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Serie C

Sfiderà da avversario la squadra che lo ha lanciato tra i Professionisti, lo strano incrocio del centrocampista

Un lunedì che pesa in classifica e il filo emotivo di un ragazzo del 2004 che trova i suoi ex compagni: sarà una gara scoppiettante

PERGOLETTESE SERIE C - ALBERTO PALA

PERGOLETTESE SERIE C - Alberto Pala, centrocampista offensivo classe 2004 dei gialloblù, nel campionato in corso conta 7 presenze e 127 minuti giocati

Una panchina si alza e applaude, l’altra mormora e studia: sul prato del «Giuseppe Voltini» scivola un pallone di riscaldamento e il coro della Curva copre per un attimo ogni pensiero. In quell’eco, un calciatore si ferma e guarda verso il settore ospiti: è Alberto Pala, classe 2004, oggi mezz'ala della Pergolettese, cresciuto nel vivaio della Giana Erminio. Tra pochi minuti sarà fischio d’inizio di un lunedì 17 novembre 2025, ore 20:30, appuntato in rosso sul calendario: scontro diretto che vale punti pesanti, ma soprattutto una cartolina emotiva. Non capita spesso che l’ordito della classifica e quello della memoria finiscano a combaciare così bene. Eppure è quello che potrebbe appunto accadere tra pochi giorni.

UN RAGAZZO DI GORGONZOLA DALLA PARTE OPPOSTA
Chi è Alberto Pala oggi? Un centrocampista che ha già assaggiato la Serie C, con un percorso lineare e insieme irregolare come sono le salite vere: nato calcisticamente a Gorgonzola, si è formato nella Giana Erminio, ha vissuto due stagioni robuste in Primavera 2 con l’Albinoleffe, è rientrato in biancazzurro nel 2024-2025 debuttando e mettendo insieme 12 presenze in prima squadra in campionato, poi il passaggio a Crema nella finestra di fine estate 2025 nell’operazione incrociata che ha riportato Alessandro Albertini alla Giana. Tutto certificato e senza retorica: lo dice la nota ufficiale del club, lo raccontano i numeri delle presenze. E in gialloblù, sin qui, minuti significativi più che una titolarità consolidata: una risorsa che chiede strada con il lavoro quotidiano, in un reparto dove le gerarchie si ridisegnano partita per partita.

LA PARTITA «PARTICOLARE» RACCONTATA DAL PROTAGONISTA
«Io lì ci sono cresciuto, sarà bello ritrovare i miei ex compagni. È una gara particolare» ha dichiarato il giocatore in un'intervista riportata dal quotidiano «La Provincia». Parole semplici, pesate, riportate dai canali ufficiali del club cremasco: basta una frase per misurare la densità di un lunedì in cui emozione e utilità di classifica si sovrappongono. Pala non maschera il momento della Pergolettese: serve più cinismo, cattiveria in zona gol, solidità mentale. Un messaggio diretto alla squadra e a se stesso, senza alibi. E quando aggiunge che «i punti sono gli stessi», non è un modo di dire: il Girone A è corto nella sua pancia, e la fotografia dopo la 13ª giornata incornicia Pergolettese e Giana a quota 13. In piena bagarre per evitare i play out. 

IL FILO DELLA CLASSIFICA: APPAIATE DOPO 13 TURNI
1) Dopo la 13ª giornata, la classifica raggruppa diverse squadre tra 13 e 15 punti. In quel fazzoletto, Pergolettese e Giana Erminio condividono quota 13, insieme ad altre realtà del girone. È la fotografia di un torneo che non perdona cali di tensione e nel quale ogni confronto diretto può spostare tre posizioni in un pomeriggio. 2) Il cammino recente spiega la convergenza: tra ottobre e inizio novembre la Giana ha alternato un colpo di qualità (il 2–1 al Lumezzane del 4 ottobre) a pareggi «stretti» (lo 0–0 con il Novara dell’11 ottobre) e a un k.o. «di misura» a Vicenza (2–1, 2 novembre), poi l’1–1 con l’Albinoleffe (9 novembre). 3) La Pergolettese ha vissuto una partenza intensa, con lo stop di misura al debutto contro il Renate (0–1, 24 agosto), l’acuto in trasferta a Lumezzane e il 3–1 al Cittadella a Crema; a inizio novembre è arrivato un k.o. ad Arzignano (1–0, 8 novembre) che ha riallineato i gialloblù nella fascia centrale. 

IL CONTESTO TECNICO: DOVE SI VINCE (O SI PERDE) LA PARTITA
1) La mappa del campo di Pala: interno di centrocampo capace di aggredire la seconda palla e di rifinire breve, con esperienza da esterno alto nei settori giovanili. Nella Pergolettese di Giacomo Curioni le sue rotazioni riguardano la mezzala «di cucitura» o il jolly in una linea a tre. Fonti: comunicati e interviste recenti, più le sue statistiche di minutaggio 2025-2026. 2) La Giana di Vinicio Espinal ha un’identità verticale, coraggiosa nel primo pressing: tende a costruire con principio di ampiezza, poi cerca la rifinitura interna. Questo tipo di spartito esalta chi sa leggere le seconde palle: una chiave per Pala, che conosce meccanismi e punti di forza di molti ex compagni. 3) La transizione sarà la vera bilancia dell’incontro: la Pergolettese quando recupera palla bassa ha bisogno di qualità nel primo passaggio per non schiacciarsi; la Giana, che ha mostrato capacità di restare in partita fino all’ultimo (vedi il filotto di pareggi stretti a ottobre), rischia però di faticare se la gara si sporca nel traffico centrale. Lettura che si appoggia sull’andamento dei risultati e sul profilo delle reti segnate/subite nel periodo recente. 

LA MISURA DEL MOMENTO
Il Girone A ha già raccontato quanto sia labile il confine tra una zona medio-tranquilla e il bordo dei playout. In un contesto in cui tre punti ti spingono subito due gradini più su, un pari può essere «ossigeno» se la gara si mette storta, ma l’obiettivo dichiarato, lo dice anche il linguaggio del gruppo, è spingere sull’acceleratore dei dettagli: palle inattive, gestione delle seconde palle, qualità dell’ultimo passaggio. Non è una finale, eppure ha dentro qualcosa che somiglia molto a un crocevia: due squadre appaiate, un ragazzo che rilegge i propri inizi, uno stadio che gonfia la voce nei minuti decisivi. A volte il calcio di Serie C sa cucire storie più dense di quelle scritte un piano più su. Lunedì, a Crema, potrebbe essere una di quelle sere. E per Alberto Pala, nel libro ancora breve della sua carriera, la pagina giusta da strappare e tenere in tasca.

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