Serie C
13 Novembre 2025
JUVENTUS SERIE C - Abdou Serigne Deme, attaccante classe 2005, in questa prima parte di campionato ha collezionato 13 presenze e 3 reti
Una sera d’agosto, amichevole estiva: maglia bianconera addosso, corsa in profondità, «ciak» sul primo gol. Poi il ritorno nei tunnel di Serie C, tra campi veri e marcature addosso. È in quel contrasto, leggero d’estate, duro d’autunno, che va cercato il senso del rinnovo di Serigne Deme. Il classe 2005, arrivato a Torino a gennaio, ha appena messo la firma che lo legherà alla Juventus Next Gen fino al 30 giugno 2028. Un orizzonte lungo per un attaccante che in meno di 10 mesi ha scalato gerarchie, accumulato minuti e convertito potenzialità in dati concreti. La comunicazione ufficiale della Juventus ha fissato il perimetro: dall’arrivo a oggi, 18 presenze e 3 gol complessivi in bianconero. Non numeri roboanti, ma segnali di crescita che spiegano perché il Club abbia scelto la strada del medio periodo.
UN RINNOVO CHE SA DI FUTURO
Il prolungamento al 2028 è più di una clausola temporale: è il tassello coerente di un percorso. Da quando il progetto seconde squadre ha preso forma, la Juventus utilizza la Next Gen come cerniera tra settore giovanile e professionismo. Rinnovare oggi un 20enne come Deme, prelevato nello scorso mercato invernale dal Sasso Marconi di Serie D, significa investirci dentro il contesto giusto: staff stabile, minutaggio in Serie C, ritorno allo Stadio «Giuseppe Moccagatta» di Alessandria come casa delle partite interne, un impianto che storicamente accompagna la crescita dei giovani bianconeri.
IL CARRIERA DI SERIGNE DEME
Nato in Senegal il 4 febbraio 2005, Serigne Abdou Lahat Deme è cresciuto calcisticamente in Italia, con formazione nel vivaio della SPAL e tappe utili a temprare il fisico e i fondamentali nel calcio dei grandi: Serie D con Victor San Marino e soprattutto con il Sasso Marconi, dove nella prima parte della stagione 2024-2025 aveva messo insieme 5 gol in 15 presenze. È questo rendimento, insieme alle tracce lasciate in Primavera con la SPAL, a spingerlo nella mappa degli osservatori bianconeri fino alla chiamata della Juventus Next Gen. All’esordio tra i professionisti con la SPAL (una presenza in Serie C) ha aggiunto minuti «duri» utili a capire ritmi, duelli e letture della categoria. Il successivo salto in bianconero gli ha permesso di trasformare la duttilità in un punto di forza: non soltanto punta centrale, ma anche esterno sinistro in un tridente, con attacchi alla profondità e cambi di direzione rapidi sul primo controllo. È questa la grammatica di Deme: gamba, attitudine al contatto, campo aperto.
IL PROFILO TECNICO-TATTICO: JOLLY CON PROPENSIONI CHIARE
La Juventus lo ha presentato come un “jolly d’attacco”. Tradotto: può partire da sinistra per rientrare sul destro, oppure occupare il corridoio centrale per liberare il taglio alle spalle della linea. Nei bianconeri ha alternato questi compiti con una propensione marcata a “sporcare” le linee di passaggio avversarie in pressing e a correre in campo aperto dopo recupero palla. È un attaccante che ragiona per strappi: accelerazione, allungo, attacco della profondità. Nel dettaglio: 1) Primo controllo orientato in avanti, con ricerca immediata della verticalità. 2) Struttura fisica già competitiva per la Serie C, ma con margini di affinamento nel gioco spalle alla porta. 3) Miglioramenti percepibili nella gestione dei tempi d’area: attacco del primo palo e “doppio movimento” per liberarsi del marcatore. 4) Con palla sul piede forte, tende al tiro se riceve frontalmente; se invece riceve largo, preferisce puntare l’uomo e crossare teso sul secondo palo. Questa identità combacia con l’idea offensiva di Massimo Brambilla, allenatore che ha dimestichezza nel far crescere giovani attaccanti dentro un impianto riconoscibile e che valorizza le letture in transizione.
IL VALORE SIMBOLICO DEL PRIMO GOL
Il «primo sigillo» di agosto è un momento-limite: chiunque faccia l’attaccante sa che sbloccare il contatore influenza tutto, postura e scelte. Da lì in avanti, Deme ha messo insieme una serie di apparizioni con minutaggi via via più sostanziosi. La trasferta del 27 settembre 2025 a San Benedetto del Tronto ha offerto un’altra tessera: gol del momentaneo 1-1, attacco deciso all’area, lettura del rimbalzo favorevole. Partita poi persa, ma sono spesso queste scene, e non solo il tabellino finale, a misurare l’avanzamento di un giovane offensivo. L’ambiente della Juventus Next Gen, con quartier generale tecnico a Vinovo, casa-partite al Moccagatta e staff guidato da Massimo Brambilla, è calibrato per accompagnare profili come Deme verso livelli superiori.
UN RINNOVO CHE RACCONTA METODO
Il prolungamento di Serigne Deme non è un titolo di giornata, ma il tassello di un metodo: crescere dentro una struttura, misurarsi in Serie C, metabolizzare errori e avanzamenti, arrivare pronti al livello superiore. A 20 anni, con un contratto fino al 2028, una casa di nuovo chiamata Moccagatta, e una squadra-ponte come la Next Gen, Deme ha tutto ciò che serve per la parte più difficile: trasformare il possibile in probabile, e il probabile in concreto. La strada è lunga, ma l’architettura intorno è quella giusta.