Serie C
13 Novembre 2025
SIRACUSA SERIE C - Jacopo Frosali, centrocampista classe 2006, nella scorsa stagione 26 presenze e 7 gol con la Primavera 2 del Pisa
La scena è questa: il cronometro del «Nicola De Simone» sfiora il termine, il tabellone segna 3-1 e il boato si è appena placato dopo la stoccata di Cancellieri al 96’. Ma per un istante, tra la corsa verso la curva e l’abbraccio collettivo, lo sguardo cade su un volto nuovo. È quello di Jacopo Frosali, classe 2006, che ha varcato la linea laterale all’89’, quando la partita era ancora sospesa tra paura e liberazione. Un ingresso breve, come tutte le prime volte, ma di quelli che si incidono nella memoria. Perché nel calcio i tempi di gioco non coincidono con quelli dell’anagrafe: basta un tocco, la posizione giusta, la lettura di una situazione calda per sentirsi dentro, finalmente, al calcio dei grandi.
IL CONTESTO: UNA PARTITA CHE VALE NON SOLO 3 PUNTI
Domenica 9 novembre 2025, Siracusa-Latina non era una partita qualunque. Gli aretusei arrivavano all’appuntamento in fondo alla classifica del Girone C di Serie C, con una stagione fin lì in apnea, ma con segnali di risveglio. Proprio per questo il 3-1 finale ha un peso specifico superiore: è una vittoria che mette ossigeno in classifica, rilancia l’ambiente e, soprattutto, consegna un pezzo di futuro in campo, con l’innesto di un 19enne che ha la postura da centrocampista vero. La gara, nelle sue scansioni, racconta di un vantaggio immediato (firmato da Zanini dopo meno di 60 secondi), del raddoppio su rigore di Vittorio Parigini all’80’ e del brivido generato dal 2-1 di Di Giovannantonio al 91’. Poi, nel momento in cui si teme la beffa, l’affondo risolutivo di Cancellieri al 96’ chiude la pratica. Un film in quattro atti dove ogni dettaglio conta, compresi i cambi nel finale, tra cui l’ingresso di Frosali.
ESORDIO TRA I PROFESSIONISTI: MINUTI CHE CONTANO
Nei registri del match la scritta è asciutta: «89’ Limonelli esce, entra Frosali». Dentro c’è molto di più. C’è un allenatore, Marco Turati, che decide consapevolmente di dare una finestra di campo a un ragazzo che ha studiato da mezz’ala e da mediano e che conosce l’arte discreta dei tempi di gioco. C’è una squadra che in quel frangente non deve soltanto difendere l’inerzia: deve anche continuare a pensare, leggere gli spazi, non farsi inghiottire dal panico. E c’è un 18enne che ha il compito più difficile: essere semplice e pulito. Da bordo campo si percepisce l’essenziale: nei pochi palloni toccati, Frosali sceglie la soluzione a due tocchi, orienta il corpo per aprire il campo, si allinea all’idea di gestione dell’ultimo tratto di gara. La rete del 3-1, stando alle cronache, nasce da un’iniziativa personale di Cancellieri, ma la partecipazione del giovane centrocampista alla fase di uscita e di riassestamento della squadra nel recupero dice molto della fiducia accordata. Non è un assist sui tabellini; è, più semplicemente, l’ingresso nel ritmo emotivo di una squadra che deve chiudere una partita chiave. E per un neoprofessionista questo vale quasi quanto una giocata risolutiva.
FROSALI: ORIGINI, IDENTIKIT E PERCORSO
1) Jacopo Frosali, nato il 29 settembre 2006 a Livorno, alto circa 1,91 m, piede destro. 2) Ruolo: centrocampista con vocazione da mediano moderno, incline a coprire linee di passaggio e a distribuire con semplicità. 3) Trasferimento: in prestito al Siracusa Calcio 1924 dal Pisa Sporting Club nell’estate 2025. 4) Contratto: il prestito copre la stagione 2025-26, con l’obiettivo dichiarato, implicito nel progetto tecnico, di farlo crescere nel professionismo. Il suo è un profilo italiano, lineare, con un passato tra i settori giovanili toscani e il consolidamento nella filiera del Pisa, da cui arriva l’investitura professionale. I dati fisici raccontano di un giocatore con statura e leve per la duel-ability a centrocampo, ma anche di una struttura che impone un percorso di adattamento ai ritmi della Serie C: leggere il gioco, essere rapido nella testa, muovere il pallone senza ridondanze. È quel tipo di centrocampista «spugna» che assorbe principi e li restituisce con ordine.
L'ESORDIO: UN PASSAGGIO SIGNIFICATIVO
Il «Nicola De Simone» è uno stadio che amplifica le emozioni. Quando Frosali entra, la partita è in una zona grigia: il Latina ha appena accorciato e l’aria è tagliata dal dubbio. In questi frangenti l’allenatore può scegliere di «congelare» i cambi o, al contrario, di ribadire un’idea: rimanere corti, inserire energie fresche, aggiungere un giocatore che sappia portare un primo controllo pulito. Sceglie la seconda. E in quella scelta c’è un messaggio alla squadra e al ragazzo: «Sei pronto». L’ingresso di un classe 2006 nella foga del recupero non è soltanto «minutaggio». È un atto di fiducia e, per il giocatore, un test di maturità: farsi trovare nella posizione giusta, respirare con la squadra, allineare la frequenza dei passi a quella dei compagni più esperti. In fondo, la vera differenza tra settore giovanile e professionismo sta in un concetto chiave: la capacità di essere affidabile quando il risultato brucia.
COSA RESTA AL NETTO DELL'EMOZIONE
Resta un dato oggettivo: debutto tra i professionisti in Siracusa-Latina 3-1 il 9 novembre 2025, ingresso all’89’. Resta la paternità della rete del 3-1 a Cancellieri, frutto di un’affondo personale. Resta l’immagine di Frosali che, chiamato dentro all’ultimo giro d’orologio, decide con naturalezza di fare le cose semplici. E resta il contorno più importante: l’utilità di quei minuti per il futuro. Chi conosce la Serie C sa che non è un campionato che perdona: insegna, a volte picchia, impone crescita anche quando non lo vorresti. Vederci dentro un classe 2006 nei minuti più sensibili di una partita che devi vincere dice tutto del cammino che il Siracusa vuole percorrere. E dice molto di Jacopo Frosali, che non ha rubato la scena, non ha cercato l’acuto, ma si è messo nella corrente giusta. E quando, al prossimo giro, la lavagnetta luminosa si accenderà prima, sarà il segnale che la storia ha già messo la seconda.