Serie C
13 Novembre 2025
Una domenica di derby ridotta al silenzio delle attese davanti alla tv o alla radio. L’immagine è questa: i tornelli del «Gino Corioni» che scorrono per una platea quasi monocolore, fatta soltanto di residenti di Ospitaletto (circa 15mila), mentre la grande massa del tifo di città e provincia resta a casa. Una stretta che non si vede spesso, soprattutto in un territorio dove il calcio è identità collettiva, ma che questa volta il sistema della sicurezza a quanto pare ha ritenuto necessaria. Si parte dagli incidenti del 2 novembre attorno al «Nereo Rocco» di Trieste. È qui che va cercata la radice del provvedimento firmato dal Prefetto di Brescia, Andrea Polichetti, alla vigilia di una partita che, da festa di Serie C, si è trasformata in cartina di tornasole del rapporto, sempre difficile, tra passione sportiva e ordine pubblico. In particolare modo di questi ultimi tempi, quando i divieti per i tifosi ormai non si contano più giornata dopo giornata.
COSA PREVEDE IL PROVVEDIMENTO
Il comunicato della Prefettura, diramato nel pomeriggio di mercoledì 12 novembre 2025 alle 17.32, ha chiarito i confini della misura: per il derby «Ospitaletto-Union Brescia», in calendario domenica 16 novembre allo stadio «Gino Corioni», è disposto il divieto di vendita dei biglietti a tutti i residenti nella Provincia di Brescia, fatta eccezione per i residenti nel Comune di Ospitaletto. Una scelta «assunta in accordo con le risultanze istruttorie del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive e sentito il Questore di Brescia», con l’obiettivo di «prevenire possibili ripercussioni sulla sicurezza e sull’ordine pubblico». La motivazione è esplicita: i recenti scontri che hanno coinvolto la tifoseria dell’Union Brescia nella trasferta a Trieste. Il punto è stato decisivo anche perché nelle ore precedenti era circolata un’ipotesi più soft, lo stop ai soli residenti nel Comune di Brescia, emersa in un primo passaggio tecnico. Quella linea, però, è stata superata da una stretta assai più ampia, definita nelle ultime riunioni e formalizzata dalla Prefettura. Un vero e proprio «colpo di scena» amministrativo maturato nelle ultime 24 ore.
LA SEQUENZA CHE PORTA AL «NO»
1) Il 2 novembre 2025 a Trieste, nelle aree attorno allo stadio Nereo Rocco, si sono verificati tafferugli tra gruppi di tifosi bresciani e giuliani, con alcuni feriti non gravi e auto danneggiate. La Polizia è intervenuta per separare i gruppi; sarebbero stati sequestrati bastoni e altri oggetti atti a offendere, con fermi e arresti tra le parti. Quell’episodio è la cornice che incornicia tutte le successive determinazioni. 2) Nella settimana successiva, sul fronte cittadino, il Prefetto Polichetti ha già bloccato la trasferta dei tifosi ospiti nella gara di basket tra Germani Brescia e Trieste del 9 novembre, citando esplicitamente la «commistione» tra frange ultras del calcio e del basket. È un precedente ravvicinato che segnala la soglia di attenzione molto alta dopo Trieste. 3) In vista del derby, il GOS (Gruppo Operativo Sicurezza) ha valutato più scenari, fino all’odierna decisione del Broletto che vieta i biglietti a tutta la provincia, con l’unica deroga per Ospitaletto. Una scelta ribadita con fermezza nel comunicato serale della Prefettura.
IL PARADOSSO DI UN IMPIANTO RINNOVATO CHE SI APRE AL 50%
La rigidità del provvedimento stride con la cornice che avrebbe dovuto accompagnare il derby: Ospitaletto ha appena «riportato a casa”» il calcio di Serie C con il ritorno al “Gino Corioni”, riqualificato e adeguato agli standard della categoria. L’impianto oggi è omologato per circa 1.600 posti (circa 1.000 in tribuna e 600 in curva) e ha avviato le procedure per l’abilitazione di ulteriori 1.300 posti in gradinata, per una capienza obiettivo di 2.900. Un investimento complessivo nell’ordine dei 600.000 euro, sostenuto anche dal Comune con un contributo intorno a 265.000 euro (di cui 200.000 spalmati in dieci anni). Un progetto che la Lega Pro ha salutato nei giorni scorsi, con visita istituzionale del presidente Matteo Marani e della Regione Lombardia. Tutto pronto, insomma, per accogliere una grande giornata, ma la sicurezza viene prima: domenica l’accesso resterà circoscritto alla sola comunità ospitalettese.
LE REAZIONI, TANTA DELUSIONE
Nelle ore seguite alla comunicazione, l’Union Brescia ha definito la misura «una decisione che priva il calcio bresciano di una giornata di sport e di festaper l’intera provincia», mantenendo toni istituzionali e rimarcando come la disposizione sia sopraggiunta dopo un primo orientamento del GOS più permissivo. Allo stesso tempo, dal mondo del tifo organizzato sono arrivati commenti duri: la Curva Nord ha bollato come «assurda» l’ipotesi (poi superata) di escludere i residenti della sola città, annunciando l’assenza a Ospitaletto. Il quadro si è però ulteriormente irrigidito con il blocco esteso a tutta la provincia.
OSPITALETTO «SCONCERTATO»
Anche i padroni di casa, tornati tra i Professionisti dopo quasi 3 decenni non hanno mancato di far sentire la loro posizione: «L'A.C. Ospitaletto Franciacorta esprime il proprio sconcerto per la decisione assunta dalla Prefettura di Brescia in ordine all’odierno provvedimento prefettizio che, per ragioni non certo imputabili né alla società né ai suoi sostenitori, subirà un danno economico e persino reputazionale rilevante e non giustificato. La società A.C. Ospitaletto Franciacorta ha chiesto un urgente incontro al Prefetto per esaminare la situazione che si è determinata ed anche per avere adeguate garanzie sulla sicurezza nella zona dello stadio Gino Corioni. Per quanto riguarda i residenti a Ospitaletto, la società si attiverà per favorire la massima partecipazione con iniziative che saranno diffuse a breve» è il comunicato della società del presidente Giuseppe Taini. E quello che poteva essere tranquillamente uno splendido derby dell'amicizia (finora si era giocato solo in Coppa, mai in campionato) nella realtà dei fatti corre il rischio di diventare una partita come le altre.