Serie C
13 Novembre 2025
Foto instagram @kevinmeola
Allo Stadio del Conero, un passaggio tra le linee accende il pomeriggio: è il minuto che non ti aspetti, la giocata semplice e verticale, la palla che taglia fuori due avversari e spalanca il campo al compagno. L’assist è di Kevin Meola, classe 2007, trequartista dell’Ancona. Niente piroette, niente effetti speciali: controllo, testa alta, scelta giusta. È il genere di dettaglio che i taccuini degli osservatori sottolineano in stampatello. Ed è proprio da dettagli così che nasce la notizia: la Juventus Next Gen ha messo nel mirino il ragazzo, valutandone un inserimento nella propria “seconda squadra” in Serie C.
L’identikit è chiaro. Kevin Meola è un 18enne alto 1,87 metri, ruolo naturale da trequartista, utilizzabile anche da seconda punta o mezzala offensiva. È cresciuto nel vivaio del Frosinone, ha completato un passaggio formativo al Roma City in Serie D e, nell’estate 2025, ha firmato con l’Ancona rifondata e iscritta in sovrannumero al Girone F. Dati alla mano, fin qui ha collezionato in campionato 11 presenze da titolare con i dorici, con 1 assist; includendo la coppa, le uscite stagionali diventano 12, sempre con 1 assist all’attivo. Numeri essenziali, ma coerenti con il ruolo e soprattutto con la continuità che un 2007 sta trovando nel calcio dei grandi.
A sostegno del profilo, c’è la continuità fisica e la capacità di occupare zone diverse della trequarti. Non parliamo di un finalizzatore puro, bensì di un giocatore portato a collegare i reparti, a ricevere tra le linee, a cercare lo scarico in verticale o la rifinitura sul corto. È proprio quel tipo di intelligenza posizionale e di “lettura pulita” della giocata che la Juventus Next Gen predilige quando pesca in Serie D: fisico già spendibile, margine di crescita tecnico e, soprattutto, un bagaglio di scelte corrette in tempi rapidi.
Per contestualizzare il suo percorso, conviene ricordare che l’Ancona version 2024-2025 è una realtà nuova: la città e i suoi tifosi hanno dovuto ripartire dopo l’esclusione dalla Serie C per questioni amministrative. La società è stata rifondata e inserita in Serie D, Girone F, con l’obiettivo di risalire puntando su un mix di giocatori d’esperienza e under. Proprio dentro questo scenario si inserisce l’investitura di Meola, che il club marchigiano ha ufficializzato insieme ad altri innesti, con la prospettiva di affidargli lo “slot” under sulla trequarti.
Lo step competitivo non è banale: in Serie D si corre, si duella, si imparano i tempi del contatto e la gestione degli spazi “sporchi”. Mettere in fila 11 gare da titolare a 18 anni significa già reggere il confronto fisico e mentale, requisito imprescindibile per ambire al successivo salto in Serie C.
Alla guida della Next Gen siede Massimo Brambilla, tecnico che ha fatto della cura del dettaglio una cifra riconoscibile. Dopo il rientro in bianconero del 12 novembre 2024, il club ha puntellato il progetto confermandolo e poi estendendone l’accordo fino al 2027: segnale di una linea tecnica chiara, che valorizza profili duttili e “pensanti”. Nel 4-3-3 e nel 3-4-2-1 utilizzati in questi mesi, la figura del trequartista/rifinitore tra le linee ha un peso specifico importante, soprattutto se associata a gamba, pressione e lettura del pressing: caratteristiche in cui un ragazzo come Meola può crescere rapidamente. La Next Gen negli anni ha mostrato di saper inserire gradualmente under provenienti dalla Primavera, dai campionati esteri o dalle serie inferiori italiane. L’idea, esplicitata più volte dai dirigenti dell’area, è creare giocatori da Juve e non semplici comprimari: la seconda squadra diventa così una piattaforma per testare, accelerare e, quando serve, correggere. In quest’ottica, la candidatura di Meola ha senso: età, minutaggio reale, capacità di rifinitura e una buona dimensione fisica sono mattoni su cui lavorare.
Negli ultimi anni la Juventus ha visto salire dalla Next Gen alla Prima Squadra diversi profili, e altri si sono valorizzati generando risorse con cessioni importanti. L’idea non è “comprare per comprare”, ma sviluppare valore tecnico e, se del caso, anche valore economico. I dati ufficiali del club raccontano di decine di esordi in Prima Squadra e di minuti via via più “pesanti” in Serie A per i prodotti del progetto. Un contesto ideale per chi, come Meola, offre un mix tra potenziale e immediata spendibilità nel professionismo.