 2025 con un netto 4-0 al Montelepre nella finalissima dei play-off regionali. Una giornata che ha riacceso un intero territorio: oltre 400 tifosi hanno seguito la squadra in trasferta, confermando la forza del legame comunitario. Non è un dettaglio: una piazza che spinge può trasformare una scommessa in progetto. E il progetto oggi ha il volto di Cammarata. Sul piano strutturale, la società ha lavorato per mettere il tecnico nelle migliori condizioni. Lo «storico» Comunale Vito Di Marco è stato rimesso a nuovo nel 2024, dopo un fermo per adeguamenti di sicurezza e un restyling che lo ha vestito dei colori biancoazzurri. Un segnale di investimento sul medio periodo, condiviso dalle istituzioni locali.

IL CONTESTO: UN ECCELLENZA IMPEGNATIVA
Il Comitato Regionale Sicilia ha ufficializzato ad agosto i gironi dell’Eccellenza 2025-2026: il Kamarat 1972 è nel Girone A, con sfide ruvide e trasferte storicamente impegnative. Sedici squadre, equilibri sottili, margini d’errore minimi. Qui contano i dettagli: preparazione, letture in corsa, gestione delle energie. Qui servono idee chiare. Il Kamarat negli ultimi mesi ha tracciato un percorso che va oltre la prima squadra. La collaborazione con l’Academy Football Club, realtà giovanile con oltre 140 tesserati e partnership con FC Südtirol, è un tassello di un mosaico che guarda al futuro. Per un tecnico che ha costruito parte della sua reputazione nel lavoro coi giovani (vedi Pescara e contesti esteri), la prospettiva di avere un bacino formativo strutturato è più che un dettaglio: è la materia su cui modellare un’identità sostenibile.

lL FILO DELLA MEMORIA
Le esperienze da calciatore non si trasferiscono automaticamente in panchina. Eppure ci sono schegge utili. Con Verona e Cagliari, Cammarata ha vissuto la tensione delle partite «che contano» in massima serie, non a caso una sua doppietta in gialloblù alla Juventus il 30 aprile 2000 segnò il primo passo falso nella corsa Scudetto bianconera, conclusa poi con la vittoria della Lazio. Con Pescara e Torino ha toccato la dimensione della Serie B, spesso più tattica e sporca; un passaggio alla Parma «europea», anche se breve, significa convivere con standard elevati. Questa memoria professionale, saper riconoscere i momenti, percepire gli umori, gestire la pressione, può alimentare la leadership quotidiana su un gruppo che arriva da una promozione e vuole restare aggrappato alla categoria.

LO STADIO, LA GENTE, I RITUALI DELLA DOMENICA
Chi conosce il calcio di provincia sa quanto pesino le coordinate non scritte: il bar che parla di formazioni dal lunedì, i ragazzini che chiedono l’autografo al difensore che «li ha fatti innamorare» con una scivolata pulita, i 93 minuti che scorrono più lenti quando il vento gira. Il Vito Di Marco rinnovato non è solo un impianto: è la casa dove il Kamarat deve costruire un tesoretto di punti, ma anche la fucina di quell’energia che spesso fa la differenza tra un pareggio in apnea e una vittoria sporca. E qui la mano di Cammarata può essere doppia: preparazione tecnica e cura del racconto settimanale, perché anche la narrativa interna a un gruppo incide sui dettagli. Il resto, come sempre, lo scriveranno il campo e i dettagli.

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