Italia Under 19
15 Novembre 2025
ITALIA UNDER 19 • Federico Coletta, centrocampista ex Roma e oggi calciatore della seconda squadra del Benfica (foto figc.it)
Ci sono partite che sembrano scritte dal destino per finire in un solo modo, e invece si piegano di traverso, si inceppano, sfuggono alle logiche e alla forza delle cose. A Catania va in scena proprio questo tipo di storia: un’Italia Under 19 dominante, affamata, continua, eppure incapace di scalfire quel muro bosniaco che per novanta minuti si è piegato senza mai spezzarsi. Uno 0-0 che somiglia più a un paradosso che a un risultato, perché i ventitré tiri degli Azzurrini – due dei quali stampati sulla traversa – raccontano una superiorità mai tradotta in rete. E così la qualificazione alla fase élite dell’Europeo resta lì, a portata di mano, rinviata alla gara di martedì contro la Polonia, con la certezza che basterà un pareggio ma con l’istinto feroce di chi vorrà comunque arrivarci da primo della classe.
Davanti a quasi duemila spettatori dello stadio “Angelo Massimino”, la squadra di Alberto Bollini conferma praticamente in blocco il gruppo dell’8-0 rifilato alla Moldova: un solo cambio, Idele per Nardin, e un tridente – Mosconi, Iddrissou, Cacciamani – confermato in blocco. L’Italia parte forte, aggredisce il campo, impone ritmo e qualità. Al 13’ è Ciardi a sfiorare il vantaggio provando l’anticipo di sinistro su un cross preciso proprio di Idele, ma la palla si spegne a lato. Mosconi, ispirato e brillante, costringe Banjic a un intervento complicato al 17’, preludio a un assedio che diventerà via via sempre più costante. La prima vera occasione gigantesca arriva poco dopo, ed è una di quelle che fanno rumore: Mosconi pennella un assist perfetto dalla trequarti, Iddrissou schiaccia di testa con potenza ma la traversa trema e dice di no. Sul proseguimento, Sala prova a ribadire in rete, ma la conclusione finisce sul fondo. È il segnale che la porta della Bosnia può cedere da un momento all’altro, ma anche il campanello d’allarme che racconta una certa dose di sfortuna che accompagnerà gli Azzurrini per tutta la gara.
La ripresa si apre ancora sotto il segno dell’Italia: Mosconi va vicinissimo all’1-0 su punizione dalla trequarti, sfiorando il palo con un colpo di testa rabbioso. Bollini manda in campo Liberali per Ciardi, e proprio il nuovo entrato aiuta a mantenere alta la spinta della squadra. Gli Azzurrini, però, continuano a sbattere contro un Banjic in giornata di grazia: il portiere bosniaco vola sul sinistro di Mosconi, respinge con sicurezza la punizione tagliata di Cocchi e resiste anche sul colpo di testa di Coletta. Il secondo legno della giornata arriva al 67’, quando proprio Coletta trova il tempo perfetto su cross dalla sinistra e schiaccia a colpo sicuro: la traversa vibra di nuovo e respinge quella che sembrava la palla del meritato vantaggio. È il riassunto della partita: l’Italia trova linee di passaggio, crea gioco, sgretola la Bosnia in ogni zona del campo, ma l’ultimo dettaglio, quello decisivo, continua a mancare per un soffio. Nel finale la spinta diventa un assedio: dentro Leandri e Di Nunzio, poi Castiello per l’ultimo assalto offensivo. La Bosnia si schiaccia, riparte solo per respirare, non esce praticamente più dalla propria metà campo. Ma il fortino resiste, l’orologio corre, e dopo cinque minuti di recupero cala il sipario su un pareggio che, per quanto stretto, non piega minimamente il cammino degli Azzurrini.
Ora l’Italia si giocherà il primo posto nel girone contro la Polonia, già qualificata dopo il successo del mattino sulla Moldova. Una sfida che vale il primato, la fiducia e la conferma di una crescita evidente. A Catania è mancato solo il gol, ma non l’identità, né la qualità del gioco, né la sensazione – forte – che questa squadra abbia molto più da dire. Martedì servirà una vittoria per chiudere al comando, ma basterà anche un pareggio. E se la differenza reti dovesse entrare in ballo, i primi 180 minuti – 8 gol segnati, zero subiti – fanno dormire sonni relativamente tranquilli. Ma l’Italia di Bollini non è una squadra che sceglie il minimo indispensabile: vuole comandare, convincere, dominare. E contro la Polonia proverà a prendersi ciò che oggi, per un destino beffardo, è solo rimandato. Così al termine della partita il CT Alberto Bollini a figc.it: «Ai ragazzi non posso rimproverare niente, ma vanno anzi elogiati per l'equilibrio avuto in campo. Nel calcio si sono già viste partite così, dominate in lungo e in largo, ed è capitato anche di perderle. Il recupero, ora, sarà fondamentale, cercando di tenere alto il morale: ci prepareremo al meglio per la partita con la Polonia. Attualmente siamo al secondo posto, cercheremo di arrivare primi e di onorare la maglia azzurra e il pubblico siciliano».

ITALIA-BOSNIA ED ERZEGOVINA 0-0
ITALIA (4-3-3): Nunziante; Idele, Natali, Maffessoli, Cocchi (37’ st Leandri); Coletta (37’ st Di Nunzio), Sala, Ciardi (6’ at Liberali); Mosconi, Iddrissou (45’ st Castiello), Cacciamani. A disp. Vannucchi, Nardin, Verde, Cerpelletti, Mantini. All. Bollini.
BOSNIA ED ERZEGOVINA (4-3-3): Banjic; Kraljevic, Avdic, Terzic, Jelic (40’ st Mustafic); Savic (18’ st Redzic), Telalovic, Sarac (1’ st Spahic); Arapovic, Nisic (32’ st Ramic), Ceric (32’ st Gojak). A disp. Kaiser, Pejic, Zulovic, Sehic. All. Orlovic.
ARBITRO: Sarijev (Kazakistan).
ASSISTENTI: Vassyutin (Kazakistan), Belicza (Ungheria).
QUARTO UFFICIALE: Kapraly (Ungheria).
AMMONITI: Terzic (B), Jelic (B), Iddrissou (I), Savic (B), Ceric (B), Di Nunzio (I).
UEFA European Under-19 Championship Wales 2026
Turno di qualificazione | Gruppo 9
Calendario, risultati e classifica
Prima giornata (mercoledì 12 novembre)
Bosnia ed Erzegovina-Polonia 1-2
ITALIA-Moldova 8-0
Seconda giornata (sabato 15 novembre)
Polonia-Moldova 2-1
ITALIA-Bosnia ed Erzegovina 0-0
Classifica: Polonia 6, ITALIA 4, Bosnia ed Erzegovina 1, Moldova 0
Terza giornata (martedì 18 novembre)
Ore 15: Polonia-ITALIA, Stadio ‘Angelo Massimino’ di Catania
Ore 15: Moldova-Bosnia ed Erzegovina, Stadio ‘Aci e Galatea’ di Acireale