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Serie B

Ha talento e il suo club lo blinda fino al 2029 dimostrando astuzia, il portiere del futuro cresce nel mito di Buffon

Per l'estremo difensore classe 2004 primo campionato da titolare in serie cadetta, dietro una firma c'è il progetto della società

FROSINONE SERIE B - LORENZO PALMISANI

FROSINONE SERIE B - Lorenzo Palmisani, portiere classe 2004, nel campionato in corso conta 12 presenze agli ordini del tecnico Massimiliano Alvini

È tardo pomeriggio di un lunedì di novembre, la luce scivola sullo «Stirpe» e un ragazzo di Alatri rientra negli spogliatoi col sorriso discreto di chi ha appena consolidato il proprio posto nel mondo. La stretta di mano, la foto di rito, il post sui social del club. Poi la frase che pesa come un macigno e, allo stesso tempo, libera: «Fino al 30 giugno 2029». Il Frosinone mette il timbro su un quinquennio con Lorenzo Palmisani, portiere classe 2004, e trasforma un rinnovo in dichiarazione di metodo: investire sui migliori prodotti «di casa», senza fretta ma senza esitare. Una scelta semplice da raccontare, meno da praticare. Eppure qui, oggi, si fa.

DAL VIVAIO ALLA PRIMA SQUADRA: UNA TRAIETTORIA DEFINITA DAL LAVORO
Il percorso di Palmisani in gialloazzurro è di quelli che piacciono alle persone di calcio: lineare, coerente, costruito. Cresce nel settore giovanile del Frosinone, affina fondamentali e personalità nei campionati Primavera, entra stabilmente nel radar delle Nazionali giovanili e conosce la prima dose di «mondo vero» attraverso le esperienze lontano da casa. Nel gennaio 2024 rientra anzitempo dal prestito all’Olbia per essere aggregato alla prima squadra, segnale di una fiducia tecnica che il club non nasconde. Poi, nell’estate successiva, la parentesi alla Lucchese in Serie C, 19 partite di campionato per sporcarsi i guanti e guadagnare minuti che contano, prima del rientro a Frosinone nel mercato di gennaio 2025. Una trafila senza scorciatoie.

IL PRESENTE, MINUTI VERI E PRIME RISPOSTE
La stagione 2025-2026 ha cambiato il suo status: da «prospetto interessante» a portiere che gioca, incide e migliora. Le cifre più aggiornate convergono: oltre 10 presenze complessive, più di 900 minuti ufficiali, alcune gare chiave con porta inviolata e una traiettoria di rendimento in crescita. Non sono numeri che abbagliano, sono numeri che costruiscono. Dentro c’è un esordio in Serie B senza gol subiti, ci sono uscite alte più sicure, letture da affinare con i piedi ma progressi visibili, e c’è soprattutto l’impressione di un ragazzo che impara in fretta.

UN CONTRATTO LUNGO PER UN'IDEA PRECISA
Rinnovare fino al 2029 non è solo una formula. È un orizzonte. Per il Frosinone significa blindare un asset tecnico con margini di plusvalenza sportiva ed economica. Per Palmisani vuol dire stabilità, un contesto che conosce e che lo conosce, e la possibilità di crescere con la giusta gerarchia e senza salti nel buio. Per l’ambiente, infine, è un segnale culturale: la società scommette su un calciatore cresciuto nel vivaio e, con lui, difende una visione in cui il merito della settimana decide la domenica, indipendentemente dall’anagrafe.

IL PROFILO: RADICI CIOCIARE E UN MODELLO DICHIARATO
Nato il 12 giugno 2004 ad Alatri, Palmisani è il classico talento «di territorio» che diventa specchio del club. In tanti, in provincia, lo definiscono da anni un profilo destinato a sbocciare: istinto, reattività, un buon colpo d’occhio sulle palle alte e una rapidità nel leggere la profondità che si è affinata stagione dopo stagione. In gioventù ha indicato più volte nel mito di Gianluigi Buffon il proprio riferimento, non tanto per somiglianza tecnica, quanto per mentalità e longevità dell’esempio. La sua non è una scalata lampo: è una salita graduale, pezzo dopo pezzo, fino a bussare con convinzione alle porte della prima squadra.

DALL'UNDER 19 AL GIRO DELL'UNDER 21
Il rapporto con la maglia azzurra è cominciato presto: convocazioni con l’Under 19, la fase élite e poi la chiamata per l’Europeo 2023 a Malta, chiuso dall’Italia con il titolo di campione d’Europa. Palmisani era tra i portieri scelti da Alberto Bollini, esperienza che resta una tappa formativa essenziale. Nel 2025 è arrivata anche la convocazione in Under 21, un altro segnale che lo sviluppo del ragazzo è osservato con attenzione anche dai selezionatori federali. L’azzurro, insomma, non è un miraggio: è un tassello del suo presente. L’obiettivo nel breve è la continuità: più partite, più situazioni, più letture. Intanto c’è un orizzonte scritto nero su bianco: 30 giugno 2029. Per un ragazzo di Alatri cresciuto a due passi dallo «Stirpe», è molto più di una data. È una promessa da mantenere, domenica dopo domenica.

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