Cinque vittorie consecutive, quindici punti in cinque partite, miglior attacco del campionato con 18 gol in sette gare e una striscia di imbattibilità che racconta più di mille statistiche: è questa l’Atalanta dei record, la squadra di Esposito, capace di unire talento, intensità e una fame che non si sazia mai. Al cospetto di un Mantova coraggioso, la Dea soffre, reagisce e colpisce nei momenti decisivi, imponendosi per 2-1 grazie alle firme di Montalbano e Bellei, conquistando così anche il primo posto in classifica. L’ultima tessera mancante di un mosaico che oggi brilla di luce propria.
COLPI, PALI E RISPOSTE DA GRANDE SQUADRA
L’avvio è di quelli da grande squadra: bastano appena 8 minuti a Stefano Montalbano, ex Inter, per lasciare il segno. La sua punizione, precisa e velenosa, sblocca subito il match, mettendo in discesa la gara per la Dea. Ma chi si aspetta una partita semplice, si sbaglia di grosso. Il Mantova non resta a guardare e, con ordine e personalità, mette in difficoltà la retroguardia bergamasca. I pali colpiti da Damioli e Bellei gridano vendetta, mentre i virgiliani pungono in contropiede fino al colpo del pareggio: Bottardi, il baby fenomeno mantovano, approfitta di un errore difensivo, brucia Turla in velocità e supera Magoni con un delizioso scavetto. È il 1-1 a quattro minuti dall’intervallo. Ma la risposta dell’Atalanta arriva con la forza delle grandi: su corner di Damioli, Bellei sigla il 2-1, restituendo subito certezze e vantaggio ai nerazzurri.
SOLIDITÀ E PRIMATO MERITATO
Nel secondo tempo, l’Atalanta non si accontenta ma dimostra maturità e gestione. I cambi di Esposito danno nuova linfa, e la squadra controlla con intelligenza ogni tentativo del Mantova di rientrare in partita. I subentrati blindano il risultato, la difesa non concede nulla e il centrocampo continua a macinare gioco e pressing. Quando l’arbitro fischia la fine, il tabellone recita Atalanta 2, Mantova 1, e con questi tre punti la Dea si prende il primato in classifica, completando un percorso quasi impeccabile. Una macchina che non conosce pause, un gruppo che cresce partita dopo partita, e un sogno che — giornata dopo giornata — diventa sempre più reale.
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