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Ha scritto la storia del calcio, ora cambia vita: Jürgen Klopp torna in TV per i Mondiali 2026

Dalla control room Red Bull allo studio di MagentaTV: il ritorno da opinionista di un tecnico diventato dirigente

Jürgen Klopp

Jürgen Klopp torna in TV: la nuova sfida da “cervello” del calcio alla Coppa del Mondo 2026

Una porta automatica che si apre nel silenzio del quartier generale di Red Bull a Salisburgo. Sotto il braccio, un taccuino fitto di appunti: frecce, rettangoli, parole chiave. Non è la distinta di una partita, e non è neppure la scaletta di una conferenza stampa. È la mappa mentale con cui Jürgen Klopp — da gennaio 2025Global Head of Soccer” del conglomerato calcistico della bevanda energetica — organizza il suo ritorno dove tutto era iniziato ben prima di Liverpool e Dortmund: la televisione. Il tecnico che ha reso pop la contropressing-cultura e che ha scelto di trasformarsi in architetto di un network multi‑club, tornerà davanti alle telecamere come esperto per la Coppa del Mondo 2026. E lo farà sulla piattaforma di Deutsche Telekom, MagentaTV, che in Germania trasmetterà tutte le partite del torneo itinerante tra Stati Uniti, Canada e Messico, con 44 gare in esclusiva. Una scelta che intreccia passato e presente, immagine e sostanza, storytelling e competenza.

PERCHÈ KLOPP IN TV PUÒ FUNZIONARE

C’è una ragione per cui il nome di Jürgen Klopp accende l’attenzione anche quando non siede più in panchina. Oltre ai trofei, Klopp ha sempre posseduto un talento “televisivo”: la capacità di “tradurre” concetti complessi con un linguaggio diretto e visivo. Prima di diventare l’allenatore capace di riportare il Liverpool sul tetto d’Inghilterra dopo 30 anni, è stato il volto didattico del ZDF tra 2005 e 2008, accanto a Johannes B. Kerner e all’ex arbitro Urs Meier, spiegando la WM 2006 e Euro 2008 con lavagna tattica e metafore chirurgiche. Poi, nel 2010, la parentesi su RTL al fianco di Günther Jauch per il Mondiale in Sudafrica: set televisivo, giochi di cam, ritmo, battute, ma anche la stessa precisione analitica che aveva convinto i direttori sportivi a scommettere su di lui quando era solo l’allenatore‑ricercatore di Mainz.

Il cerchio si chiude oggi con MagentaTV: secondo quanto annunciato il 14 novembre 2025, il 58enne tornerà come opinionista durante la Coppa del Mondo 2026. In Germania, MagentaTV ha impostato un’offerta “totale” — tutte le 104 gare live, di cui 44 in esclusiva — e sta costruendo una “nazionale di esperti” in cui, a fianco di Johannes B. Kerner e del telecronista Wolff Fuss, è già stato arruolato anche Thomas Müller. Inserire Klopp in questo mosaico significa potenziare la lettura tattica, ma anche arricchire il racconto con l’esperienza di chi ha vinto una Premier League e una Champions League interpretando in modo radicale il calcio moderno.

ACCORDO CON MAGENTA TV

Le conferme arrivate in mattinata, riportate da Bild e riprese da altri media, citano un’intervista del board di Deutsche Telekom in cui si annuncia l’intesa con il “Global Head of Soccer di Red Bull” per un impiego come TV‑experte durante il torneo. Nella strategia di MagentaTV, che ha acquisito i diritti per l’intera manifestazione e prevede la condivisione di 60 partite in sub‑licenza con i broadcaster pubblici (ARD e ZDF), il nome di Klopp ha un significato doppio: ha forza di richiamo e, insieme, legittimazione tecnica. Accanto a lui, la presenza di un campione come Thomas Müller — confermato come opinionista già nell’ottobre 2025 — punta a unire due registri: la lettura a caldo del calciatore ancora “sul campo” e la visione macro di un dirigente che osserva le tendenze da una control room globale.

Tradotto in palinsesto: aspettatevi analisi tattiche con focus su pressing, ampiezza e gestione delle transizioni, ma anche segmenti di approfondimento sul “meta‑calcio” — il calendario, la tutela dei giocatori, l’impatto del formato a 48 squadre — su cui Klopp non ha mai fatto sconti.

LA "SCUOLA TELEVISIVA" CHE HA FORMATO L'EX LIVERPOOL

Per capire perché l’operazione abbia senso, bisogna tornare a quel 2005 in cui il ZDF presentò Jürgen Klopp e Urs Meier come nuova coppia di esperti nel salotto di Johannes B. Kerner. Fu un laboratorio di linguaggio: il tecnico allora al Mainz introdusse nel prime time parole come “gegenpressing” e concetti come “riaggressione immediata” quando non erano ancora diventati un mantra da social. La riconferma fino a Euro 2008, e poi il passaggio a RTL per la WM 2010 con Günther Jauch, costruirono uno stile: didattico ma non cattedratico, concreto, capace di alternare la clip alla lavagna, la battuta all’indizio tattico verificabile.

Il ritorno del “prof” oggi avviene in un ecosistema mediatico cambiato — smartphone, second screen, highlights verticali — ma con lo stesso bisogno di chiarezza. E Klopp, che ha sempre messo la trasparenza al centro del suo rapporto con i tifosi, promette di colmare quello spazio dove spesso il talk calcistico si perde tra cliché e rumore di fondo.

IL NUOVO KLOPP

C’è un’altra variabile che rende interessante il “cast” di MagentaTV: Jürgen Klopp non è solo l’ex allenatore del Liverpool, è anche — dal 1° gennaio 2025 — il “Global Head of Soccer” di Red Bull. Il suo compito non è la gestione quotidiana delle panchine, ma la definizione di una “filosofia condivisa” e la supervisione trasversale su scouting, sviluppo allenatori e coerenza del modello di gioco nei club del portfolio (RB Leipzig, Red Bull Salzburg, New York Red Bulls, Red Bull Bragantino, ecc.).

Tradotto in valore televisivo: Klopp porta uno sguardo “orizzontale” sul calcio contemporaneo. Conosce i trend globali, osserva quotidianamente profili di calciatori di 4‑5 continenti, valuta come i principi di gioco si adattano a culture e contesti competitivi differenti. In uno studio che dovrà raccontare una Coppa del Mondo spalmata su un territorio grande quanto un continente, con stili di scuola tecnica ibridati e roster sempre più “transnazionali”, il suo punto di vista non è una semplice opinione: è un cruscotto.

MONDIALI 2026

La Coppa del Mondo 2026 sarà la prima a 48 squadre e 104 partite: significa un mare di dati, tempi di recupero ridotti, variabili logistiche e climatiche importanti. Qui entra in gioco il Klopp “sistemico”: lo stesso che, a proposito di congestione del calendario, ha definito il nuovo Club World Cup allargato “la peggiore idea mai implementata” e che da anni sostiene la necessità di ribilanciare la stagione per tutelare la salute dei calciatori.

Senza forzare parallelismi, è facile prevedere che i suoi interventi televisivi terranno insieme il “micro” (perché una squadra difende male il lato debole, o come un mediano “ombra” libera il terzino in conduzione) e il “macro” (come viaggi, temperature, turnazione e carichi influenzano la qualità della prestazione). Una cifra stilistica utile, perché il Mondiale 2026 non sarà solo una rassegna di partite: sarà un stress test organizzativo e sportivo del calcio globale.

MAGENTATV, CHE SQUADRA

Nel disegno editoriale di MagentaTV, la costruzione di una “nazionale di esperti” è un progetto dichiarato. Johannes B. Kerner guiderà il racconto in studio, Wolff Fuss sarà una delle voci cardine delle telecronache, Thomas Müller porterà il punto di vista del campione in attività, con esperienza diretta dei contesti USA e Canada. L’arrivo di Jürgen Klopp aggiunge un profilo che già “parla” al grande pubblico tedesco e internazionale.

Per il pubblico, il vantaggio è evidente: avere in studio l’ex allenatore del Liverpool che ha saputo coniugare “heavy metal football” e controllo posizionale, e che oggi osserva il calcio da una cabina di regia multinazionale, significa entrare dentro le scelte (di modulo, di pressing, di gestione uomini) con un livello di consapevolezza superiore. Per MagentaTV, che trasmetterà tutte le gare e ne deterà in esclusiva 44, è un asset competitivo per fidelizzare l’audience e valorizzare i match non esclusivi con un prodotto editoriale di qualità.

    UN RITORNO TARGATO REBULL

    Qualcuno si chiederà: non c’è un conflitto tra il ruolo in Red Bull e l’attività in TV? Le informazioni al momento disponibili indicano che Klopp non gestisce l’operatività quotidiana delle squadre Red Bull, ma definisce indirizzi e supporta i club nella coerenza metodologica. Proprio questa distanza dal day‑by‑day riduce il rischio di sovrapposizioni operative. In studio, la sua terzietà sarà fornita dalla stessa autorevolezza con cui ha espresso posizioni critiche su riforme di calendario e format, senza che il suo incarico lo trasformasse in portavoce aziendale. Resta naturale che, qualora una squadra Red Bull fosse protagonista di un tema “caldo”, la trasparenza sugli interessi sarà indispensabile: e, conoscendo il personaggio, è verosimile che sarà lui stesso a sottolinearlo.

    Il ritorno in TV di Jürgen Klopp non è un’operazione nostalgia. È il segno che il calcio contemporaneo ha bisogno di traduttori: figure in grado di legare il gesto tecnico al contesto, la partita al sistema, il presente alla direzione di marcia. In questo senso, pochissimi profili hanno la combinazione di carisma, competenza e visione globale che Klopp porta con sé. MagentaTV scommette su questo mix in vista del 11 giugno – 19 luglio 2026, architettando uno studio che promette vivacità e profondità. Se il Mondiale è la più grande vetrina del calcio, serviranno voci capaci di non perdersi nello spettacolo delle luci. La porta automatica si richiude alle spalle. Il taccuino resta pieno di frecce e rettangoli. Stavolta, però, non finirà nello spogliatoio: sarà la guida per far vedere — e capire — il Mondiale a un Paese intero.

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