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Serie B

Giocava nei Dilettanti, si è trovato a debuttare in Serie B davanti a 30mila persone: la favola del difensore

Il classe 2004 ha rivissuto le sensazioni della sua carriera in un incontro con gli studenti di un istituto superiore cittadino

REGGIANA SERIE B - SIMONE BONETTI

REGGIANA SERIE B - Simone Bonetti, difensore esterno classe 2004, in stagione conta 10 presenze in Serie B con la maglia della Reggiana

L’emozione del primo grande palcoscenico rimane impressa per sempre. Per Simone Bonetti, difensore della Reggiana classe 2004, quel momento è arrivato il 23 agosto allo stadio Renzo Barbera di Palermo, davanti a 35mila spettatori. La gara, terminata 2-1 per i rosanero, ha segnato il suo esordio tra i Professionisti in Serie B: un ricordo che il giovane calciatore definisce senza esitazioni «la gioia più grande della mia vita». Parlando agli studenti dell’istituto superiore Zanelli Secchi, nell’ambito di un percorso dedicato al giornalismo, Bonetti ha rivissuto quelle sensazioni, sottolineando il netto contrasto con il contesto in cui era abituato a giocare. Il suo percorso negli ultimi anni si era sviluppato in Serie D nel Lentigione, e non aveva mai affrontato pubblici superiori al migliaio di persone.

DALLE ORIGINI A CAMPAGNOLA AL SETTORE GIOVANILE GRANATA
Durante l’incontro, il difensore ha ripercorso le tappe principali della sua formazione, cominciata nella squadra del suo paese, Campagnola. In questo percorso ha avuto un ruolo essenziale la famiglia, che, come ha sottolineato, lo ha sempre sostenuto lasciandogli piena libertà nelle scelte, senza pressioni. Il passaggio alla Reggiana è avvenuto in modo inatteso, alla fine della quinta elementare. Un salto che ha comportato sacrifici importanti: «Ero fuori tutto il giorno per allenarmi e quando tornavo dovevo studiare. Non è stato semplice», ha ammesso. Una routine impegnativa, che lo ha costretto a rinunciare a molto tempo libero tipico della sua età.

STUDIO E CALCIO: UNA SCELTA RESPONSABILE
Bonetti non si limita al campo: parallelamente alla carriera sportiva sta portando avanti anche gli studi universitari. Una decisione maturata con lucidità, consapevole della durata limitata della carriera di un atleta. «Il calcio può durare 15-20 anni, per questo è importante avere un’alternativa», ha spiegato ai ragazzi, invitandoli a costruire il proprio futuro con visione e responsabilità. 

L'ARRIVO IN SERIE B E GLI OSTACOLI DA SUPERARE
L’approdo in prima squadra tra i Professionisti è stato sorprendente anche per lui, per anni protagonista in Serie D: «Non mi aspettavo la chiamata della Reggiana in Serie B, ma ho sempre dato il massimo», ha detto, evidenziando come la professionalità e la costanza nelle categorie inferiori siano state decisive. Non sono mancati i momenti di difficoltà. Alla domanda se avesse mai pensato di mollare, Bonetti ha risposto con sincerità: «In alcuni periodi non è stato facile». Il passaggio precoce nel settore giovanile granata e l'impegnativa gestione del tempo hanno rappresentato sfide reali, superate grazie a determinazione e disciplina. In prima squadra ora è stato schierato già 10 volte in cadetteria dal tecnico Davide Dionigi.

UN ESEMPIO PER I GIOVANI
L’incontro allo Zanelli Secchi ha permesso agli studenti di avvicinarsi al mondo del calcio professionistico attraverso una testimonianza concreta e autentica. La storia di Bonetti mostra quanto talento, sacrificio, equilibrio e sostegno siano ingredienti fondamentali per emergere. E che, soprattutto, il tempo per fare strada ci sia sempre. La sua maturità, dimostrata nell’investire sia nello sport sia nella formazione, rappresenta un esempio significativo per tutti i giovani che sognano una carriera nel calcio: un invito a non affidarsi a un solo percorso, ma a costruire il proprio futuro con impegno e consapevolezza.

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